Marco Argentario L'ape, Meleagro L'avviso , Antifilo di Bisanzio Il miele, Anonimo L'apicultore,Meleagro Miscela, Stratone
Dall'Antologia Palatina


Marco Argentario L'ape---I a.C. II d.C.

Fai come l'ape, l'amica dei fiori, Melissa, che hai
nome dall'ape. Me lo scrivo in cuore.
Miele distilli col bacio soave dal labbro. Se chiedi,
un colpo bieco dai, di pungiglione.


Meleagro L'avviso--- I-II a.C

Ape che vivi di fiori, perché d'Eliodora lambisci
le carni, e lasci le corolle fresche?
Forse segnali che reca d'Amore, arciere funesto,
il pungiglione dolce amaro al cuore?
Questo mi dici, lo so .Tu che ami chi ama, ritorna
via: m'è noto da tanto il tuo messaggio!


Antifilo di BisanzioIl miele---I a.C. II d.C.

Mentre Borco puntava sull'arnia soave,
con la corda scalando un'erta rupe,
dietro, un cane da mandria corrose a lui che saliva
l'esile corda già di miele tinta.
Cadde così nell'Ade: quel miele, intatto per altri,
a prezzo della vita lo cavò.


Anonimo L'apicultore

Naiadi ninfe, stazzi freschili di bovi, alle api,
che a primavera sciamano, annunziate
come il vecchio Leucippo, ch'è morto,una notte d'inverno
nell'agguato alle lepri piè-veloci,
più non avrà degli sciami la cura. E' presso la cima,
le vallate di pascoli lo piangono.


Meleagro Miscela---I-II a.C

Dolce mescere il flusso soave dell'api col vino,
dolce amare un ragazzo essendo belli,
come Alessi che ama quel dolce chiamato Cleobulo
fanno proprio l'enòmele di Cipride.


Stratone II d.C.

Ape che nasci dal bue, come vedi il mio miele, svolazzi
sopra il vetrino viso del fanciullo?
Ma di ronzare con zampe che colgono fiori toccando
quella pelle purissima, la smetti?
Transfuga, al diavolo! Ai favi che figliano miele ritorna,
ch'io non morda: ho un pungiglione anch'io.