La Bayer indagata per gli insetticidi che fanno strage di api

Nel mirino gli agrofarmaci utilizzati nella semina del mais ALBERTO GAINO

Insetticidi della famiglia dei neonicotinoidi: apprezzati dai coltivatori di mais e altro, killer micidiali delle api e altre specie di insetti e, quindi, nemici giurati degli apicoltori che stanno protestando in tutta Italia per la proroga della sospensione dei prodotti con il principio attivo Clothianidin sino al solo 31 ottobre prossimo. Il divieto provvisorio nella semina del mais dura dal 2008 e da allora l’allarme degli apicoltori si è attenuato. Ma non è scomparso, perché, sia pure in dosi meno massicce, lo stesso genere di agrofarmaco viene utilizzato come insetticida nella protezione dei vitigni. Dovesse essere riusato nella semina del mais si ripeterebbero gli scenari dei primi anni 2000 di pericolo per la sopravvivenza dell’apicoltura.

La novità è che Guariniello - come il cacio sui maccheroni - ha silenziosamente condotto in questi anni un’inchiesta sulle cause della strage delle api e l’ha chiusa inviando agli amministratori delegati di Bayer CropScience di Milano e di Syngenta Crop Protection Italia l’avviso di conclusioni delle indagini per un reato mai contestato sinora dal magistrato: diffusione di malattie degli animali (o delle piante) pericolose per il patrimonio zootecnico e per l’economia nazionale. Guariniello ha contestato ai due manager il reato pieno e non il profilo colposo, la pena prevista va da uno a cinque anni.

Il prodotto fitosanitario finito nel mirino del magistrato e del suo consulente tecnico si chiama Poncho. Sul sito della Bayer è reclamizzato come «il nuovo insetticida per la concia del seme di mais. Già commercializzato con successo negli Stati Uniti e in altri paesi, è molto efficace nei confronti di diversi parassiti e in particolare verso i fitofagi di difficile controllo. Agisce sugli insetti interferendo sulla trasmissione degli impulsi nervosi». Così muoiono. Bayer lo produce, Syngenta lo commercializza.

Guariniello ha raccolto le segnalazioni di numerosi apicoltori della provincia torinese e disposto analisi sulle api abbattute, negative a distanza di 24 ore per la presenza di tracce di neonicotinoidi. Sicché è andato oltre e con la «sperimentazione sul campo» si è evidenziato il rapporto di causa ed effetto fra la moria delle api e quel tipo di insetticida. «Sistemico, persistente nell’ambiente, neurotossico e letale per molte forme vitali» segnala un vecchio rapporto, di parte, a cura dell’Unione nazionale delle Associazioni Apicoltori Italiani (Una.Api).

Ciò che la sua consulenza svela - ai profani - è che le api non si intossicano all’atto dell’impollinazione, ma «si impolverano con dosi letali del prodotto volando vicino ai campi di mais durante la semina». E’ per questo motivo che la scadenza del 31 ottobre, per la fine del divieto di usare l’insetticida, proteste. La semina del mais avviene in autunno.

da---> http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/412940/