A Bottagna nasce il parco delle api


Un maestro in pensione dà vita a un parco delle api. Accoglie turisti e curiosi, riproponendo le tecniche d'una volta.
E' nato nel verde di Bottagna il "parco delle api": un grande terreno con alveari ben curati, dove si fa apicoltura biologica: senza l'uso di antibiotici e di medicinali, ed escludendo anche l'uso di alimentare le api con sostanze zuccherine, al posto dei fiori che la natura offre.
L'artefice del parco è un maestro in pensione, Enrico Taggiasco.
Maestro nell'anima, e appassionato di alveari, Taggiasco ha pensato ad un parco, dove i bambini delle scuole possano conoscere come nasce il miele. Insieme al Cidaf, sta sistemando cartelli per indicare i tipi di piante. e poi cartelli un po' ovunque e in attesa dell'inaugurazione ufficiale, il parco già accoglie comitive e appassionati: «Venerdì sono arrivati in pullman tanti apicoltori di Piacenza - racconta - hanno visitato il mio parco, ma li ho portati anche alle Cinque Terre, a Portovenere. Ho voluto far conoscere loro tutto il territorio in cui opero».
Il parco delle api sorge in via Buonviaggio 342. Le tecniche sono moderne, nel rispetto delle norme igieniche, ma la cura e la passione sono antiche: «Qui abbiamo miele di acacia, molto dolce, di castagno, penetrante e leggermente amaro, di tiglio, con retrogusto di menta, di millefiori, intenso, di melata, caramellato,di erica arborea, di sapore persistente. Perchè abbiamo tutte queste piante». Non lo dice, ma Taggiasco "parla" spesso alle sue api, che lo conoscono, e gli si avvicinano senza sfiorarlo: «Fare apicoltura biologica - spiega - è anche un fatto di cultura, e di stile di vita».
Il Secolo XIX,7 dicembre 2004