Directive 2004/28/EC relating to veterinary medicinal products 1/2


DIRECTIVE 2004/28/EC OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL of 31 March 2004 amending Directive 2001/82/EC on the Community code relating to veterinary medicinal products

E' ampiamente comprensibile lo spirito che anima la direttiva 28 sul farmaco veterinario ma è anche comprensibile che questo spirito porterà, in apicoltura , a risultati opposti a quanto auspicato.

La nuova direttiva è, tra le altre cose, finalizzata ad un completo controllo sui medicinali utilizzati negli allevamenti e per questo prevede la ricettazione degli stessi e il loro acquisto esclusivamente in farmacia.

Questo è senz'altro ragionevole per tutti quei casi in cui i medicinali possono essere oggetto di abusi ed illeciti. L'apicoltura presenta però una situazione atipica. Non è infatti il medicinale registrato ad essere possibile oggetto di abusi e utilizzo indiscriminato. Esso è sostituito da fitofarmaci del tutto fuori legge per lo scopo, ma registrati per utilizzo agricolo

Va da sè che la necessità di ricettazione del varroicida registrato e relativa difficoltà di approvvigionamento non farà altro che diminuire il numero di apicoltori che legalmente usano medicinali registrati a favore dell'utilizzo di trattamenti illegali.

In aggiunta ,fino ad oggi la professione veterinaria in questo paese non ha avuto coinvolgimento con l' apicoltura e la conoscenza del soggetto da parte dei veterinari è a dir poco limitata. Né essi riceveranno un'istruzione in questo settore.

In parallelo, è ben noto che le farmacie non hanno interesse nè volontà alcuna ad essere fornitori di medicinali per la varroasi e quand'anche si riuscisse in questo intento, il prezzo degli stessi diverrebbe tale da diventare un notevole deterrente all'uso del medicinale registrato a favore ancora una volta di trattamenti illeciti.

Le api devono essere trattate una o più volte l'anno e qualsiasi ostacolo a questo trattamento sfocerà in una riduzione del numero degli apicoltori, con la conseguente perdita di produttori di miele e di agenti impollinatori, sia per i raccolti agricoli e orticoli, sia per la flora spontanea.

Metà dei medicinali registrati per il controllo della varroasi hanno TIMOLO come esclusivo principio attivo.

Nel caso questi fossero soggetti a obbligo di ricettazione e vendita in farmacia si arriverebbe all' assurdo di avere il medicinale prescritto e contingentato e il principio attivo che rimarrà di libera vendita.

Il controllo dell'uso di farmaci per uso apistico, essendo già in vigore l'anagrafe apistica, può essere ottenuto facilmente ed in maniera estremamente funzionale già mediante controllo incrociato dell'atto di acquisto del medicinale ( del quale gli utilizzatori di prodotti illegali evidentemente non dispongono ) con l'anagrafe apistica .

Può inoltre essere facilmente realizzato un albo di quanti , distributori o rivenditori locali operano in qualità di " farmacia apistica" con relativa possibilità di controlli e qualificazione professionale.

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Propongo che il congresso della commissione sanitaria UNAAPI sia utilizzato per produrre una petizione da mandare al Ministero e al governo firmata dalle associazioni apistiche, nazionali , ma anche dall'INA, dalle Università (Udine, Milano , Torino e dagli zooprofilattici .......)

Il governo italiano ha già preso atto che Apistan , Apiguard , APIVAR e APILIFE non avendo limite massimo residuale non costituiscono minaccia tossicologica e non vi sono perciò ragioni , in linea con quanto prescritto dalla direttiva 28, per l'adozione di severissime misure coercitive

Ecco una bozza del testo della petizione :

Preso atto della direttiva CE n° 28 /2004 sul farmaco veterinario e considerato che:

1) Il trattamento della varroasi delle api deve essere effettuato tutti gli anni una o più volte senza eccezione alcuna su tutto il parco api nazionale

2) I prodotti registrati per il trattamento della varoasi correntemente in uso senza obbligo di ricettazione non avendo limite massimo residuale non costituiscono in nessun modo rischio tossicologico e non vi è inoltre possibilità di abuso del farmaco o di utilizzo in settore diverso da quello previsto

si chiede
che, come attualmente già in vigore per quanto previsto dalla attuale legge dello stato italiano sul farmaco veterinario e per quanto previsto dalla direttiva stessa,l'uso e la distribuzione dei prodotti registrati come medicinali veterinari per il trattamento della varroasi privi di limite massimo residuale, rimangano esonerati dagli obblighi di ricettazione veterinaria e esclusiva vendita nelle farmacie

Savorelli Gianni prodotti per apicoltura
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