Cartoni animati....telai equatore


Per facilitare alle api la loro ricerca del giusto spazio d’api.. tra un favo e l’altro

Ho sperimentato che ciò che risolve meglio il problema è l’inserimento di un favo già costruito da lasciare alle api come capo esemplare a cui loro faranno riferimento.. Senza questo sarebbero capaci di far partire costruzioni dal solo bordo del telaio e non dalla classica scanalatura centrale del longarone..

—Notare come si tratti di un primo telaio stile Hoffman seguito da tutti gli altri che pure non necessitano delle reggette distanziatrici perché bastano a loro già lo spalla a spalla- coscia a coscia della parte superiore dell’elemento a tenere le giuste distanze operative per le api su fronti parietali opposti

Uno spicchio visivo di allegato ( per futuri falegnami improvvisati) mostra la particolarità di solida stabilità hoffman

Per aiutare le api anche ad azzeccare la giusta risultante verticale, l’esatta gravitazione ( pensiamo a quando per fretta magari lasciamo l’arnia in evidente pendenza ..)

Ebbene possiamo andare incontro alle precise leggi che le api sentono e trovano mettendosi buffamente intelligentemente penzoloni, attaccandosi alle ultime zampe di altre sorelle che si fidano soprattutto delle prime abbarbicate al sottotelaio che fanno addirittura un vuoto pneumatico sotto alla prensilità delle loro zampine.

Per aiutarle in questo possiamo ricorrere ad una bolla oppure anche ad un solo bicchiere con acqua. Non ci resta che guardare il livello di questa per sapere se l’arnia che stiamo per accudire è stata piazzata perfettamente in piano …

Le api sono abituate ad aver a che fare con nostre mastodontiche deficienze.. . Hanno dimostrato di cavarsela sempre ma non è proibito andare loro incontro in ciò che esigono tra l’altro in base a principi fisici indiscutibili..

L’allegato-foto con bolla su presentata può servire per apprendere nel frattempo anche un altro concetto operativo.

Si può ottenere cioè una nuova regina pur lasciando ed avendo la stessa regina madre sana e giovane che continua a deporre. Basta ingabbiarla su un favo stile gabbia Bozzi per una decina di giorni.. Bisogna però che la distanza della madre reclusa ed il centro vitale delle api sia almeno di 30 cm. Le api prenderanno atto della loro orfanità e abbozzeranno nuove celle reali..

Noi al momento giusto le toglieremo per spostarle dove ci interessa liberando tranquillamente la madre che ha già lo stesso odore di famiglia.

Sperimentare ciò nei momenti di grande importazione e su famiglie forti. Io ne sono già felicemente garante.

Anche la barretta- equatore per accudire sempre una giusta verticalità dovrà essere applicata con estrema precisione..

Deve risultare perpendicolare alla costruzione cerea che si suppone parta dal centro del longarone superiore..La barretta equatore deve mostrare sia a destra che a sinistra alcuni millimetri di spazio vuoto con la barra laterale verticale interna del telaio da nido

Se noi non ottemperiamo a questo le api sono capaci di "schivare" la barretta proposta invece di incamerarla alla perfezione nel proseguimento cereo verso il basso come si evince da un allegato con propaggini che evitano la barretta equatore. Questa, per fretta e svista era stata piazzata tutta sulla destra del sostegno verticale che la supporta sfasando la perpendicolarità del centro costruzioni cereo superiori





Adolfo Percelsi
segue ------->telai equatore 3/5