Eucalipto e castagno, quasi una rarità Nettare delle api ancora più prezioso


C’è un piccolo tesoro nascosto nel pensile della cucina. È il barattolo di miele mezzo pieno (o mezzo vuoto) che quando lo prendi s’appiccica alle dita. Se il dolce nettare è di castagno o ancor meglio d’eucalipto potrebbe essere ancora più prezioso del favo di miele stillato dalle labbra della sposa mistica del Cantico dei Cantici.

Arrivano brutte notizie sul raccolto 2006 del miele italiano.

Il clima, caratterizzato da siccità nei mesi di giugno e luglio e da perturbazioni primaverili al Sud hanno fatto crollare del 30%, in media, la produzione nazionale. In particolare, il caldo ha fortemente compromesso la raccolta dei mieli estivi, facendo registrare un picco di -50% per il miele di castagno e addirittura di -70% per il miele di eucalipto, soprattutto in Sardegna e nel Lazio.

Anche per il girasole e i millefiori estivi si stima un raccolto medio-scarso, tranne nelle Marche e in parte della costa tirrenica. Tutta colpa del tempo, quindi, che in primavera ha causato un ribaltamento tra Nord e Sud, «se nelle regioni del centro nord si è realizzato un raccolto record di miele di acacia - spiega Francesco Panella, presidente dell'Unaapi, l'Unione nazionale associazioni apicoltori italiani - dovuto ad un anomalo innalzamento delle temperature primaverili e all'assenza di pioggia, in Sicilia, per il terzo anno consecutivo, non è stato prodotto miele di agrumi, a causa della primavera segnata da continue perturbazioni climatiche.

Invece la caldissima estate ha seriamente danneggiato la raccolta di mieli estivi in quasi tutto il Paese». Se la produzione media annuale di miele in Italia oscilla tra le 10 mila e le 11 mila tonnellate stando alle stime, nel 2006 dovrebbe attestarsi sulle 7-8 mila tonnellate. Un serio problema per i 50 mila apicoltori dello Stivale (1,1 milioni di alveari, 55 miliardi e un giro d'affari di 60 milioni di euro).

Ogni anno s’assiste a un calo di consumi (all’incirca 400 grammi pro capite all'anno) e all’invasione sul mercato dei mieli provenienti da Cina e Argentina, meno pregiati, discutibili dal punto di vista igienico-sanitario ma sicuramente più a buon prezzo. In controtendenza la produzione del miele in Toscana. Quest'anno il raccolto della regione registrerà il +25% di incremento sul 2005, sfiorando le 2.000 tonnellate.

Il miele con la migliore performance è quell’ d’acacia, tanto che le stime parlano di un 30-40% in più rispetto alla media. Una super-produzione che ha fatto crollare le quotazioni dell'acacia, che all'ingrosso costa ormai come il millefiori, mentre negli scorsi anni il suo prezzo era quasi il doppio. «Dopo una primavera ed un inizio estate molto buoni dal punto di vista meteorologico - spiega Hubert Ciacci, presidente dell’Associazione Apicoltori Siena Grosseto Arezzo - hanno permesso un’ottima produzione di mieli primaverili. Acacia ma anche erica.

Il clima siccitoso di luglio ha rallentato la produzione dei mieli estivi, il grande caldo ha seccato i fiori e le api non hanno potuto rifornirsi di nettare. Così quest’anno girasole e trifoglio registreranno una discreta flessione. Resta ancora da fare la raccolta del corbezzolo prevista per ottobre. Se avremo un mese piovoso e non molto caldo avremo un’altra grande annata per il corbezzolo come è successo nel 2005».

Intanto gli apicoltori italiani dell’Unaapi lanciano l'allarme per un paradosso esclusivamente nostrano: deteniamo il primato per varietà di tipi prodotti ma il 68% dei consumatori acquista miele afferrando al volo il primo vasetto che capita, senza leggere l'etichetta e verificare il Paese di provenienza. Un’inchiesta dell’associazione dimostra che, per quanto riguarda la conoscenza del miele, davvero uno dei tesori più preziosi del patrimonio agroalimentare nazionale, gli italiani non hanno ancora imparato a fare la spesa. E il miele purtroppo è in buona compagnia: se si eccettua il vino - la cui cultura si sta lentamente radicando - l'immensa ricchezza dei prodotti agricoli del nostro Paese, indice della sua grande biodiversità, rimane sconosciuta ai più.

da>> http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1029919 Roma - 08 Settembre 2006