Metodo per evitare la sciamatura (ancora in fase sperimentale)


Sono tre anni che sto apportandogli varie modifiche ed accorgimenti.. La prossima stagione penso di arrivare al quasi giudizio definitivo.

La foto dell’alveare aperto è uno di quelli per il mio esperimento. Ogni anno l’ho praticato su tre alveari.

Per maggior chiarezza, ora descriverò le varie operazioni effettuate come se fossero fatte su uno solo.

Sommario

Primi di aprile: inizio operazioni. Due mielari sotto al nido

Inizio fioritura acacia (1° maggio circa..). Separazione corpo nido dai due mielari...

Otto maggio circa: aggiunta terzo mielario + controllo celle reali...

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Ai primi giorni d'aprile, ho posto sotto il nido di un alveare molto sviluppato, (scelgo appunto quelli che presumo possano sciamare) due mielari con relativi telaini che vanno ad occupare il posto che aveva il nido dell’arnia.

Per compiere tale operazione, (con un dispositivo) ho sollevato in alto il corpo nido dell’alveare lasciando al suo posto-in basso, il fondo.

(Dato che non tutti possono avere un elevatore, si può ugualmente fare in modo per diminuire il peso da sollevare che i favi singoli del nido siano trasferiti momentaneamente in "due mielari di servizio" o meglio ancora in specifica cassetta finché si sposta il tutto. )

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Su due telaini da mielario, sarà fissato il Bee Bost.

La parte del telaino col feromone fissato, dovrà essere sistemata nella facciata, logicamente interna, anteriore del mielario.

Si fissa metà feromone Bee Boost su ognuno dei due interessati, introducendoli poi al terzo e sesto posto nel secondo mielario, (dei due mielari, cioè, quello sopra, che risulta a contatto del corpo nido).

1/2/3/4/5/6/7/8/9)

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Poi si cala sui due mielari il corpo nido dell'alveare, senza frapporre l’escludi regina fra quei mielari ed il nido- lasciando così libero transito alle api.

Con questa modifica, le api non hanno esitazioni a rientrare trovando ancora il loro fondo, il loro ingresso col tipico odore di famiglia sia pure cangiante di settimana in settimana, passando attraverso i mielari e raggiungendo il nido che è stato spostato sopra.

Lo scopo d’introdurre i Bee Boost è che le api di questi alveari (scelti molto popolati perché si presume candidati a sciamare)  possano essere tutte raggiunte dai feromoni contenuti in questi supporti, il cui effetto- assicurano i produttori- è di rinviare la sciamatura. 

Il periodo "critico a rischio" per un’eventuale sciamatura se non s’introducono i Bee Boost è quello che intercorre dall'operazione della posa dei due mielari (lasciando il passaggio libero alle api) fino all'inizio della fioritura dell'acacia quando si frapporrà un fondo con rete fra i mielari ed il nido,  bloccando di fatto tutte le bottinatrici nei mielari.   

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All'inizio della fioritura dell'acacia, ho separato i mielari dal corpo alveare frapponendo fra questi un fondo "adattato" avente un’apertura api sul davanti ed un foro circolare nel mezzo di 30 cm di diametro, coperto con rete fine per il passaggio olfattivo dei soli "odori" delle api.

Per maggior tranquillità nella riuscita del metodo, ho tolto un telaino nel secondo mielario (quello sopra) sostituendolo con un telaino di covata nei vari stadi che prima ho prelevato da un nucleo di fecondazione (contrassegnandolo con puntina da disegno per poterlo individuare nelle operazioni successive).

Se non è disponibile "un telaino da mielario con covata" a cui posso ricorrere io, si può prendere un favo solito da nido;

basta liberare anche lo spazio per il telaio di covata del secondo mielario parallelo a quello scelto per sopra; l’effetto sulle api è il medesimo.

Il problema riguarda la quantità di miele che non si dovrebbe recuperare: Il favo da mielario introdotto con covata, quando tolgo i mielari per la smielatura, lo restituisco ai nuclei di fecondazione rinunciando a circa un chilogrammo e mezzo di miele); quello da nido, di miele ne conterrebbe circa il doppio e sarebbe da dare ad un alveare. ….. a meno che si adoperi un favo nuovo appena costruito (senza esuvie), con covata aperta e poco estesa. Solo in quel caso il miele sarebbe ricuperabile.

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Le bottinatrici sono transitate-uscite dall’apertura del nuovo fondo "adattato" e sono rientrate tranquillamente sotto, come d'abitudine, adattandosi subito alla nuova situazione..

Le api non potendo salire nel loro nido (perché impedite dal fondo con rete) sono state costrette a depositare il loro nettare nei favi dei due mielari; inoltre rimanendo loro da accudire/nutrire solo la covata del telaino introdotto, la quasi totalità delle api presenti rimane libera per la raccolta,

in una settimana mi hanno riempito i due mielari.

Nel nido sopra (quello cioè con regina) ho ridotto l'apertura e per sopperire alla mancanza d’importazione dovuta alla perdita delle bottinatrici, passate e rmaste sotto, per una settimana l'ho nutrito con miele di mia produzione con le solite dosi: solo cento cc di acqua ed un chilogrammo di miele. Rapporto di uno a 10, per evitare la fermentazione; dose giornaliera dai 250 ai 300 grammi.

E’ necessario evitare una riduzione della deposizione covata per riportare forte l’alveare in vista del raccolto miele di castagno.

L'attività delle nuove api giovani riprende in pochissimi giorni.

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 A tempo debito, (non oltre gli otto giorni) col sollevatore ho spostato in alto il corpo dell'alveare, e sopra i due mielari (posti sotto il nido) ne ho aggiunto un terzo, (quello che si vede appoggiato provvisoriamente sul coperchio di lamiera dell'alveare accanto) perché i due mielari, come s’intravede nella foto, erano colmi di miele.

Ho approfittato della posa del terzo mielario per controllare il telaino di covata introdotto sette giorni prima. Facevano bella mostra due celle reali che mi sono affrettato a toglierle e rimettere poi a posto il favo.

Tolgo le celle reali per evitare di trovare al momento del prelievo mielari, covata estesa nei favi

Le nuove regine infatti sarebbero nate tre o quattro giorni dopo la posa del terzo mielario;. avrebbero potuto farmi la sorpresa della covata nei favi.

Uso i Bee Boost convinto/sperando nell’effetto dei feromoni che inibiscano la sciamatura per quel periodo accennato sopra "altrimenti l’alveare sarebbe esposto al rischio di sciamatura";

vi ricorro cioè specificamente anche perché quando tolgo le celle reali dal telaino di covata posto nel mielario, le api in breve tempo diverrebbero fucaiole, mentre i Bee Boost suppliscono alla mancanza della regina.

Ho sempre costatato che le api pur essendo orfane, continuano a bottinare e rimangono tranquille.

Nel togliere per svuotare i mielari, nel terzo ho trovato altri sei telaini colmi di miele.

Risultato: non hanno sciamato, in più, ho avuto produzione doppia d’acacia se rapportata alla media degli altri alveari

Tolti i mielari, ho riportato in basso il corpo dell'alveare nella sua primitiva posizione.

In seguito i mielari contenenti i favi svuotati, dai quali ho tolto i Bee Bost, li ho posti sopra per essere "asciugati" dalle api.

Il telaino da mielario a cui io ricorro, introdotto con la covata, è stato ridato col miele alle arniette di fecondazione.

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Nota aggiuntiva falegnameristica..

L'alveare che si vede di fianco a sinistra, ha il corpo nido formato da due mielari contenenti ognuno dieci telaini da mielario. L’apicoltore, di solito, non ha di questi allevamenti a mielari specifici. Ho voluto-dovuto  quindi descrivere la foto di quei miei mielari a sinistra dell’alveare aperto e le loro funzioni. Altrimenti sarebbero stati uno spunto per giustificate domande per chi la esamina

Possiedo tre alveari preparati così; da questi prelievo i favi di covata con api per popolare le Arniette di Fecondazione Regine alla loro formazione. ( vedi http://www.apicolturaonline.it/allregine2.htm)

Terminata la loro funzione, metto l’escludi regina  sulla quale colloco il mielario.

Francesco Agostini