Come far costruire integralmente i favi cerei "biologici"solo dalle api


Gentile Adolfo,

ho letto il metodo e consigliato x il rinnovo dei favi. In pratica cosa fai? Elimini tutti i favi, anche quelli con la covata?
Se potessi dare delle indicazioni operative ti sarei grato. Alessandro

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Sommario.

Favi cerei, garantiti dalle api, senza residui ( almeno per alcuni mesi, per una intera stagione)

-Un solito telaio da nido, senza cera, diviso equatorialmente da una barretta, permette di avere ugualmente favi ancorati?. Celle con grandezza diversa dallo stampo standard d'oggigiorno? Celle più piccole ma con cento api in più su ogni favo?

- Ridare ad ogni famiglia due nuovi favi cerei?

- Durante la importazione del castagno ( o altro, vedi situazione botanica geografica locale ) sottoporre due-tre famiglie, alla sostituzione di tutto il "mobilio" ?

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Alex, ciao

Ogni anno, già per motivi igienici generali (muffe, virosi varie, favi anneriti a tal punto da non poter più curiosare il sole dalla parte opposta se messi controluce..).. sarebbe doveroso ridare ad ogni nostro alveare due favi di nuova costruzione cerea prescindendo dalla obbligata attuale prassi di averli dovuti irrorare con prodotti legali "naturali", quali acido ossalico, formico, con il pessimo pur ammesso liposolubile Coumaphos (perizin..); o, con incoscienza totale conclamata, Asuntol, prodotto per cani contro le pulci ; Rotenone ( insetticida per agricoltura in molti Paesi. ( Questi due ultimi( Asuntol, Rotenone), lo ribadisco, purtroppo per informazioni sommesse de relato, so che sono "droga" abituale di sottobanco anche tra piccoli apicoltori, al di sopra di ogni sospetto

Favi nuovi.

Annualmente a due-tre famiglie asporto tutto il "mobilio", eccetto evidentemente la casetta e le api che scuoto su una grande "autostrada" in lamierino leggero, steso parallelo all'altezza ingresso arnia (Vedi foto sul servizio dedicato al totale digiuno per cinque giorni alle api affette da peste americana. ( http://www.apicolturaonline.it/peste1.htm ) al fine di permettere una loro serena collettiva devota risalita ..

All'interno arnia faccio ritrovare alle api dieci (?) telai per covata da nido; solo i telai, senza cera, che guarnisco di una barra "equatoriale" che li farà diventare rettangoli...Non volendo inserire fili per fortificare il favo ma che architettonicamente metterebbero in difficoltà molti raccordi delle ceripare, la barretta equatoriale permette ugualmente di avere un favo cereo ben inchiavardato al telaio ..

( Quando sono in vena di precisione, nella scanalatura inferiore del telaio, inserisco una mini mini striscia di cera per aiutare le api a salvaguardare il giusto spazio distanziale.)

Quasi sempre in simili situazioni le api partono con le costruzioni da due tre "cantieri" diversi.

Per giusti motivi strategici del momento costruiscono "finestrine" a celle maschili anche al centro di questo bi- settore .. Cosa che invece farebbero soltanto nella parte anteriore dei favi Desiderando riavere un favo "normale", solo, cioè, femminile, sarà possibile in qualsiasi momento ritagliare la parte di celle da fuchi indesiderate.. Cambiate le situazioni d'emergenza le api ritornano alle celle femminili

.. A prodotto finito- lasciando fare soltanto a loro- si potranno conteggiare non le solite 740 celle circa dei favi cerei su stampo predefinito, ma imbastendo cellette più piccole ( che proprio loro dimostrano di gradire così) ammassano ora su quella stessa superficie cento esagoni in più . Con dieci nuovi favi avremo mille api in più ad accudire il problema del termoriscaldamento o altro.

A molte altre arnie, (a quasi tutte) si può affidare annualmente il sanitario incarico di rifarsi due favi nel modo descritto sopra: Ciò soprattutto durante la fioritura del castagno in cui la voglia di costruire è decisamente provocata dal grande apporto pollinico che va a titillare le ghiandole ceripare ( lat.: pario= partorire, produrre..)

Butto via anche i favi di covata?

Giustamente non subito, come tali. Aspetto che le api sfarfallino spostando il loro favo semplicemente verso il penultimo posto del nido dove di solito i favi sono deputati alla conservazione del miele.. Finito però lo sfarfallare delle api, il favo ( di solito vecchio annerito non lo recupero perché, alla fin fine i suoi residui andrebbero ancora a miscelarsi alla cera degli opercoli.. Sono favi che, non dobbiamo dimenticarlo, incamerano particelle che la gascromatografia saprebbe tristemente documentarci .. Anche i favi con miele andranno "distrutti" dopo averli smielati

Ciao Alex. Se voi, facci sapere qualcosa.

Un salutone anche a tutti gli altri numerosissimi allievi della Scuola materna di apicoltura che tra tutti riusciamo un po' a tenere a bada.

Un inchino con salto mortale triplo ugualmente a tutti gli apicoltori "universitari, fuori corso" compresi.

Adolfo Percelsi

[vedi anche] Sui fogli cerei