Sfregiata la fontana delle Api del Bernini
Martedì 20 Luglio 2004
Colpita l’opera in via Veneto: un vandalo ha staccato la testa di un’ape in marmo
Fontana di Bernini sfregiata a Roma
di CLAUDIO MARINCOLA
ROMA - Le fontana del Bernini perdono pezzi. I ladri o i vandali, non è ancora chiaro, hanno preso di mira una delle sue opere più note, la Fontana delle Api . Fu realizzata nel 1644 ma solo molto tempo dopo fu collocata dove si trova attualmente, nella centralissima via Veneto.
Questo è l’ultimo sfregio di una lunga serie, segue a ruota il danneggiamento di tre statue localizzate in una nicchia sulla salita del Pincio e prese a sassate non più di una settimana fa.
A rimetterci è stata questa volta una delle tre api scolpite sul monumento dall’artista napoletano: la testa dell’insetto, raffigurante lo stemma della famiglia Barberini, è stata staccata di netto. Se ne è accorto un passante e si è rivolto ad un vigilante di servizio presso l’agenzia della Banca Popolare di Milano che ha l’ingresso proprio davanti alla Fontana. «Fino a ieri, ne sono sicuro, il danno non c’era - ha raccontato il portiere di uno stabile adiacente - deve essere successo durante la notte». Il caso è ora affidato alle indagini dei vigili urbani del I gruppo che però hanno pochi elementi tra le mani per risalire ai responsabili.

da http://ilmessaggero.caltanet.it/view.php?data=20040720&ediz=01_NAZIONALE&npag=11&file=A.xml&type=STANDARD
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Piazza Barberini
La Fontana delle Api: cenni storici
La Fontana delle Api, attualmente situata all'imbocco di via Veneto da piazza Barberini, viene eretta su progetto di Gian Lorenzo Bernini nel 1644 all'angolo della piazza con la via Sistina, a ridosso del cantonale dell'edificio un cui locale terreno era stato utilizzato per l'acqua di ritorno dalla monumentale fontana del Tritone, capolavoro dell'artista progettata "ad publicum ornatum", del quale la nostra fontanina costituiva il "beveratore". Infatti l'artistico fontanile venne costruito per sovvenire alla pubblica utilità e comodità, come recitava la dedica al pontefice Urbano VIII incisa su una delle due valve della conchiglia. Era inserito a pieno titolo, quindi, nel progetto celebrativo messo a punto dal Bernini con fulcro nella fontana del Tritone per celebrare il casato Barberini incombente sulla piazza con il maestoso Palazzo di recente costruito. La conchiglia aperta, riempita dall'acqua scaturente dalle tre api araldiche Barberini, si raccordava tra lo scherzoso ed il naturalistico al messaggio del più maestoso Tritone. Il posizionamento sulla diagonale visiva strada Felice (oggi via Sistina), piazza-Tritone, Reggia-Palazzo, completava l'effetto complessivo reso da tutte le stampe e disegni relativi alla piazza fino alla metà del secolo scorso, quando, per problemi di viabilità il "beveratore" venne smontato. La trasformazione poi non interessò solo questo, perché tutta l'area venne stravolta per l'apertura e l'allargamento delle strade, le sopraelevazioni dei fabbricati esistenti e la costruzione di nuovi. Un intero quartiere sorse sulla demolita villa Ludovisi e la piazza Barberini, posta al limitare della città (il toponimo capo le case serba traccia della situazione precedente), divenne lo spazio di smistamento oltre che in direzione delle nuove aree urbanizzate, anche verso la stazione ferroviaria. Il collegamento barocco con il Palazzo nobiliare ne risultò stravolto.
Nel 1916 la fontana delle Api ricompare, trasformata alquanto, nella posizione attuale.
Dai documenti si ricava che la ricostruzione era avvenuta "con rigorosi criteri ed in conformità del modello già eseguito a cura dell'Ufficio (V) in seguito ad un minuto e diligente lavoro di ricostruzione compiuto in base a documenti grafici ed a scarsi documenti che del monumento ancora si conservano e che nella nuova costruzione saranno ricomposti". L'utilizzabile dei materiali conservati risultò essere "solo quel masso scolpito nel quale campeggia l'Ape al centro e che vedesi ora ricomposto nella ricostruzione". In realtà questa, oltre ad impiegare tutto materiale non originario, salvo l'eccezione del blocco con l'ape, risulta avere anche una configurazione diversa come l'ambientazione, in linea con la politica delle riutilizzazioni di elementi architettonici e d'arredo e spostamenti nell'ambito cittadino così in voga fino agli anni Ottanta.
Se rimane un collegamento visivo col Tritone, la nuova posizione della Fontana delle Api che lo sovrasta, in posizione contrapposta rispetto al Palazzo Barberini, non rende comprensibili i nessi originari. Anche il riferimento figurativo è approssimativo.
Situata al centro del marciapiedi e fronteggiante la piazza, è addossata a massi squadrati di travertino con la valva - vasca sopraelevata su massi-scoglio. La valva verticale riporta l'iscrizione:
Urbanus VIII Pontifex Maximus
Fonti ad publicum urbis ornamentum
Exstructo
Singulorum usibus seorsim commoditate hac
Consuluit
Anno MDCXLIV Pont. XXIndata

da http://www.comune.roma.it/cultura/italiano/monumenti/restauri/fontana_api/index.htm#fontana
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