Ue/Corte europea vieta miele ogm,Greenpeace: risarcire apicoltori

Conferma che con agricoltura Ogm contaminazione è inevitabile

Roma, 6 set. (TMNews) - Oggi la Corte di giustizia dell'Unione europea ha vietato nell'Ue la vendita di miele contaminato da ogm. La corte ha stabilito che il miele, prodotto da un apicoltore tedesco, non può essere venduto perchè contaminato da polline proveniente dal mais ogm. "La decisione della Corte di giustizia europea conferma che l'agricoltura ogm non può coesistere con quella convenzionale e biologica. Quando un ogm viene coltivato, la contaminazione è inevitabile", sottolinea Greenpeace che chiede risarcimenti agli apicoltori ricordando: "Si tratta dello stesso mais transgenico piantato illegalmente in Friuli e recentemente messo sotto sequestro dal corpo forestale dello Stato". "E' scandaloso che non esista un regime di responsabilità per proteggere apicoltori e agricoltori colpiti dalle coltivazioni transgeniche", sostiene Federica Ferrario, responsabile campagna ogm di Greenpeace, avvertendo: "La Monsanto deve essere ritenuta responsabile di questo inquinamento genetico e risarcire gli apicoltori colpiti".

Le arnie degli apicoltori tedeschi - riferisce infatti Greenpeace - si trovavano a 500 metri da un campo sperimentale di mais mon810, mais ogm della Monsanto, in Baviera. Il mon810 è attualmente autorizzato solo per un numero limitato di usi alimentari, che non comprendono la presenza di polline ogm nel miele, ricorda Greenpeace, sottolineando: "La decisione della Corte conferma la linea della 'tolleranza zero' per la contaminazione illegale da ogm".

E "le coltivazioni illegali di mais ogm, recentemente scoperte nelle province di Pordenone e Udine, stanno provocando lo stesso genere di contaminazione avvenuta in Germania", continua Ferrario che chiama in causa il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano: "E' ora che adotti la clausola di salvaguardia per vietare una volta per tutte le colture ogm in Italia".

In Europa - ricorda infatti Greepeace - il mon810 è coltivato quasi esclusivamente in Spagna, e in misura ridotta in Portogallo, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Romania. Vari stati membri - Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Ungheria hanno adottato una "clausola di salvaguardia" per vietare la coltivazione di questo prodotto.

da----> http://www.tmnews.it/web/sezioni/cronaca/PN_20110906_00251.shtml