Antibiotici nel miele:comunicato di FAI


ALIMENTAZIONE. Antibiotici nel miele vietati in Italia. Apicoltori: “Consumare prodotto nazionale” 27/09/2005 - 11:42

La normativa vigente in Italia vieta tassativamente l'impiego degli antibiotici e dei sulfamidici nella lotta alle malattie delle api. Non sono pertanto consentiti valori, sia pur minimi, di residui nel miele. A ricordarlo sono gli apicoltori italiani, che sottolineano di non ricorrere dunque a questo tipo di sostanze e, come prescrive la legge, sono tenuti a distruggere con il fuoco le famiglie di api che manifestano i primi sintomi di malattia. Raffaele Cirone, presidente della FAI - Federazione Apicoltori Italiani, che plaude all'iniziativa di Altroconsumo, volta a garantire ai consumatori un prodotto di alta qualità e privo di sostanze nocive e invita gli italiani a privilegiare il prodotto nostrano, specie quello contrassegnato dal marchio di origine e garanzia "Miele Italiano".

Il sigillo di garanzia, una fascia tricolore che ai sensi della Direttiva 2001/110/CE soddisfa l'obbligo di menzione del Paese di origine del prodotto, è stato istituito fin dal 1978 - ricorda Cirone - e vede impegnati gli apicoltori italiani a commercializzare miele con un numero di serie che accompagna ogni vasetto e che consente di ricostruire la vita del prodotto immesso al consumo. Il disciplinare di garanzia impegna i produttori apistici a confezionare soltanto miele a norma delle leggi vigenti nel nostro Paese e sul territorio dell'Unione europea. Purtroppo l'Italia non importa miele solo dalla Cina, ma anche da tanti altri Paesi extra-europei che non danno sufficienti garanzie circa l'assenza di residui di antibiotici.

Nel 2004 - ricordano gli apicoltori - l'Italia ha importato 15.368 tonnellate di miele, il 35% in più negli ultimi 10 anni, per un controvalore di 33 milioni di euro. Sono Sud America, Est-Europa ed Est-Asiatico i principali partner del nostro mercato le cui quotazioni al ribasso stanno mettendo in ginocchio la produzione nazionale che non può competere con la mancanza di controlli che lascia eccessiva libertà di azione su un prodotto la cui qualità intrinseca è certamente elevata rispetto a tutti gli altri prodotti del paniere agroalimentare.

da http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=3283