Comunicati stampa Ismea

Miele, mercato fermo anche a marzo

Sostenuta la domanda delle famiglie di api

Roma, 1 aprile 2003

Mercato del miele fermo anche a marzo a causa del completo esaurimento delle scorte. Le uniche transazioni, comunica Ismea, riguardano il prodotto biologico, scambiato a prezzi elevati indipendentemente dalle varietà.

In riferimento allo stato di salute delle api, le condizioni delle famiglie risultano generalmente buone e la richiesta appare sostenuta. Da segnalare un forte ritardo sia nello sviluppo delle famiglie, specie in Lombardia, Liguria e Sicilia, sia dal punto di vista vegetativo, con una fioritura ancora scarsa in gran parte della Penisola.

In particolare, gli operatori piemontesi segnalano frequenti casi di mortalità dovuti ad attacchi di nosema e varroa concentrati essenzialmente nelle province di Cuneo, Torino e Novara.

In Toscana la stagione si preannuncia difficile, soprattutto a causa della mancanza di piogge e del forte vento che hanno contraddistinto il mese di marzo. In Calabria, la situazione delle famiglie di api risulta generalmente buona: nonostante i danni subiti la scorsa stagione, le piogge abbondanti fanno ben sperare per la nuova campagna produttiva.

Tra le diverse tipologie di miele, Ismea segnala, anche per il mese di marzo, transazioni limitate esclusivamente ai poliflora e al prodotto di acacia. I primi sono quotati a 3 euro il chilogrammo (il prezzo è inteso franco produttore, Iva inclusa), in Emilia Romagna e Toscana, mentre il prodotto di acacia spunta 5 euro il chilogrammo in Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, a fronte di 6,70 euro per il prodotto biologico in Veneto. Riguardo, infine, al miele d'importazione, il millefiori argentino è quotato a 2,65 euro, a fronte di 3/3,10 euro per il prodotto biologico. Riguardo al millefiori messicano Ismea segnala, infine, 2,90 euro il chilogrammo.