Dal miele ai lamponi integrando le due attività




Parente stretto del rovo, di cui già si è parlato in queste pagine, il lampone è una pianta tipica dell'ambiente alpino. Anche se lo si ritrova con una certa abbondanza anche sui rilievi dell'Appennino centro-settentrionale.

Solo pochi ettari
La sua coltivazione in Italia è praticamente sconosciuta. Di fatto le superfici a lamponeto specializzato non arrivano al centinaio di ettari, concentrati esclusivamente nelle provincie di Cuneo, Torino e Trento.
Come per la mora di rovo, l'interesse che l'apicoltore può riservare a questo frutto è duplice: l'ottimo miele uniflorale e un tipo di frutta che si presta molto bene sia per la lavorazione artigianale di marmellate che per la vendita diretta.
Da escludere a priori è invece la possibilità di orientare la propria produzione verso l'industria o i surgelati, settore in cui occorrerebbe confrontarsi coi prezzi decisamente concorrenziali del prodotto che arriva dal nord Europa.

Il terreno e il clima
Le condizioni migliori per l'impianto del lamponeto sono i suoli profondi e freschi delle vallate alpine e appenniniche. L'altitudine ideale va dai 700 ai 1300 m.s.1.m. I terreni più adatti sono quelli mediamente acidi (pH intorno al 6,5), sciolti, profondi e permeabili. Resiste bene al freddo e alle gelate tardive, anche se è bene prediligere esposizioni a sud, sud est e sud ovest.
Per non dover ricorrere alla pratica dell'irrigazione, occorrono piovosità annue di almeno 800/900 mm. La pianta è infatti caratterizzata da un apparato radicale molto superficiale e soffre per la carenza di acqua soprattutto-in corrispondenza della fioritura e dell'ingrossamento dei frutti.

L'impianto
Il reperimento delle piantine non è sempre agevole. Anche perché solo pochi vivaisti posseggono un numero elevato di varietà di piccoli frutti (per avere informazioni ci si può rivolgere alla Asprofrut, via Monterovetto 20, 12100 Cuneo, tel. 0171/65949). Il periodo giusto per la messa a dimora è in novembre o a fine inverno. E' sempre necessaria una aratura profonda a 40 cm (da effettuare nell'estate immediatamente precedente l'impianto) e una buona concimazione di fondo (500q.li/ha di letame, 10-15 q.li/ha di perfosfato minerale e 4/5 q.li di solfato potassico).
Un errore in cui spesso si cade nella messa a dimora delle piante è quello di non rispettare la profondità di impianto, che deve essere sui 10-12 cm. Profondità maggiori determinerebbero infatti il rischio di non permettere l'emissione dei nuovi polloni.
E' anche possibile propagare da soli le proprie piante, utilizzando i numerosi polloni emessi durante il periodo vegetativo. A tale scopo vanno estirpati (da novembre a marzo) i getti meglio lignificati, dotati di un discreto apparato radicale e soprattutto di almeno un paio di gemme basali (vanno ricercate al punto di inserzione tra fusto e radice!) indispensabili per originare i nuovi polloni

Le varietà consigliate
Glen Glova
Varietà unifera a maturazione precoce (fine giugno). La pianta è di media vigorisità e presenta tralci spinescenti. Abbastanza resistente ai terreni umidi. Il frutto, di colore rosso chiaro, è tipicamente ricoperto da una patina pruinosa; si stacca facilmente e presenta un sapore molto gradevole . Non è ritenuto idoneo per la surgelazione.
Framita
Varietà unifera non molto diffusa in Italia, ma meritevole di essere maggiormente diffusa. Matura in luglio .Di media vigorisità presenta tralci spinescenti. Il frutto di colore rosso vivo e di buon sapore è particolarmente adatto per il consumo fresco e per la preparazione di confetture.
Glen Prosen
Varietà unifera che, a differenza delle precedenti, presenta ridotta spinescenza dei tralci. E’ una delle varietà più tardive (matura a fine luglio). I frutti sono tondeggianti, di colore rosso marcato e di buon sapore. Può essere utilizzato sia per la vendita del fresco che per la surgelazione.
Heritage
Varietà bifera abbastanza diffusa sulla penisola, anche grazie alla buona adattabilità alle diverse regioni. Mediamente vigorosa, presenta frutti di color rosso chiaro. Adatti alla lunga conservazione e di ottimo sapore, sono però di piccola pezzatura, il che ne fa aumentare notevolmente il costo di raccolta.
September
Varietà bifera caratterizzata da una insolita vigoria. Di ottima produttività, presenta frutti tondeggianti di media pezzatura e di colore rosso chiaro. E’ una delle varietà che meglio si adattano a terreni caratterizzati da ridotta fertilità.



Il sistema di allevamento
Come per il rovo, anche il lampone ha necessità di sostegni e viene pertanto coltivato a filare e sostenuto da fili fissati sui pali. I pali di sostegno possono essere sia di castagno che di cemento. Devono essere alti 2-2,5 m e venire interrati ad almeno 50 cm di profondità. Occorre prevedere un palo ogni 10m. sulla fila. Il filo (zincato) utilizzato generalmente è il n. 14 o 16. Le distanze di impianto sono le stesse per tutte le varietà: 50-60 cm sulla fila e 2,5 - 3 m. tra una fila e l'altra.

Potatura e concimazione
Le operazioni colturali necessarie al lamponeto sono poche. Di fatto ci si limita a una o due lavorazioni molto superficiali del terreno, una della quali da effettuarsi a novembre al momento della concimazione. Quest'ultima consiste nella somministrazione annuale di 40 unità di azoto e fosforo e 70 di potassio. Più complessa e impegnativa è invece la potatura. Esistono infatti due grossi raggruppamenti varietali di lampone, la cui potatura differisce sensibilmente.
Nelle cultivar unifere (varietà che fruttificano una sola volta l'anno e solo sui tralci di due anni di età) ci si limita alla eliminazione completa dei tralci che hanno già fruttificato (tralci di due anni) e alla scelta di 4-5 polloni di un anno da spuntare a una altezza di 110-130 cm.
Nelle cultivar bifere (varietà che producono in estate sui tralci di due anni e a fine estate anche sui nuovi polloni dell'anno in corso) sono invece possibili due metodologie. La più usata prevede l'eliminazione dei tralci di due anni e la scelta di 4-5 tralci dell'anno da spuntare a 60-70 cm di altezza.
L'altro sistema prevede l'eliminazione di tutta la vegetazione presente, ma in questo caso l'unica produzione ottenibile è quella di fine estate portata dai polloni nati nell'anno in corso. Dalla sua questo sistema ha l'estrema praticità di esecuzione, tanto che può essere facilmente meccanizzabile. Inoltre operando in questo modo, oltre all'anticipo della produzione sui tralci dell'anno, si ottiene anche un miglioramento qualitativo della produzione.

La raccolta e la commercializzazione
Il lamponeto entra in piena produzione al terzo anno di età, e ha una durata economica di otto dieci anni. Dopo di che le produzioni iniziano a decrescere sensibilmente. La resa unitaria varia da 80-100 q.li ha per le varietà unifere ai 120-130 q.li per quelle bifere.
La raccolta va effettuata a mano, a intervalli di tre-quattro giorni e va dalla terza decade di giugno a fine luglio per il lampone unifero e dalla fine di luglio a ottobre per quello bifero.Come per il rovo i costi di produzione sono relativi quasi esclusivamente alla manodopera utilizzata per la raccolta. L'ideale è quindi di poter far fronte a tale impegno unicamente con le forze aziendali, senza dover ricorrere a salariati.
A parte la possibilità di trasformazione aziendale (ottime le confetture realizzate utilizzando il miele al posto dello zucchero!), i canali di commercializzazione sono gli stessi degli altri piccoli frutti: negozi locali, gelaterie, pasticcerie, ecc.
In questo caso, vista l'estrema deperibilità di questi frutti, è però necessario disporre di un piccolo impianto frigorifero dove, alla temperatura di due-tre gradi, i frutti possono essere conservati per circa due settimane.


LAMPONE:COSTI E RICAVI
*Dati relativi a un ettaro in piena produzione coltivato in Lombardia.
*Il costo della manodopera, che si presuppone fornita dal produttore, è stato calcolato attribuendo un valore convenzionale di £. 10.000/ora.
* Gli ammortamenti delle spese di impianto sono state calcolati su 10 anni.
* Nel calcolare i costi di raccolta si è tenuto conto di un valore di raccolta media oraria di 4 kg.
ammortamento spese di impianto £2.870.000
azoto (40 unità) £54.000
fosforo (40 unità) £54.000
potassio (70 unità) £68.500
distribuzione manuale del concime (ore 8) £80.000
TOTALE COSTI DI CONCIMAZIONE £256.500
taglio tralci (150 ore) £1.500.000
legatura (110 ore) £1.100.000
raccolta e esportazione sarmenti (10 ore)£ 100.000
TOTALE COSTI POTATURA E LEGATURA £2.700.000
fresatura (3 interventi) £ 450.000
raccolta manuale (2.000 ore) £20.000.000
contenitori e trasporto nel centro aziendale £1.200.000
TOTALE COSTI RACCOLTA £. £21.200.000
TOTALE COSTI IN PIENA PRODUZIONE £27.026.500
PRODUZIONE LORDA VENDIBILE (8.000 Kg x 3.800) £30.040.000
MARGINE LORDO(PLV - COSTI) £3.373.500


Il lampone: le istruzioni per la potatura


<---Cultivar unifere--in nero i tralci che devono essere eliminati e il punto in cui i nuovi polloni vanno raccorciati

<---Cultivar bifere-----in nero i tralci che devono essere eliminati e il punto in cui i nuovi polloni vannoraccorciati.E' anche possibile l'eliminazione di tutti i tralci (a) nel caso si intenda sfruttare unicamente la produzione anticipataautunnale.

Da APITALIA n.11/12 1997
Damiano Lucia