Apicoltori italiani e polacchi per la voce del papa


Apicoltori italiani e polacchi per la voce del papa Roma - 7 marzo 2005 -
Anche il Santo Padre mangia miele. E gli apicoltori italiani si affiancano a quelli polacchi per donargliene una scorta da utilizzare per la riabilitazione della voce e come ricostituente nel decorso post-operatorio.
Ora più che mai, visto che la gola e la voce del Papa necessitano di una cura per ripristinare al meglio respirazione e fonazione, come hanno precisato i bollettini medici di questi ultimi giorni. Ecco perché al miele che pellegrini e apicoltori polacchi hanno portato a Roma, si aggiungerà presto anche una ricca e speciale selezione di "monoflora" di Miele Italiano, scelto dalla FAI, la Federazione Apicoltori Italiani, tra le varietà che solo in Italia si possono ottenere e che certo potranno giovare alla salute di Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II.
"E il miele, in questi casi - ricorda la Confagricoltura - è un tradizionale ma sempre efficace e genuino toccasana. Sono da tempo note e riconosciute, infatti, le proprietà naturali di questo prezioso distillato del nettare dei fiori e delle melate delle piante, che esprimono una spiccata azione antimicrobica, antisettica, disinfettante, emolliente, sedativa e cicatrizzante". Effetti benefici dovuti, a detta degli esperti, alle frazioni volatili e aromatiche del miele che specie in alcuni "monoflora", mieli provenienti da un solo tipo di fiore, possono essere presenti in grossa quantità.
L'iniziativa " sottolinea la Confagricoltura - è stata presa dalla FAI, in occasione della più importante manifestazione nazionale dell'Apicoltura, che si svolgerà a Piacenza il 6 marzo. Un vero e proprio gemellaggio pro-salute del pontefice, tra gli apicoltori dei due Paesi dell'Unione europea. L'Italia e la Polonia, infatti - sottolinea il presidente della FAI, Raffaele Cirone - hanno entrambi una ricca e ancora vivissima tradizione apistica. Essi rappresentano la terza e quarta Apicoltura d'Europa. La Polonia, patria del Papa, conta infatti un patrimonio di 950.000 alveari (le casette delle api) e 50.000 apicoltori. L'Italia, casa del Papa, conta 1.100.000 alveari e 75.000 Apicoltori.
"Il nostro desiderio " ha ricordato Cirone " è quello di rivedere e riascoltare presto il Santo Padre, al quale la grande famiglia degli apicoltori augura una pronta guarigione. Pasqua è alle porte, e le Sante Celebrazioni dall'Altare di Pietro, ne siamo certi, ci daranno l'occasione di ritrovare il Papa in ottima forma. Grazie anche alle numerose api che vi svettano superbe, per mano dello scultore Gian Lorenzo Bernini".
da (Sesto Potere)7/3/2005