I mieli uniflorali italiani nuove schede di caratterizzazione


L.Persano Oddo, A.G.Sabatini,M.Accorti, R.Colombo, G.L.Marcazzan, M.L.Piana, M.G.Piazza, P.Pulcini

Ministero delle politiche agricole e forestali

 

Dalla premessa.

 

Nel 1982, con la legge n. 753, è stata recepita in Italia la Direttiva Comunitaria 74/409 del 22/7/74 che regolamenta la commercializzazione del miele, definendone i criteri generali di composizione .Fra le altre cose la legge prevede la possibilità di dichiarare l'origine botanica del miele. Questo è un aspetto di grande importanza per la promozione del prodotto e per la tutela del consumatore, tuttavia né la Direttiva Comunitaria né la legge italiana di recepimento offrono i mezzi necessari per identificare i mieli uniflorali, a parte l'indicazione dì deroghe relative ad alcuni parametri specifici di tipi di miele.

Nel 1984, su incarico del Ministero dell'Agricoltura, l'Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria,Sezione di Apicoltura (ISZA) avviò, in collaborazione con l'istituto Nazionale di Apicoltura INA una vasta indagine che portò alla pubblicazione, nel 1986, di 12 schede di caratterizzazione relative ad altrettante varietà di miele uniflorale.

Questa nuova edizione aggiornata e ampliata delle schede di caratterizzazione dei mieli italiani, oltre a meglio definire le caratteristiche di composizione e di identificazione dei principali tipi di miele prodotti in Italia, intende fornire ai servizi di controllo, a chi produce e commercializza il miele, ma anche a chi lo consuma, il mezzo per verificare la rispondenza o meno a un origine botanica definita.

Le Nuove Schede sono dunque il risultato di un lungo lavoro di reperimento di campioni di miele e di migliaia di analisi chimico fisiche, palinologiche e organolettiche: un'ingente mole di dati che, integrati con le conoscenze precedentemente acquisite, ha permesso di giungere a risultati applicabili in molteplici ambiti.

Per ogni tipo di miele studiato, vengono infatti fornite informazioni sulla specie botanica da cui trae origine, sulla sua distribuzione nel territorio e sulle principali aree dì produzione .Sono poi riportate specifiche notizie circa i dati palinologici, le proprietà organolettiche e, in particolare indicati valori medi e deviazione standard relativi ai principali parametri analitici: non soltanto quelli previsti dalla normativa, ma anche quelli utili a fornire il maggior numero di informazioni sulla composizione del prodotto (spettro zuccherino, rotazione specifica, prolina, ecc. Ogni scheda è completata da una nota in cui sono riportati gli elementi tipici e caratterizzanti per quel determinato tipo di miele. Infine il testo è corredato da altre informazioni di carattere generale circa la composizione del miele e i metodi di analisi applicati: tutti elementi utili a meglio comprendere i contenuti delle schede e più in generale il prodotto miele.

Le schede possono così essere utilizzate da una pluralità di utenti: ricercatori, organismi pubblici, produttori, consumatori e da quanti, a vario titolo e a diverso livello, sono interessati ad approfondire la conoscenza delle tipiche produzioni di miele italiano e ad apprezzare la loro unicità.

La definizione del quadro di riferimento per 18 mieli uniflorali italiani, non va comunque a discapito del meraviglioso quanto indefinibile universo dei mieli "millefiori", patrimonio quali-quantitativo inestimabile. Anche con questa operazione, così come con le precedenti schede, non sì è quindi inteso stilare una graduatoria dì merito fra le due categorie di mieli , quanto sì è cercato di offrire una sorta di bussola in cui i mieli uniflorali, più concretamente definibili, indicano le diverse direzioni di un possibile "viaggio del gusto", attraverso la miriade di tappe intermedie rappresentate ognuna da uno degli irripetibili ed unici "millefiori".

Si ritiene dunque che sia stato raggiunto un altro importante obiettivo: un contributo alla qualificazione del miele in generale, e in particolare dì quello prodotto in Italia, in un momento in cui sono forti l'aspettativa del consumatore a disporre di prodotti di qualità e l'orientamento dei produttori a conservare e a valorizzare le produzioni tradizionali più tipiche. In questo senso le schede non si limitano a definire il prodotto, ma forniscono anche una chiave di lettura di ciò che può essere interpretato come elemento di qualità.

Le schede di caratterizzazione, prossimamente, saranno online.