Moria api, a Strasburgo apicoltori accusano pesticidi
Strasburgo, 3 feb. (Apcom) - La causa prima del preoccupante fenomendo della morìa delle api è da ricercare nei pesticidi neurotossici 'sistemici', quelli che non si polverizzano, ma 'entrano' nel sistema della pianta; come i neonicotinoidi e il fipronil, usati per rivestire le sementi di mais e altri cereali con uno strato insetticida protettivo ('coating') prima della semina. Gli apicoltori in europei lo affermano da tempo, e sono venuti oggi a ribadirlo con una conferenza stampa al Parlamento europeo a Strasburgo, pochi giorni dopo l'approvazione, da parte dell'Ue, di una nuova regolamentazione riguardante proprio i pesticidi.

Le nuove norme Ue prevedono per la prima volta che i pesticidi per cui l'industria chiede l'autorizzazione siano sottoposti a test approfonditi sulla tossicità per tutte le categorie di api e per il polline. Si tratta, tuttavia di un testo di compromesso fra Europarlamento e Stati membri, in cui si è fatta sentire la lobby dell'indutria chimica, che è giudicato dagli apicoltori solo come "un primo passo", ancora insufficiente per proteggere le api e arrestarne la morìa attaccandone le vere cause.

Cause che, secondo la denuncia degli apicoltori, sarebbero appunto i princìpi attivi degli insetticidi neurotossici sistemici: imidaclopride, thiamétoxam, clothianidine, thiaclopride, dinotéfuran, acètamipride e fipronil. I loro nomi commerciali sono Gaucho, Poncho, Cruise, Termidor, Biscaya... Le loro case produttrici Bayer, Basf, Syngenta, ovvero il Gotha della chimica europea.

Durante la conferenza stampa, organizzata dall'europarlamentare lussemburghese Emma Hennicot-Schoepges (Ppe), il vicepresidente dell'Associazione europea degli apicoltori professionisti, Walter Haefeker ha spiegato che le affermazioni dell'industria chimica secondo cui i pesticidi non sarebbero responsabili della morìa delle api sono state accreditate da ricerche che, in realtà, si limitavano alla sola stagione invernale, e non riguardano, ad esempio, le condizioni che si verificano in primavera.

L'industria, inoltre, sostiene che le api non entrano in contatto con le sementi trattate con i pesticidi sistemici, perché sono interrati; ma una ricerca dell'Università di Padova dimostra che il contatto può avvenire attraverso l'essudazione delle piante trattate. Secondo le conclusioni della ricerca, riferite dai partecipanti alla conferenza stampa, l'acqua emessa dalle piante (in particolare dalle foglie di mais) contiene quantità tali del pricipio attivo del pesticida sistemico da uccidere qualunque ape per contatto o per via orale istantaneamente.

Gli apicoltori chiedono ora che le nuove norme Ue sui pesticidi siano applicate con rigore dagli Stati membri e strettamente monitorate dalla Commissione europea, che però deve ancora convalidare i test di tossicità per le api. Nel frattempo, continuerà la battaglia in diversi paesi Ue per arrivare alla messa al bando dei pesticidi sistemici.

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