Primo report 2007 dell'osservatorio nazionale miele
MIELE: PRODUZIONE NAZIONALE SUPERIORE ALLE ASPETTATIVE NONOSTANTE LE API PERSE IN PRIMAVERA E LA SICCITÀ ESTIVA. ECCELLENTI RISULTATI DALL’INDAGINE DI QUALITÀ E SALUBRITÀ CONDOTTA DALL’OSSERVATORIO
Piante come il girasole che non danno più nettare, trattamenti fitosanitari che ogni giorno uccidono milioni di api, malattie e avversità atmosferiche. Essere api è sempre più difficile. Eppure, incredibilmente, il miele italiano c’è, è di ottima qualità, salubre e costa poco. La produzione di miele del 2007 dovrebbe assestarsi intorno ad almeno 20mila tonnellate, una quantità che va ben oltre alle più rosee aspettative. E’ quanto emerge dal 1° report 2007 dell’Osservatorio Nazionale del Miele, relazione dalla quale emergono dati in alcuni casi in controtendenza rispetto le informazioni e le opinioni consolidate. Sembra quasi che le api, e gli apicoltori, di fronte alle tante minacce, si siano messi a lavorare più spediti.
In passato anche gli apicoltori professionisti più capaci non riuscivano a fare oltre 30-40 kg di miele per alveare a stagione. Ora sono stati raggiunti anche i 60 kg per alveare. Il “trucco” è spostare le api, lungo la penisola, seguendo le fioriture. A dirlo è semplice ma ci vuole tanta professionalità, fatica, costi e anche pazienza per la burocrazia. Se si pensa che gli alveari in Italia sono più di un milione, il conto è presto fatto. Pur considerando i tanti apicoltori non professionali (poche arnie per una produzione di poco oltre un consumo familiare), una media nazionale di 25-30 kg per alveare è verosimile.
Analizzando l’andamento produttivo per i vari tipi di miele, il 2007 sarà ricordato per la straordinaria quantità e qualità dei mieli millefiori: per tutta la primavera e fino all’inizio dell’estate le produzioni sono state straordinarie. Molto bene anche per i mieli di tiglio, di agrumi e di sulla. Buona, anche se inferiore all’anno passato, la produzione di miele di acacia che si differenzia molto da zona a zona. Inferiori alla media la produzione di miele di castagno (che sarà meno scuro e amaro del solito) e soprattutto di miele di eucalipto e di melata (miele di bosco), due tra i mieli che quest’anno più hanno sofferto la siccità. Mancheranno sulle tavole infine i già rari mieli di melata di abete e di quercia, in quanto la produzione è stata pressoché nulla.
C’è un’altra novità positiva: da un recente studio dell’Osservatorio nazionale del miele, il miele italiano risulta particolarmente sicuro sul piano della salubrità; l’indagine è stata svolta per appurare, dati alla mano, la fondatezza di alcune voci allarmanti riguardo la presunta presenza di antibiotici nei mieli italiani. Ebbene, i risultati sono assolutamente tranquillizzanti, sia per il numero ridottissimo di campioni positivi , sia per i valori estremamente bassi registrati.
Ciò sta a significare inequivocabilmente che la pratica di usare antibiotici nel combattere alcune patologie delle api non viene sostanzialmente praticata e che anche nel caso di campioni positivi si tratta di “code”: presenze residue dovute all’uso di antibiotici effettuato in passato.
L’analisi ha riguardato 516 campioni di mieli per gli accertamenti di carattere qualitativo e 300, in specifico per la ricerca di antibiotici (tetracicline, tilosina e sulfatiazolo).
Questa indagine ridimensiona l’allarme lanciato nel 2006, quando qualcuno affermava che almeno il 20% del miele avesse residui di antibiotici, e conferma che si sta radicando tra gli apicoltori un maggior senso di responsabilità, che li spinge ad adottare tecniche di allevamento sostenibili, orientate alla qualità e salubrità del prodotto.
Nota dolente infine, ma non per i consumatori, è la crisi di mercato in corso: il prezzo all’ingrosso è sceso in tre anni anche del 50%, rendendo l’attività dell’apicoltore sempre più a rischio in quanto non particolarmente remunerativa. Questo fa sì che al supermercato si possa trovare un chilo di miele millefiori, di buona qualità, anche a meno di sei Euro, due soli dei quali, nel migliore delle ipotesi, vanno al produttore.

- Giancarlo Naldi -
Presidente Osservatorio Nazionale Miele