L'APICOLTURA TETTAMANTI ..... RACCONTA.

LAVORARE CON I PACCHI DI API*1^PARTE.




Spinti dal bisogno di innovare la nostra azienda abbiamo deciso di andare a trovare chi di tecniche apistiche ne sa qualcosa più di noi.Indecisi tra gli Stati Uniti, l'Australia e la Nuova Zelanda abbiamo scelto la prima meta che ci risultava, dalle informazioni raccolte, il paese più all'avanguardia per l'apicoltura e il più preparato sulla produzione dei pacchi d'api: il nostro chiodo fisso.

Vogliamo acquisire la miglior specializzazione nell'allevare api e trovare la miglior forma per venderle: il pacco e' una tecnica veloce, universale, alquanto sicura per la tutela della sanità. La quarantennale esperienza americana e le prove effettuate nella nostra azienda ci hanno mostrato che un kilo e mezzo di api giuste, con la regina giusta, coltivate come si deve, danno risultati davvero soddisfacenti.

Siamo così partiti a inizio marzo '97 per gli U.S.A.. Accompagnati per due settimane da un clima caldo-umido e da milioni di zanzare abbiamo percorso gli Stati di Georgia e Florida.

Attraverso foreste di pino palustris, di liriodendron tulipifera e di acero, con acquitrinosi sottoboschi di palmetto, attraverso spazi ampissimi e kilometri liberi da abitazioni, giungiamo per la nostra prima visita da David Kelly, presidente della associazione georgiana.

Nonostante i suoi 500 alveari da questi parti è considerato un hobbista: un apicoltore medio possiede qualche migliaio di alveari, il più grosso produttore di miele della Florida ne ha 40.000 (quarantamila). Da mr.Kelly notiamo subito il sistema di bancalaggio degli alveari a gruppi di quattro per facilitare le operazioni di nomadismo; sembra che non si dia peso all'orientamento delle cassette che sono disposte in direzione di tutti e quattro i punti cardinali.

Gli americani non ci sembrano molto precisi nella lavorazione del miele e non hanno i nostri problemi con le U.S.S.L.; i locali di smielatura sono un pò disastrati e probabilmente non c'è alcuna precisa regolamentazione. In presenza di melario e in piena produzione si usano prodotti anti-varroa e candito medicato.

A Claxton ( sud-est della Georgia ), presso la Wilbanks Apiaries entriamo nel vivo del nostro argomento preferito: i pacchi d'api.

L'azienda produce 40.000 pacchi, 60.000 regine, possiede 7.000 arnie. Mr. Wilbanks lavora con 6 dipendenti fissi e 8 stagionali messicani.

Mentre in campo si dà da fare insieme ai suoi operai, ci illustra nei dettagli la produzione dei pacchi,rinserimento dei medesimi e l'allevamento di regine.

Vediamo che la squadra Wilbanks in meno di due ore smagrisce un intera postazione di 50 alveari: le api che si preparavano alla sciamatura di colpo si sono acquietate. La medesima squadra, in un tempo di poco superiore, con i pacchettini d'api preparati al mattino e un bel secchiello di celle reali mature monta un intera posta di fecondazione di 200 nucleoli. E poi via a tutto spiano con l'alimentazione: usano sciroppo di mais al 22% di umidità; lo abbiamo trovato anche in Italia distribuito dalla Cerestar.

E` ben digeribile e assimilabile, con la densità giusta perchè la famiglia ne faccia un consumo proporzionale al bisogno senza sprechi alimentari, senza accumulo di scorte con una buona produttività delle api di cera e di covata e quindi con un rapido sviluppo.

La nostra curiosità già' alquanto soddisfatta, proseguiamo tuttavia con la visita alla signora Charlotte Randall, presidentessa degli apicoltori in Florida. La sua azienda lavora cera per tutta la regione e produce miele; fanno nomadismo verso nord spostando 600 alveari per volta. Kilometri e kilometri con enormi mezzi presi a noleggio. E` anche vero che il noleggio auto costa poco, l'autostrada è gratuita e il carburante costa lire 400 al litro.

Da noi gli spazi a confronto fanno ridere, ma la superiorità dei costi degli spostamenti a confronto fa piangere.

Mr. Randall jr. ci accompagna da Mr. Miksa, un allevatore di api regine di origine croata che rivela una gran preparazione nella conoscenza delle razze, nel suo allevamento vediamo la carnica, la caucasica, la cipriota, la buckfast e la ligustica, che e' la piu' usata negli U.S.A.

Chiaramente gli spazi a disposizione permettono di tenere separati i ceppi. Mr.Miksa lavora in maniera artigianale; con la moglie e un operaio produce in un anno 20/30.000 regine e decine di migliaia di celle che vende a $ 1,75 trasportandole in piccole incubatrici portatili.

Concludiamo con la visita a Mr.Rossman, produttore di materiale apistico oltre che apicoltore; in particolare prepara scatole per i pacchi d'api da un kilo e da due kili, questi ultimi destinati soprattutto a rimpinguare le arnie nelle fredde regioni canadesi.

Nonostante la qualita' del miele negli U.S.A. lasci un poco a desiderare, forse in sintonia con i gusti e i costumi alimentari degli americani, la bravura nel coltivare le api sostenuta dalla costante e proficua ricerca universitaria, ci ha dato stimoli e impulsi all'innovazione.

Abbiamo avuto grande soddisfazione dalle prime esperienze con i pacchi e chi è interessato ad esse leggerà le nostre prossime pagine su come si usano i pacchi, sul perchè dei vari tipi: pacco da rinforzo, pacco con regina, pacchettino da nucleolo, pacco da impollinazione.

Infine racconteremo come si fanno i pacchi d'api.

Francesca Zacchetti