*Ogni vasetto di miele dato ai ragazzi
va sempre accompagnato da un
dépliant adattato alla loro grande fantasia.*


Caro ................. siamo le api di Rodolfo.

Abbiamo saputo dalla tua mamma che sei un grande mangione di miele. "Bravo! Tu, sì, che sei uno che se ne intende!" Cento di noi ora vogliono farti subito un :

Hip! Hip! Urrà!"

Ascolta!

Di sicuro c'è un edificio anche per te dove vai a scuola con gli amici. Vuoi, però, pure vedere l'asilo nido, le arnie-casette, i banchi della nostra scuola elementare? Eccoli.

Sono piazzati su quattro file rialzate da terra per impedire che salga tanta umidità nella nostra grande cameretta.

Varie piante di prugne, pere, pesche, un caco, un fico, in primavera ci

regalano tantissimi fiori procurandoci d'estate una utilissima rinfrescante ombra.

Rodolfo ci difende pure dai topoliniche d'inverno potrebbero rosicchiare la fessura della porta in legno ed entrare per consumarci il polline, la cera ed il miele.

Ci protegge dal Picchio che col suo becco scavatore è capace di sfondare la casetta dal retro e poi far man bassa di miele, di noi api stesse col pancino pieno di miele. Legando un sacchetto di cemento attorno alla casetta di legno le unghie del Picchio non riescono ad aderire per cui vergognosamente lo lasciano scivolare a terra. Il Picchio così sarà costretto ad andarsene.

La Direttrice, come sai già, è la Mamma regina che qui sotto in una foto ricordo, a sinistra, viene accerchiata affettuosamente da moltissime di noi.

La tua mamma e papà, come tutti, un giorno sono andati in viaggio di nozze. Fatti raccontare dove. In uno di quei felici momenti in cui di certo si volevano particolarmente bene, si sono regalati un migliaio di coccole: sulla punta del naso, sulle orecchie, sul collo, un pò dappertutto. E' grazie a quelle tenere carezze che sei nato anche tu.

(Nella foto a destra: pallone mongolfiera sulle montagne svizzere, formato torta nuziale per innamorati)

Anche la nostra mamma Regina ha fatto uno speciale viaggio di nozze; è volata fino a trenta metri d'altezza sopra le nostre casette. Lassù ha ricevuto un sacco, cento sacchi, mille sacchi di coccole da chi le voleva bene e così, quando è tornata a casa, ha potuto, col nostro aiuto di infermiere ostetriche, far nascere mille nostre nuove sorelline in un sol giorno. In ogni nostra classe di api-non ci crederai-ma in certi mesi siamo anche quarantamila.

Per "fare" il miele dobbiamo effettuare tanti avanti-indietro, molti chilometri, tantissime succhiatine dentro alle corolle dei fiori in cui ci buttiamo con la testa come piccoli razzi aerei e dove succhiamo tutto quello che si può con la nostra lingua fatta a canaletto come la cannuccia per la Coca-Cola.

Non ti dico poi le notti passate con la bocca aperta e piena per farlo evaporare dalle gocce d'acqua in sovrappiù. Oltre il miele, raccogliamo delle preziose bistecchine vegetali per le nostre sorelle allorquando sono piccole e per noi a fine inverno quando, fuori, di polline non ce n'è proprio. Queste ricche vegetali proteine sono racchiuse nelle famose pallottoline di polline (vedi foto vasetti) che anche in volo sappiamo tenere appese alle ginocchia come cestelli. Rientrate a casa le sgambettiamo nella celletta e con la sola testa le scapocciamo più che si può. Rodolfo ride sempre quando ci vede fiondare fuori di casa con i soli capelli del cocuzzolo tutti rossi o gialli come il polline compresso in precedenza negli armadietti. Pure questa volta noi siamo tanto brave da permettere a Rodolfo di rubarci con trappoline speciali anche una ventina di chilogrammi di polline in cambio di parecchi servizi utilissimi che lui affettuosamente ci garantisce sempre.

Oltre raccogliere 1) il miele, 2) il polline, 3) l'acqua da un comodo abbeveratoio apposito, ci arrampichiamo coraggiose sulle gemme e sulle cortecce delle piante a cercare 4) una pomata-una resina antibiotica (propoli) che poi stendiamo come pannolini "Lines notte" nelle cellette-culle e sulle pareti interne della casetta, all'ingresso, per mantenerla sana. Anche questa resina ci viene rubata parzialmente da Rodolfo perché ha capito che, usandola, guarisce più in fretta dal mal di gola.

Con particolari ghiandole, (una specie di accesi "fornelletti da campeggio"), sudiamo il miele facendolo diventare 5) cera per le novemila culle (circa) di ogni materassino verticale; con salive speciali miscelate a polline prepariamo la preziosa 6) Pappa reale per la Mamma e le sorelline nei loro primi giorni di vita larvale. Produciamo 7) il veleno che conserviamo nascosto in una "siringa" sotto e al fondo dei pantaloncini, da infiggere a chi ruba il miele senza trattarci delicatamente come l'amico Rodolfo.

Percelsi Rodolfo. Via Po, 83. La Loggia (To). Tel.0119627976 Modem fax-con preavviso; e-mail adolfope@tin.it