I report di Gianni Savorelli alla lista aol-mondoapi Febbraio Marzo 2002


Data: Sun, 17 Mar 2002
Katzav-Gozansky, T., V. Soroker, et al. (2001). "Task-related chemical analysis of labial gland volatile secretion in worker honeybees (Apis mellifera ligustica)." Journal of Chemical Ecology 27(5): 919-926.
Analisi chimiche hanno rivelato che le ghiandole labiali delle api operaie possiedono una serie di idrocarburi di alcani dispari ,con minor quantità di alcheni e alcani ramificati.
Le bottinatrici possiedono una quantità significativamente maggiore di secrezione rispetto alle nutrici Quando in una colonia sperimentale si è forzato la divisione del lavoro in maniera indipendente dall'età si è verificato che le differenze nella quantità di secrezione risultavano dipendenti dal lavoro svolto , ma non dall'età. Si cerca ora di stabilire la funzione di questa secrezione


Data: Tue, 12 Mar 2002
Alternative antibiotics for the control of American foulbrood disease of honey bees Jan Kochansky, Mark Feldlaufer, Jeffery S. Pettis, and David A. Knox. USDA-ARS, Bee Research Laboratory, Bldg. 476, BARC-East, Beltsville, MD
Vista la resistenza dell'agente causante la peste americana all' ossitetraciclina ormai ampiamente in via di diffusione negli USA , si è iniziata la ricerca di un antibiotico alternativo. Sono stati testati 27 antibiotici usando assay microbiologici e test di campo per i due più promettenti per bassa tossicità sulle api ed efficacia contro l'agente della peste americana The ESA 2001 Annual Meeting - 2001: An Entomological Odyssey of ESA


Data: Thu, 7 Mar 2002
IDENTIFICATION AND ROLEX OF NON-PATHOGENIC MICROFLORA ASSOCIATED WITH HONEY BEES Author(s): GILLIAM MARTHA A
Batteri,muffe e lieviti risultano associati con la salute delle api e col loro cibo. Più di 6.000 specie di microbi sono state isolate e identificate nell'alveare dall'autore. Alcuni microorganismi contribuiscono alla biochimica intestinale delle api, aiutano nelle conversioni chimiche e nella preservazione del polline stoccato come pane d'api e producono sostanze antimicotiche che inibiscono la crescita dell'agente causante la covata calcificata


Data: Tue, 5 Mar 2002
Apidologie 31 (2000) 223-233 Clustering of related workers in the honeybee colony (Apis mellifera L.): adaptive process or inevitable pattern?
Robin F.A. Moritza - Robin M. Creweb - H. Randall Hepburnc aInstitut für Zoologie, Molekulare Ökologie, Martin-Luther Universität Halle-Wittenberg, Kröllwitzer Str. 44, 06099 Halle/Saale, Germany bDepartment of Zoology and Entomology, University of Pretoria, Pretoria, 0012, South Africa cDepartment of Zoology and Entomology, Rhodes University, Grahamstown, 6140, South Africa

Abstract:
Api appena nate da tre famiglie non correlate sono state introdotte in 5 colonie ospiti. Si è poi monitorato il movimento durante i loro primi 8 giorni Api della stessa famiglia di provenienza tendono a trovarsi molto spesso nella stessa area rispetto ad api provenienti da famiglie diverse.
Benchè il riconoscimento tra parenti non possa essere considerato come possibile meccanismo per questo modello, i risultati potrebbero essere spiegati da fenomeni legati ad autoinformazione ,comportamento individuale variabile e specializzazione geneticamente determinata


Data: Fri, 1 Mar 2002
CONTROLLING HUMIDITY LEVELS WITHIN HONEY BEE HIVES AND THE EFFECTS OF HUMIDITY ON REPRODUCTION
Author(s): SPANGLER HAYWARD G CURRIE ROBERT

L'umidità dell'aria che circonda l'alveare e l'umidità dentro l'alveare sono stati studiati in due gruppi di tre famiglie con due misurazioni giornaliere per tre mesi.
L'umidità dell'aria è variata dal 6% al 65%, durante la stagione .In uno dei gruppi di prova si è provveduto a pompare artificialmente aria umida. Quando l' umidità dell'aria all'esterno è aumentata, è aumentata anche l'umidità all'interno degli alveari in entrambi i gruppi, umidificati e non.
Questo studio dimostrata chiaramente che l' umidità dentro gli alveari può essere aumentata pompando aria umida, ma che questo non ha significativi effetti sull'attività dell'alveare come quantità di covata opercolata e disopercolata.
Precedenti studi mostravano che un basso livello di umidità diminuisce il numero di uova nate e diminuisce la percentuale di sopravvivenza delle giovani api. Recenti studi mostrano anche che alto livello di umidità nell'alveare limita la riproduzione della Varroa.


Data: Mon, 25 Feb 2002
Olfactory perception by the European bee Apis mellifera mellifera of the parasite Varroa jacobsoni C. Martin*, E. Provost+, Y. Leconte*, J.L. Clément+ *INRA, Unité de Zoologie. Laboratoire de Biologie de l'Abeille. Domaine St Paul. Site Agroparc. 84914 Avignon cedex 9; +CNRS, Laboratoire de Neurobiologie. Equipe Communication Chimique. 31 Chemin J.Aiguier. 13402 Marseille cedex 20
In ogni esperimento 5 api operaie sono state posizionate in un piatto di Petri in presenza di una varroa fermata con cera I risultati mostrano che vi sono due categorie di api . La prima include individui che riconoscono e attaccano la Varroa. La seconda, che comprende la maggioranza delle api, non attacca Varroa .
La percezione Olfattiva della varroa per le due categorie è stata studiata con electroantennografia . Le Antenne sono state stimolate usando estratti cuticolari di varroa.
Non si sono verificate significanti differenze fra i due gruppi . Si conclude che le differenze di comportamento risultano da differenze nel sistema nervoso centrale piuttosto che dalla percezione a livello perifierico.


Data: Sat, 23 Feb
The glomerular activity code for odours is conserved within the honeybee Apis mellifera
Sachse, S., Galizia, C.G.,.Rappert, A., Menzel, R.
Institut für Neurobiologie, Fachbereich Biologie, Freie Universität Berlin, Königin Luise Str. 28-30, 14195 Berlin, Germany. galizia@zedat.fu-berlin.de
Neurologia delle api

E' noto che gli odori vengono classificati attraverso l'attività dei glomeruli cerebrali in un codice spaziale .
Le api possiedono 160 glomeruli olfattivi che possono variare tra individui per forma e dimensione. E' stato possibile creare un atlante morfologico (Flanagan & Mercer, 1989, Int.J.Insect Morph.Embryol., 18:145).
Ne abbiamo sviluppato una versione computerizzata (Galizia et al, 1998,), in grado di creare viste e sezioni in ogni piano.
Dopo misurazioni dell' attività glomerulare evocata da odori campione si è creata una mappa delle risposte.


Two novel members of OBP family identified in the honeybee: sexualdimorphism and development studies
Danty E., Michard-Vanhée C., Huet D., Huet J-C. *, Arnold G., Pernollet J-C. * & Masson C.
Laboratoire de Neurobiologie Expérimentale et Théorie des Systémes complexes, CNRS, UPR9081, INA, 16, rue C. Bernard, 75005 Paris, France; Centre Européen des Sciences du Goút CNRS, 15, rue H. Picardet Dijon 21000.; *Biochimie et Structure des Protéines, INRA UR 477, Domaine de Vilvert, Jouy-en-Josas, 78352 FRANCE.


Nelle api , comportamenti cruciali come fecondazione, bottinamento e interazione sociale sono basati su comunicazione chimica mediata da spunti olfattivi specie-specifici (feromoni) o no (allochimici).
La maniera in cui questi sono percepiti e determinati rappresenta un importante passo della conoscenza. Le molecole odoranti sono traslocate attraverso la linfa del sensillum ai recettori da piccole proteine extracellulari solubili in acqua. , le "proteine leganti gli odoranti ".
(OBPs). Nelle api adulte, abbiamo recentemente riportato la caratterizzazione biochimica di un ampio gruppo di proteine specifiche dei recettori delle antenne (ASP) suddivise, sulla base delle sequenze N-terminali , in 3 subclassi, chiamate ASPI, ASP2, ASP3.


Data: Thu, 21 Feb 2002
Apidologie 32 (2001) 49-55 First detection of strains of Varroa destructor resistant to coumaphos.
Results of laboratory tests and field trials Massimo Spreafico, Francesca Romana Eördegh, Iris Bernardinelli and Mario Colombo
Istituto di Entomologia agraria, Milano University, Via Celoria 2, 20133 Milano, Italy
(Received 5 May 2000; revised 19 September 2000; accepted 28 September 2000)

Abstract E' stata studiata la suscettibilità di Varroa destructor al coumaphos. Gli acari sono stati prelevati da apiari della Lombardia e testati in laboratorio col metodo della paraffina a concentrazione nota di coumaphos.
Alcuni acari a hanno mostrato un significante aumento della tolleranza (LC50 a 24 ore: 29 [\mu g/g) mentre per altri una tolleranza decisamente alta LC50 (>200 [\mu]g/g a 24 ore).
I trattamenti con Perizin ® degli alveari da cui provenivano questi acari hanno dato un efficacia del 46% (28-88% due trattamenti in presenza di covata).


Data: Mon, 18 Feb 2002
Apidologie 31 (2000) 357-365
The role of floral oils in the nestmate recognition system of honey bees (Apis mellifera L.)
Stephen G. Downs - Francis L.W. Ratnieks - Sarah L. Jefferies - Helen E. Rigby
Department of Animal and Plant Sciences, University of Sheffield, Sheffield S10 2TN, UK
(Received 26 March 1999; revised 11 October 1999; accepted 27 October 1999)

Abstract:
La ricognizione del nido è essenziale per il mantenimento della colonia . Per discriminare, gli insetti sociali usano sostanze autoprodotte e cognizioni ambientali acquisite. Si è studiato l' effetto di oli florali (anethole, citronella, limonene and linalool) sull'accettazione delle guardiane all'ingresso dell'alveare. Gli oli florali non aumentano la probabilità di essere accettate .
Tuttavia la loro presenza aumenta il tempo necessario prima che la guardiana respinga l' intrusa . Idati mostrano che le guardiane sono sensibili agli oli florali , ma sono altri gli stimoliutilizzati per l' affiliazione.


Data: Sat, 9 Feb 2002
Il Dottor Ralph Buchler dell'istituto di Apicoltura di Kirchhein ha realizzato l'ennesima prova sulla tollerabilità di acido ossalico .
Sono state utilizzate 36 famiglie situate in tre apiari. Ad ottobre le famiglie sono state portate allo stessolivello di popolazione ( 15000 api per famiglia ) e i trattamenti con ossalico effettuati.
AL 22 marzo è stata verificata la popolazione . Sono state osservate significative differenze fra il controllo non trattato ( 79% di popolazione residua ) e gli alveari trattati.
IL particolare il gruppo 4 trattato con ossalico al 3,2% presentava il 38% della popolazione residua. Al 28-4 le differenze di popolazione sono risultate ancora molto marcate. IL gruppo 4 presentava una popolazione all'incirca della metà degli alveari di controllo non trattati con acido ossalico
Ne emerge una correlazione negativa tra efficacia e tollerabilità dei trattamenti con acido ossalico
E' disponibile la ricerca integrale nella versione acrobat


Data: Thu, 7 Feb 2002
proprietà antibatteriche del miele neozelandese di Manuka
Il miele è noto per le sue capacità antibatteriche e per questo utilizzato nella cura di ustioni e ferite sulle quali esercità un importante effetto di deidratazione Tutti i mieli contengono perossido di idrogeno del quale sono ben note le virtù antibiotiche, che si produce quando il glucosio nel miele reagisce con ossigeno.
Il problema dell'utilizzo del perossido di idrogeno come antibiotico , è la sua rapida degradazione in presenza di comuni enzimi (catalasi), che produce il caratteristico " fizz" che si sente usandolo .
Nel miele la sostanza è prodotta lentamente e per questo non perde la sua azione . Il Dr. Molan ,studiando il perossido di idrogeno hanno scoperto la presenza di una seconda sostanza antibiotica nel miele di manuka, non presente in tutti i campioni ma in grado di esercitare un interessante inibizione su una ampia gamma di batteri.
Il miele ' bioattivo " di Manuka è inoltre effice contro Helicobater pylori, responsabile dell' ulcera allo stomaco . . Lo studio è stato svolto all' Otago University Hospital


Data: Wed, 6 Feb 2002
Contents
Apidologie 32 (2001) 127-138
Activity of oxalic and citric acids on the mite Varroa destructor in laboratory assays
Norberto Milani
Dipartimento di Biologia applicata alla Difesa delle Piante, Udine University, Via delle Scienze, 208 - 33100 Udine, Italy

(Received 7 July 2000; revised 9 December 2000; accepted 15 December 2000)
Abstract
La tossicità degli acidi ossalico e citrico nei confronti di Varroa destructor Anderson and Trueman stata studiata con test di laboratorio . Un test di contatto è stato usato per la prova mediante capsule spruzzate con soluzione degli acidi in una torre Potter . Leggere, ma significative differenze nella tossicità dell' ossalico sono trovate fra acari da differenti stadi di covata ; la media densità letale per acari da pupe con occhi bianchi è 1.49 [\mu]g/cm2. Il Citrico risulta meno tossico dell' ossalico . L' aggiunta di saccarosio all' ossalico rende il materiale più igroscopico e la mortalità di acari risulta aumentata al 75% di umidità relativa. Glicerolo mostra una similare attività sinergica ma senza correlazioni con l' umidità relativa .


Data:Fri, 1 Feb 2002
Apidologie 32 (2001) 119-125 Comparison of the transfer of coumaphos from beeswax into syrup and honey
Jan Kochansky, Kenneth Wilzer and Mark Feldlaufer
USDA ARS Bee Research Laboratory, Building 476, 10300 Baltimore Ave., Beltsville, MD 20705-2350, USA

Abstract Si è studiato il trasferimento di coumaphos dalla cera a sciroppo e miele messi a contatto con essa Si è trovato che coumaphos migra a concentrazione che aumenta nel giro di pochi mesi .
La Concentrazione raggiunge 200-300 ppb in 100 g di sciroppo in contatto con 10 g di cera contenente 1000 ppm di coumaphos; il contatto con cera contenente 100 e 10 produce migrazioni di minore dimensione. La Concentrazione nel miele è

Savorelli Gianni