I report di Gianni Savorelli
Gennaio 2005


Naturwissenschaften Volume 91, Number 12 December 2004
Pheromone-modulated behavioral suites influence colony growth in the honey bee (Apis mellifera)
Tanya Pankiw [1 [Contact Information], Roman Roman [1, Ramesh R. Sagili [1 and Keyan Zhu-Salzman [1 [1) Department of Entomology, Texas A&M University, College Station, TX 77843-2475, USA

Abstract
Si è testato l’effetto a lungo termine della somministrazione agli alveari di feromone sintetico della covata.
Le famiglie trattate allevano significativamente più covata e più adulti rispetto alle famiglie di controllo ,mentre la quantità di polline stoccato rimane simile.
Il feromone della covata aumenta il numero di bottinatrici di polline e la quantità di polline raccolto .
E’ osservato un effetto a due vie di questo feromone primario: alcune operaie fra quelle della stessa età presenti , mostrano un’aumentata capacità di allevare larve mentre altre risultano ad età significativamente più bassa tra le raccoglitrici di polline.
Pertanto , il feromone della covata ha effetto sulla determinazione di quantità di api deputate all’allevamento di covata e alla raccolta di polline.


Naturwissenschaften Date: December 2004 Pages: 598 - 601
Similar policing rates of eggs laid by virgin and mated honey-bee queens
. Madeleine Beekman [1 [Contact Information], Caroline G. Martin [1 and Benjamin P. Oldroyd(1 [1) School of Biological Sciences, University of Sydney, A12, 2006 Sydney, NSW, Australia

Abstract
Il comportamento di rimozione delle uova di operaia da parte delle operaie è ben documentato . Con esso la famiglia mantiene la sterilità delle operaie.
E’ ancora tuttavia sconosciuto il meccanismo di marcatura che la regina utilizza per differenziare le sue uova da quelle delle operaie e consentirne il riconoscimento e la discriminazione.
Si è perciò verificato se la fecondazione è necessaria affinchè la regina possa deporre uova riconoscibili come appartenenti alla regina.
Si è perciò verificato il tasso di rimozione di uova deposte da regine vergini comparandolo con quello di regine fecondate.
I risultati mostrano che la fecondazione non ha effetto sulla riconoscibilità delle uova suggerendo che la fecondazione non sia collegata coi processi di produzione del segnale di marcatura.
[Contact Information] Madeleine Beekman Email: mbeekman@bio.usyd.edu.au


Apidologie 35 (2004) 397-402
Electronic nose and neural network use for the classification of honey
Simona Benedetti [a, Saverio Mannino[a, Anna Gloria Sabatini[b and Gian Luigi Marcazzan[b [a Department of Food Science and Technologies, Chemistry Unit, via Celoria, 2, 20133 Milano, Italy [b Istituto Nazionale di Apicoltura, via di Saliceto, 80, 40128 Bologna, Italy

Abstract
70 campioni di miele di differenti origini geografiche e botaniche sono stati analizzati utilizzando un naso elettronico. Lo strumento , equipaggiato di 10 transistor (MOSFET) e 12 sensori (MOS) , è stato usato per produrre una mappa dei componenti volatili presenti nel miele.
Sono poi stati ottenuti buoni risultati nella classificazione dei campioni di miele utilizzando una rete neurale artificiale basata su percettori multistrato. La metodica è semplice , rapida e i risultati suggeriscono che il naso elettronico può divenire un utile strumento per la caratterizzazione e il controllo del miele.
Corresponding author: Simona Benedetti simona.benedetti@unimi.it


Insectes Sociaux Issue: Volume 51, Number 2 Date: May 2004 Pages: 113 - 116
Worker policing persists in a hopelessly queenless honey bee colony (Apis mellifera)
N. Châline [1 [Contact Information], S. J. Martin [1 and F. L. W. Ratnieks [1 [1) Laboratory of Apiculture & Social Insects, Department of Animal and Plant Sciences, University of Sheffield, Western Bank, S10 2TN Sheffield, United Kingdom

Summary
In colonie orfane di Apis mellifera, le operaie usualmente rimuovono ed eliminano le uova deposte da operaie per prevenirne la riproduzione.
Se però la famiglia si trova in condizione di orfanità e l’allevamento di regine di emergenza è fallito ,molte operaie(12.6%) avranno ovari attivi e la loro riproduzione risulterà normale .In queste condizioni , la rimozione delle uova di operaia risulta inesistente e le uova di operaie vengono allevate.
Sono state osservate famiglie di api che non smettono di rimuovere le larve di operaia neppure in condizioni di massima quantità di operaie deponenti . Questo tipo di comportamento sembra fortemente legato a particolari caratteristiche genetiche.


Apidologie 35 dicembre (2004) 565-573
First symptoms of queen loss in a honeybee colony (Apis mellifera)
Algirdas Skirkevicius Department of Zoology, Vilnius Pedagogical University, Studentu 39, 2034, Vilnius, Lithuania

Abstract
Approssimativamente 50 minuti dopo la rimozione della regina le api non percepiscono il feromone reale che la regina rilascia.
La sensibilità al feromone tende allora ad aumentare raggiungendo il picco massimo dopo 165 minuti,3 giorni dopo la rimozione della regina l’electroantennogramma rivela una sensibilità al feromone 2,7 volte maggiore di quella riscontrabile in api normalmente a contatto con regina.
Sembra perciò che il primo sintomo collegato alla perdita della regina sia un aumento della sensibilità al feromone .
Corresponding author: Algirdas Skirkevicius algskirk@ktl.mii.lt


Journal of Invertebrate Pathology Article in Press,
Multiple virus infections in the honey bee and genome divergence of honey bee viruses
Yanping Chen [a, Yan Zhao [b, John Hammond [c, Hei-ti Hsu [c, Jay Evans [a and Mark Feldlaufer [a [aUSDA-ARS Bee Research Laboratory, Beltsville, MD 20705, USA [bUSDA-ARS Molecular Plant Pathology Laboratory, Beltsville, MD 20705, USA [cUSDA-ARS Floral and Nursery Plants Research Unit, Beltsville, MD 20705, USA

Abstract
Si sono analizzate diverse famiglie di api per verificare la presenza di diversi virus: black queen cell virus (BQCV), deformed wing virus (DWV), Kashmir bee virus (KBV), and sacbrood virus (SBV). Si è descritto il rinvenimento di infezioni miste nelle api di queste famiglie.
Per la prima volta è stato possibile osservare che singole api possono essere colpite da 4 virus simultaneamente.
E' stata inoltre sviluppata una tecnica in grado di diagnosticare simultaneamente la presenza di diversi virus ( infezioni multiple) .
I risultati di campo suggeriscono che infezioni multiple da BQCV, DWV, KBVe SBV derivano probabilmente dalla distribuzione geografica dei virus.


Veterinary Microbiology Article in Press,
Oxytetracycline as a predisposing condition for chalkbrood in honeybee
J.M. Flores and F. Puerta Centro Andaluz de Apicultura Ecologica, Departamento de Zoologia, Universidad de Cordoba, Campus Universitario de Rabanales, 14071 Cordoba, Spain

Abstract
Gli antibiotici, , particolarmente ossitetraciclina, sono stati discussi come possibile causa predisponente per la comparsa della covata calcificata.
Si è sviluppato un metodo per studiare gli effeti di questi antibiotici come fattori predisponenti in diverse circostanze. .
Si è concluso che ossitetraciclina non aumenta il rischio di comparsa di covata calcificata nel breve e medio termine.


Insectes Sociaux Publisher: BirkhÀuser Verlag AG Issue: Volume 51, Number 3 Date: August 2004 Pages: 253 - 258
Virgin queens selectively destroy fully matured queen cells in the honeybee Apis mellifera L.
K. Harano [1 [Contact Information] and Y. Obara [1 [1) Behavioral Biology, Department of Veterinary Medicine, Faculty of Agriculture, Tokyo University of Agriculture and Technology, 183-8509 Tokyo, Fuchu, Japan

Summary
Si è determinato come le regine vergini distruggano le celle contenenti larve che possono risultare competitrici nella successione alla colonia.
Quando celle con larve di 13 giorni pronte ad emergere dalla cella nel giro di un giorno sono presentate insieme a celle reali con larve più giovani alle operaie e alle regine vergini le celle con larve più vecchie sono distrutte preferenzialmente.
Si è anche dimostrato che una regina vergine distrugge le celle prossime a nascere (12/13 giorni ) per prime , quando vengono presentate celle di diversa età (9/10 giorni) simultaneamente.
Se invece l’età delle larve presenti nelle celle è di 7/10 giorni non si osservano significanti preferenze nelle modalità di distruzione.
[Contact Information] K. Harano Email: harano@cc.tuat.ac.jp


FEMS Microbiology Letters Volume 234, Issue 1 , 1 May 2004, Pages 149-154
. Tyramine functions as a toxin in honey bee larvae during Varroa-transmitted infection by Melissococcus pluton
G. Kanbar [a, W. Engels [a, G. J. Nicholson [b, R. Hertle [c and G. Winkelmann [a Zoologisches Institut, TÃ*bingen, Germany [b Institut fÃ*r Organische Chemie, TÃ*bingen, Germany [c Biotechnologie, Institut fÃ*r Mikrobiologie, UniversitÀt TÃ*bingen, Auf der Morgenstelle 28, TÃ*bingen 72076, Germany

Abstract
Dalle ferite inferte dalla varroa alle pupe di ape sono stati isolati batteri identificati come Melissococcus pluton.
Sulle ferite, Il batterio risulta produrre un agente tossico identificato come Tiramina .
La tossicità della tiramina è stata testata. La dose letale per le larve di 4 /5 giorni è stata determinata in 0.3 mg/larva quando addizionata a 20 µl di cibo larvale.
I risultati indicano che la tiramina, caratteristicamente prodotta, è l’agente causante dei sintomi di tossicità nelle larve.
Perciò , la malattia delle api denominata peste europea è verosimilmente un infezione trasmessa dalla Varroa destructor .


Apidologie 35dicembre (2004) 605-610
Effects of coumaphos on queen rearing in the honey bee, Apis mellifera
Jeffery S. Pettis[a, Anita M. Collins[a, Reg. Wilbanks[b and Mark. F. Feldlaufer[a [a USDA, Agricultural Research Service, Bee Research Laboratory, Bldg. 476, BARC-East, Beltsville, Maryland 20705, USA [b Wilbanks Apiaries, Claxton, Georgia 30417, USA

Abstract –
Larve di api sono state trasferite in celle per allevamento reale contenenti concentrazioni note (0 to 1000 mg/kg) del pesticida organofosfato coumaphos.
Queste larve sono state poste in famiglie orfane e allevate come regine. 10 giorni più tardi ne è stata esaminata la sopravvivenza e l’accettazione , indicata dalla presenza di cella reale matura.
Tutte le regine risultano morire a concentrazioni di 1000 mg/kg, mentre più del 50% delle celle non risultano accettate a concentrazioni di 100 mg/kg.In aggiunta, regine che sopravvivono all’esposizione a 100 mg/kg di coumaphos risultano avere un peso significativamente minore ( e quindi anche performances significativamente minori ndt) rispetto alle regine di controllo .
Le implicazioni dell’esposizione delle api a dosi subletali di coumaphos sono discusse .
Corresponding author: Jeffery S. Pettis pettisj@ba.ars.usda.gov


Apidologie 35 (2004) 359-364
Old honey bee brood combs are more infested by the mite Varroa destructor than are new brood combs
Giancarlo A. Piccirillo [a, [b and David De Jong [c [a Departamento de Biologia/çrea Entomologia, FFCLRP-USP, 14040-901 Ribeiro Preto, SP, Brasil [b Departamento Fitosanitario, Museo de Artrpodos (MALUZ), La Universidad del Zulia, AA. 525, Maracaibo, Venezuela [c Departamento de Genetica, FMRP-USP, 14.049-900 Ribeiro Preto, SP, Brasil

Abstract
La Varroa destructor invade preferenzialmente le celle di covata più larghe.
Conseguentemente , ci si può aspettare che i favi di covata vecchi , che hanno celle di dimensioni ridotte,possano essere meno infestati dall’acaro rispetto ai favi nuovi.
Per verificare ciò, un favo vecchio è stato posto in ognuna di otto famiglie di api Africanizzate , insieme a telai privi di foglio cereo.
L’infestazione media è risultata più alta nei favi vecchi (22.6%), rispetto al (9.75%) dei favi nuovi anche se la profondità delle celle era significativamente minore (4.58 mm) nei favi vecchi rispetto ai favi nuovi (4.85 mm).
I favi vecchi sono risultati fino a 4 volte più infestati rispetto ai favi nuovi . Ne consegue che altri fattori diversi dalla profondità della cella redono i favi vecchi molto più attrattivi.
Corresponding author: David De Jong ddjong@fmrp.usp.br
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