TOT 3® telaino al timolo antivarroa



Caratteristiche costruttive
inserimento in un famiglia completa su 10 favi
trattamento nel periodo estivo
inserimento ed uso in sciame naturale
inserimento ed uso su sciame artificiale
progetto grafico
Il telaino al timolo è composto da otto pezzi,oltre i normali telaini da nido su cui vengono assemblate le parti.

1)Coperchio del contenitore del timolo, contenitore ricavato nella testa del telaio da nido.
2)Retina di acciaio inox finissima oppure di nailon o seta.
3)Stecca scanalata fissa con due scanalature parallele di 3mm per una lunghezza di 31cm che serve per la diffusione dei vapori degli oli essenziali del timolo che si producono dalla sublimazione dello stesso nel contenitore.
4)Stecca scanalata di diffusione mobile (estraibile) della stessa misura della stecca fissa, la sua funzione è primaria nel momento in cui la troppa sublimazione del timolo induce le famiglie alla propolizzazione delle scanalature di diffusione attenuando in modo consistente l'efficacia del Timolo.
5)Tasselli di sostegno della stecca mobile n.2
6)Stecca di sostegno dei listelli verticali di separazione dello spazio sottostante creando un T3 ridotto dove avviene la costruzione dei favetti che sono indispensabili per un ottima conduzione della famiglia nella lotta biomeccanica alla varroa.
7)Listelli verticali (due) per lo scopo anzidetto.
Inserimento del telaino TOT 3 al timolo in una famiglia completa su 10 favi

Bisogna tenere presente il periodo in cui di decide di inserire il TOT3 per iniziare il trattamento antivarroa al Timolo per l'ovvio motivo che lo stesso e' senza foglio cereo.
1.PERIODO PRIMAVERILE MARZO/APRILE
Essendo questo un periodo in cui le famiglie sono in fase di espansione, bisogna togliere un favo laterale di scorta e spostare gli altri favi fino a posizionare il TOT3 verso il quinto posto compatibilmente con i favi di covata essendo la colonia in espansione, il TOT3 verrà subito presidiato dalle api per la costruzione dei tre favetti se il tempo e ancora freddo,per non rompere la continuità dei favi di covata si può posizionare il TOT3 vicino all'ultimo favo di covata e il primo di scorta, si riporterà verso il centro del nido man mano che la famiglia cresce ed inizia a costruire.
Una volta che il TOT3 è costruito si deciderà a seconda delle situazioni ambientali e alla necessità dell'apicoltore decidere il da farsi.
Usarlo come un normale T3 per la lotta biomeccanica,oppure lasciare sfarfallare i fuchi ecc. ecc.
Comunque per esperienza personale consiglio il taglio dei favetti una volta diventati trappola per almeno un ciclo.
I fuchi che nasceranno non sono più attaccati dalla varroasi e sono di ottima qualità assicurando una buona fecondazione delle regine.
Dopo i favetti possono essere tagliati uno per volta e verranno costruiti a celle femminili, oppure, lasciati, verranno riempiti di nettare creando un ottimo favo di scorta da usare a discrezione dell'apicoltore o alle necessità delle famiglie.
Il TOT3 va integrato dalla nuova carica verso la fine di Agosto inizi Settembre per l'invernamento.
Oppure se le temperature esterne sono elevate va integrato al bisogno.
Io per esperienza lo integro ogni qual volta faccio visita alla famiglia trovando questo metodo molto utile e sicuro, che il timolo di trattamento sia sempre presente. Nelle visite va visionata la stecca mobile che non siano opercolate le feritoie di effluvio degli olii essenziali del timolo,se le feritoie sono opercolate vanno pulite dalla propoli e rimessa la stecca al suo posto, oppure sostituirla con una pulita ed effettuare il lavoro di pulizia delle stecche in magazzino.
La propolizzazione delle feritoie diminuisce la sublimazione del timolo e quindi una minore presenza di principio attivo creando le conseguenze che si conoscono (col tempo la ricomparsa della varroasi).
2.INIZIO DEL TRATTAMENTO CON IL TOT3 NEL PERIODO ESTIVO LUGLIO/AGOSTO
In questo periodo non essendoci molta volontà a costruire nuovi favi da parte delle api il TOT3 va collocato tra l'ultimo favo di covata e il primo di scorta. Se poi sussistono le condizioni favorevoli (vedi nomadismo) oppure ricche fioriture si sposterà il TOT3 man mano verso il centro del nido, lo stesso va fatto se si inizia il trattamento nel periodo di preinvernamento settembre/ottobre. Queste linee generali anzidette possono essere modulate a seconda delle zone, temperature esterne, potere mellifero della zona e capacità e forza delle Famiglie.

INSERIMENTO DEL TELAINO TOT3 AL TIMOLO SU SCIAME ARTIFICIALE
L'unica considerazione da fare è che gli sciami artificiali sono molto più lenti nel costruire i nuovi favi dagli sciami naturali per la mancanza di un rapporto ottimale naturale fra le api (bottinatrici, ceraiole, ecc.) e quindi a seconda di quanti favi si decide di fare lo ciame si può indicativamente prevedere il tempo che le api possano iniziare a costruire sul TOT3.
Normalmente il TOT3 va inserito lateralmente all'ultimo favo di covata e quello di scorta se presente e con carica ridotta a 8 gr. di timolo da integrare man mano che la famiglia cresce una volta costruito si portera' al centro del nido.
Consideriamo che si voglia creare uno sciame con tre favi di covata e uno di scorta, il TOT 3 va inserito tra l'ultimo favo di covata e quello di scorta per evitare di creare un vuoto al centro della covata e disorientare il meno possibile le api, specie se i favi provengono da più alveari; quando il nucleo incomincia a riprendere il ritmo normale si può spostare il TOT3 di un posto verso il centro del nido per aumentare i 'efficacia del timolo sulla covata opercolata.
Dopo le operazioni da eseguire sono uguali agli altri inserimenti, su sciami naturali o su famiglie complete.

INSERIMENTO ED USO DEL TELAINO TOT3 IN SCIAME NATURALE
Prima d'inarniare lo sciame bisogna avere un telaino al timolo (tot3) disponibile e un numero sufficiente di telaini con foglio cereo montato a secondo la grandezza dello sciame normalmente quattro. S'inseriscono lateralmente nel portasciami due telaini con foglio cereo, lasciando così spazio nel centro del portasciami per poterci inserire lo sciame.
Dopo aggiungere gli altri telaini e in ultimo nella parte centrale inserire il telaino al timolo senza però caricare i 12g di timolo che va inseriti, dopo due o tre giorni dall' inarniamento dello sciame. Per evitare che l'odore della sublimazione del timolo possa indurre le api ad abbandonare l'arnia, cosa che non succede dopo che hanno iniziato la costruzione dei favi, compreso quello del telaino TOT3, che in buoni sciami e con ottime fonti nettarifere può essere terminata dopo ventiquattro ore com'è successo a me.
Alla visita successiva, vale a dire dopo un paio di giorni verificato l'assestamento della famiglia ed eventuale inizio di deposizione della Regina si può caricare la dose del timolo, iniziando così il trattamento Antivarroa ed ottenendo così una prima pulizia di varroa che eventualmente sono sulle api nel momento che si farà il travaso dello sciame il telaino TOT3 si lascia al centro del nido, aggiungendo ifavi mancanti sulle parti esterne.
Così al completamento del nido il telaino di trattamento si troverà al centro.
Alle visite successive che sono effettuate sulla famiglia bisogna verificare che le scanalature della stecca mobile del TOT3 siano libere e sostituire la stecca se opercolata con propoli con una pulita. Bisogna verificare pure la consistenza della carica del timolo ed Integrarla se necessario.
Verso fine Agosto inizi di Settembre si ricarica la dose di Timolo, per avere un trattamento costante anche nel periodo di invernamento della famiglia.
In questa fase di certo è che tutte e tre le sezioni del TOT3 saranno costruite a celle femminili e quindi e auspicabile che le api facciano il glomere sul TOT3 o nelle immediate vicinanze, consentendo al Timolo una buona sublimazione visto il calo di temperatura all'interno dell'arnia in questa fase di stagione.
Alla visita di primavera si può iniziare con il tagliare un primo settore del TOT3 e dopo tre o quattro giorni si può vedere come le api costruiranno il nuovo favo. Se costruiranno con cera nuova ha celle maschili, si possono tagliare gli altri ed integrare il Timolo,ed usare per un ciclo l'asportazione dei favi opercolati così eventuali varroe presenti verranno eliminate con il metodo biomeccanico.
Si può decidere di continuare fino alla costruzione di favi a celle femminili1 oppure si possono lasciare quelle maschili assicurando all'alveare fuchi di sicura qualità, ritagliando i favetti dopo prima che subentri la febbre sciamatoria.
progetto grafico
Dopo 2 anni di esperienza e con vari prototipi (link esperienze sul campo) è stato presentato il 7/8 marzo '98 all' APIMELL di Piacenza, il telaino per il trattamento al Timolo.
Questo telaino è fatto in modo che possa contenere nella testa una dose di Timolo di cristalli tipo FU - BP - USP (titolo 99% punto di fusione 48/51 °C, punto di ebollizione 233°C dose di 12 gr.) .
I vapori degli olii essenziali derivanti dalla sublimazione del Timolo fuoriescono da due scanalature interne, dalla parte bassa della testa del telaino fatta in modo da ridurre la propensione delle api a propolizzare quando la sublimazione del Timolo aumenta con l'aumentare della temperatura all'interno dell'arnia.
Questo telaino offre indubbi vantaggi nel combattere la Varroasi sia in modo biomeccanico, sia in modo biologico essendo il Timolo un prodotto naturale.
La parte sottostante del telaino -sottotesta al "timolo"- è vuota senza fogli cerei e divisa in tre parti uguali; questo durante il periodo di pre-sciamatura permette alle api di costruire i favetti a celle da fuchi, quindi concentrare la maggioranza delle celle da fuco in un solo telaino e quindi la maggior parte di varroe presenti nell'arnia esposte direttamente ai vapori di timolo prediligono la stessa covata da fuco, più consona al loro ciclo biologico.
La pulizia pressoché totale dei favi da nido dalla presenza indesiderata di fuco che rovina i fogli cerei.
L'eliminazione dei primi favetti costruiti nel telaino al timolo a celle da fuco se si vuole attuare la lotta biomeccanica (con l'eliminazione dei favi diventati trappola, cioè opercolati di covata maschile).
La velocità con cui si può trattare un alveare in tutto il periodo dell'anno, senza dover variare l'assetto dell'arnia e senza tirar fuori i favi, basta aprire il cassettino ed inserire la dose di timolo di 12gr. .

Franco Oliverio
http://digilander.iol.it/apicolturaoliverio