NO ALLA DIRETTIVA DEL CONSIGLIO CE RELATIVA AL MIELE






Proposta di direttiva del Consiglio relativa al miele (COM(95)0722 - C4-0403/96 - 96/0114 (CNS))Link


Comunicato ConapiLink


Comunicato U.N.A.API Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani

NO ALLA DIRETTIVA TRUFFA SUL MIELE

 

Il miele: un concentrato di fiori,solo all’ape è possibile l’incredibile lavoro di spigolatura necessario a produrlo.

Non esiste un solo miele,ma tanti quante sono le piante e le possibili combinazioni tra di loro.Una tavolozza infinita di colori, odori e sapori.

Oltre ai diversificati millefiori dei vari contesti floreali della penisola l’Italia vanta ben 23 magnifici mieli monoflorali.

Nessuno di questi può avvalersi delle denominazioni d’origine comunitarie (DOP e IGP)per la mancata contemporaneità dei due requisiti indispensabili: volumi economici sufficenti ed unicità di provenienza da un territorio delimitato e circoscritto.

L’Attestazione di Specificità Alimentare per il prodotto di qualità superiore Miele Vergine Integrale ( trasmessa a Bruxelles dal Ministero dell’Agricoltura Italiano l’ otto settembre del 1996) giace,senza risposta (dovuta entro sei mesi ai sensi del Regolamento)e quindi senza il relativo riconoscimento nei cassetti dell’euroburocrazia.

Il miele l’unica derrata dotata dalla natura di carta d’identità :grazie all’ analisi microscopica dei pollini si può sapere in quale valle di una provincia è stato bottinato dalle api.

Il miele: una delle poche derrate di cui l’Unione Europea è largamente deficitaria(il 50% del miele consumato in Italia è d’origine extracomunitaria)

Da quando U.S.A. e Giappone hanno bloccato le importazioni di miele dalla Cina per adulterazioni l’Europa è divenuta la discarica delle frodi .

Come tutti i prodotti della natura anche il miele è soggetto a differenti livelli qualitativi a seconda dell’origine botanica e territoriale, della freschezza,delle condizioni e del tempo di conservazione,dei processi di lavorazione.

La direttiva comunitaria di prossima emanazione:

Affermiamo, pertanto,che tale direttiva,(voluta da un esiguo numero di commercianti ed industriali) è non solo incoerente con le politiche alimentari e qualitative dell’Unione Europea ,è pure in stridente contrasto con le esigenze emerse a seguito delle vicende della diossina e della Coca Cola (controllo sull’insieme del processo produttivo e rintracciabilità delle partite e dei componenti alimentari immessi sul mercato).

Chiediamo al Governo italiano di non sottoscrivere tale indegna ed ingiustificabile direttiva e di battersi per ottenerne una ridefinizione radicale basata in primo luogo sull’affidamento della competenza normativa alla Direzione Generale VI (agricoltura) dell’ Unione Europea.

 

 

Proponiamo di integrare nella nuova normativa comunitaria (direttiva o regolamento) i seguenti elementi innovativi, in coerenza con gli attuali indirizzi europei per la tuteladella qualità e del consumatore.

OBBLIGATORIETA' DELLA MENZIONE DELL'ORIGINE GEOGRAFICA PER I MIELI PROVENIENTI DALL'ESTERNO DELL'U.E.

Se è vero che il luogo di produzione è importante nel definire le caratteristiche del prodotto e che l’omissione dell’indicazione del luogo di origine può indurre in errore l’acquirente circa l’origine del prodotto stesso, la logica vorrebbe che il consumatore fosse tutelato attraverso l’obbligo, a livello comunitario, di indicare il luogo di. produzione del miele, perlomeno per le origini extracomunitarie. Questa difesa del consumatore deve essere resa più efficace per mezzo dell’ufficializzazione dei metodi di controllo dell’origine geografica.

OBBLIGATORIETA' DI INDICARE IL TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE

Il miele resta ormai ultimo e unico prodotto per il quale quest’obbligo non è previsto, nonostante le norme prevedano un limite alla commercializzazione attraverso alcuni parametri compositivi. E' indispensabile quindi che l’informazione sulla conservabilità del prodotto venga trasmessa anche al consumatore, in armonia con le norme esistenti per tutti gli altri prodotti alimentari.

INSERIMENTO DI CRITERI PER LA DEFINIZIONE E IL CONTROLLO DEI MIELI UNIFLORALI

Nel campo delle denominazioni relative all’origine botanica regna la confusione assoluta: la responsabilità è da imputarsi alla mancanza di criteri europei di definizione delle denominazioni botaniche. In assenza di norme applicative non è possibile tutelare efficacemente il consumatore. L’attuale situazione favorisce gli abusi e tende a livellare la qualità verso il basso.

INSERIMENTO DI LIMITI PER I CONTAMINANTI CHIMICI E MICROBIOLOGICI

Il miele presenta per il consumatore, sia dal punto di vista dell’inquinamento chimico (residui) che da quello microbiologico, un rischio pressoché nullo. Tuttavia la mancanza, nella direttiva attuale, di un richiamo ai limiti massimi ammessi per i residui e i microrganismi è una carenza normativa importante, fortemente in contrasto con gli attuali indirizzi europei in materia di tutela del consumatore e, in particolari delle categorie protette di consumatori (anziani, malati e bambini) alle quali il miele è spesso destinato.

MODIFICA DELLE CARATTERISTICHE DI COMPOSIZIONE E DEI RELATIVI METODI DI ANALISI

I limiti compositivi indicati nell’attuale direttiva comunitaria e che avrebbero lo scopo di permettere di identificare il prodotto naturale e non alterato, non rispondono più alle finalità con le quali erano stati concepiti. Si rende quindi necessario un aggiornamento dei limiti di composizione del miele, in funzione dei rischi di frodi oggi esistenti, delle modificazioni sopravvenute, in ambito produttivo e dei progressi nei metodi analitici.

INSERIMENTO DI CRITERI PER LA DEFINIZIONE E IL CONTROLLO DELLE DENOMINAZIONI RELATIVE ALLA QUALITA’

L’assenza, nell’attuale direttiva, di una definizione dei diversi livelli qualitativi del miele, non permette al consumatore di riconoscere e scegliere il prodotto in base a questo importante criterio; la definizione delle diverse qualità di miele deve essere completata dalla regolamentazione dei sistemi di controllo. Si richiede inoltre il divieto dell’uso della denominazione "miele" per i prodotti che non corrispondono ai criteri europei di definizione del prodotto.

MIGLIORARE I SISTEMI DI PROTEZIONE E INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE

Al di là delle regole che saranno previste dalla direttiva sul miele e delle altre norme europee, bisogna attivare altri strumenti per la difesa del consumatore dalle frodi e dalle indicazioni ingannevoli Fra questi, la definizione di sistemi specifici di controllo sul prodotto all’ingrosso, la definizione di un livello minimo di autocontrollo per gli invasettatori e l’obbligo di fornire certificati d’analisi chimiche e organolettiche, nella convinzione che la rintracciabilità sia un passo importante nella difesa del consumatore.

Iniziative che intraprenderemo nella protesta contro la direttiva comunitaria sul miele.
Nell' ambito di FestAmbiente, organizzata da Legambiente sul tema: "Qualità e Solidarietà" a Grosseto dal 6 al 22 di Agosto, parteciperemo con: uno stand, distribuzione di materiale informativo ( pieghevole sul miele e volantini sulla direttiva comunitaria ), assaggi di aperitivo a base di vino e miele, un pallone aerostatico ancorato con lo slogan " NO alla legge truffa sul miele! " e " Io amo il miele Buono!"e in collaborazione con Legambiente organizzeremo ( sabato 21 agosto ore 19.30 ), con la partecipazione dell' equipe di assaggiatori dell' ASAP, una degustazione guidata ai mieli di qualità e tipici del nostro territorio.
Seguirà una conferenza stampa cui ha assicurato la presenza l' On. Pecoraro Scanio - Presidente della Commissione Agricoltura della Camera - Nell' ambito delle manifestazioni apistiche di Castel San PietroTerme ( BO ) domenica 19 settembre, organizzeremo una manifestazione Nazionale di apicoltori e consumatori con partenza della mongolfiera che porta a Bruxelles il nostro "No" all' attuale bozza di direttiva e le proposte di modifica a tutela dei consumatori e dei produttori apistici
Francesco Panella