UnApi

Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani

Riconosciuta dal MIRAAF quale Unione di Associazioni di Produttori con D.M.9596348 del 28-11-1996


 

Circolare n° 4/2000 del 24/02/2000 alle Associazioni e agli Enti competenti in apicoltura

 

Egregio Presidente,

Il proseguio dei lavori, secondo le fonti ministeriali e la Dott.ssa Livia Persano Oddo, sarà quindi significativamente condizionato da questa prima riunione del gruppo di lavoro.

Distinti saluti

Novi Ligure, 24 febbraio 2000

Francesco Panella

Presidente U.N.A.API

 

Sede operativa: Strada Tassarolo 22 - 15067 Novi Ligure ( AL )

Tel 0143 323778 0335 6279401 - Fax 0143 314235

E mail frapane@tin.it


 

 

Comunicato della Commissione Sanitaria dell'UNAAPI

 

Progetto Nosema

Il progetto Nosema è stato presentato e discusso a Rimini in dicembre. Poi, sull'onda del passa parola, è partito spontaneamente. Qualcuno ha fatto dei campionamenti per conto proprio , altri ci mandano esiti di analisi. Sicuramente la malattia si sta manifestando in alcune zone della Lombardia, Piemonte e vicino a Bologna . Purtroppo in qualche caso è già saltato fuori il morto (inteso come famiglie di api ) .

Attenzione : non sempre la presenza accertata della malattia e il susseguente spopolamento sono correlati ai classici sintomi molto evidenti come segni di feci davanti ai predellini etc...

Per iniziare vi proponiamo di effettuare dei monitoraggi in marzo ed aprile.

In questa prima fase vorremmo fare una mappatura della presenza e dell'evoluzione della malattia. Vorremmo conoscere e segnalare le aree territoriali dove è stato cercato il Nosema e all'interno di queste se è stato trovato, capire con quanta intensità e se c'è una evoluzione.

Tutte le associazioni, i tecnici, eventualmente anche gli apicoltori professionali e le istituzioni che sono interessate a collaborare ci contattino .

In allegato vi trasmettiamo un protocollo di raccolta delle api da analizzare e una scheda / intervista che descriva l'apiario campionato da cui trarremo delle indicazioni per cercare di comprendere i fattori predisponenti .

I campionamenti andranno fatti sul territorio cercando situazioni ambientali e climatiche differenziate .Es: pianura, collina, montagna, corsi di fiumi etc.

Abbiamo cercato di semplificare il più possibile le metodologie di campionamento

Ogni associazione deve ingegnarsi a trovare enti di ricerca, istituzioni pubbliche o studenti in possesso di un microscopio che poi facciano le analisi dei campioni raccolti. La cosa non è facile, perché come al solito pensiamo delle iniziative senza alcuna copertura finanziaria. Augurandoci che la bontà della stessa alla fine faccia sgorgare l'acqua dalla roccia ...

In Lombardia e Piemonte il monitoraggio sarà una della azioni di assistenza tecnica e le nostre associazioni si stanno organizzando per fare direttamente le analisi microscopiche .

Una successiva circolare vi darà le istruzioni per il campionamento autunnale che andrà fatto nelle stesse zone e sugli stessi alveari ( se stanziali ) oltre che su eventuali apiari o zone in aggiunta.

Il progetto parte. Per farlo viaggiare a lungo è indispensabile trovare delle risorse. Le cercheremo a livello nazionale, ma ogni associazione può pensare a chi possa finanziarne una parte, dai servizi veterinari alle comunità montane, o le regioni all'interno del 1221 o....

Per chiarimenti, informazioni, contributi e dati potete rivolgervi al Dott. Luca Allais 0335/6126582, o mandare e.mail a allaisluca@hotmail.it

Allegati. Protocollo di raccolta api . Scheda/ inchiesta

 

Il responsabile della Commissione sanitaria

Luca Bonizzoni

 

Obiettivo generale:

Indagine conoscitiva sulla diffusione del fenomeno in apiari stanziali e nomadi.

Premessa:

Una delle malattie più diffuse tra le api adulte è la nosemiasi. Ma rimane una patologia dell'alveare poco considerata perchè non si manifesta sempre in modo evidente. Compare solo in certe annate e non si conoscono con chiarezza quali siano gli elementi che la determinano. Nonostante ciò la presenza subdola all'interno dell'alveare sembra che diventi sempre più responsabile di spopolamenti e incida in modo significativo sulla produzione del miele. Sarebbe quindi importante approfondire le conoscenze a riguardo della diffusione, dello sviluppo e dell'evoluzione della patologia.

1) Campionamento primaverile

2) Campionamento autunnale

Protocollo per campionamento primaverile.

Per ogni postazione sarà opportuno intervenire con due prelievi effettuati nel mese di marzo e di aprile per avere una indicazione della presenza della malattia.

- Scelta degli apiari.

I campioni verranno scelti in funzione delle esigenze pratiche e della disponibilità da parte degli apicoltori interessati al progetto che devono essere motivati e il più possibile attendibili.

- Metodologia della raccolta dei campioni.

Verranno utilizzati contenitori quali barattoli di vetro con etichetta. Le api saranno raccolte all'interno dell'alveare sollevando il coprifavo, spruzzando una piccola quantità di acqua e raccogliendo 20 o 30 api per alveare. Le api dovranno essere introdotte all'interno di un unico contenitore rappresentativo dell'apiario. Sul contenitore verranno indicati tutti gli estremi per identificare l'apiario. I contenitori così raccolti andranno posti in congelatore.

- Il campionamento verrà eseguito utilizzando una percentuale variabile dal 10% al 20% del numero di alveari che compongono l'apiario, con un minimo di 4-5 alveari campionati.

Nel caso l'apiario abbia due o più tipi di orientamento o ombreggiamento, occorre che il campionamento venga effettuato separatamente per ogni diversa situazione.

- Verrà preparata una scheda per intervistare l'apicoltore sulla situazione dell'apiario. Notizie utili: Altitudine, postazione, esposizione apiario, ombreggiamento apiario, quali fioriture principali sono presenti in zona, se c'è castagno, se c'è melata, quali sintomi sono manifesti, se c'è diarrea sulla faccia esterna o su quella all'interno, se ci sono api morte davanti all'alveare, se ci sono api che non riescono a volare davanti l'alveare, se si è manifestato spopolamento dell'alveare, se viene somministrato alimento, quale tipo di alimento, su quali mieli sono state presumibilmente invernate le api, se la zona è nebbiosa e umida, se ci sono grosse escursioni termiche tra giorno e notte, se sono zone in cui nelle annate precedenti si sono manifestati spopolamenti, diarree e episodi di api che si trascinano. (Vedi scheda allegata)

- La metodologia delle osservazioni.

I campioni vanno radunati e spediti al laboratorio di analisi.

Dal campione di api devono essere separati gli addomi dai toraci che potranno essere usati successivamente per determinare la presenza di acariosi. Gli addomi devono essere messi in un mortaio e ridotti in poltiglia. Aggiungere acqua e prelevare la soluzione da versare sul vetrino. L'osservazione deve essere fatta almeno da un 25X, occorre osservare anche la presenza della Malpigameba. Si può eseguire anche un conteggio delle spore, se presenti, per determinare se il grado di infestazione è nullo, piccolo, medio o alto.

- Formazione degli operatori.

Sarà necessario per uniformare le metodiche di osservazione organizzare almeno una giornata di stage sulla metodica di osservazione in laboratorio presso un Istituto di Ricerca.

Tutti i dati primaverili verranno raccolti e in base a questi si deciderà come organizzare i campionamenti autunnali.

 

 

 

Dati Apicoltore

Cognome:

Nome:

Scheda apiario

Apiario numero:

Località:

Altitudine:

Numero alveri:

Esposizione:

Ombreggiamento:

Nullo

Minimo

Medio

Completo

L'apiario è posizionato in zone nebbiose o umide?

SI

NO

Ci sono grosse escursioni termiche tra giorno e notte?

SI

NO

Fioriture principali raggiungibili dalle api dell'apiario:

Presenza di castagno:

SI

NO

Presenza di melata:

SI

NO

Presenza di diarrea all'esterno:

SI

NO

Presenza di diarrea all'interno:

SI

NO

Presenza di api che si trascinano davanti all'alveare:

SI

NO

Presenza di api morte davanti l'alveare:

SI

NO

Osservato spopolamento primaverile:

SI

NO

Quali cause individuate per lo spopolamento:

Varroa

Avvelenamento

Altro:

Viene somministrato nutrimento agli alveari:

SI

NO

Quale tipo di nutrimento viene somministrato:

Solido

Liquido

Quale prodotto viene somministrato:

Candito fatto in casa

Prodotto commerciale (Indire quale)

Sono stati fatti trattamenti per prevenire o curare la presenza di nosema?

SI

NO

Quando sono stati fatti i trattamenti?

1997

SI

NO

1998

SI

NO

1999

SI

NO

Quali prodotti sono stati usati?

Negli anni addietro si sono manifestati sintomi di diarre o spopolamenti?

1997

SI

NO

1998

SI

NO

1999

SI

NO

Con quale tipo di miele presumibilmente sono state invernate le api?

Osservazioni: