Regione Lazio: varato il piano sanitario
per il contenimento della varroa


Anche la Regione Lazio prende di petto l'emergenza varroasi. Approvata in questi giorni una delibera della Giunta che dispone finanziamenti per l'attuazione di un piano di controllo contro il parassita.
All'Istituto Zooprofilattico le azioni per coordinare l'intervento. Ai Servizi Veterinari e alle Associazioni apistiche il dovere di attuarlo sul territorio.


Il problema varroasi, ben noto all'apicoltore del Lazio, richiede un continuo aggiornamento che proceda di pari passo con le nuove acquisizioni riguardanti sia il comportamento del parassita che le tecniche di lotta.

Si parla di tecniche di lotta alla varroasi e non semplicemente di "prodotti antivarroa", in quanto risulta ormai accertata la necessità di interventi integrati con tecniche apistiche e prodotti specifici da realizzarsi in maniera mirata sia per tempi che modalità, secondo un programma annuale e territoriale.

Partendo da questi presupposti è quindi possibile attuare gli interventi biotecnici e chimici integrati, che permettono l'abbassamento del grado di infestazione del parassita durante la stagione di attività delle api e di conseguenza ottenere la massima efficacia dei prodotti antivarroa.

L'apicoltore deve essere in grado di conoscere lo stato di salute delle proprie api, intendendo sia il grado di infestazione che la reale forza della famiglia. Solo così infatti potrà decidere quali interventi o trattamenti eseguire, se necessario, e valutarne successivamente i risultati. Ciò comporterà anche un miglioramento della professionalità dell'apicoltore.

A tutela del patrimonio apistico, la Giunta Regionale, ha deliberato il 28.12.1993 il "Programma di risanamento degli apiari del Lazio"; il programma è stato proposto alla consulta apistica dell'Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana e dall'APM (Associazione Produttori Miele) ed elaborato dall'Assessorato alla Sanità previa intesa con l'Assessorato regionale all'Agricoltura. La Giunta ha poi reso di fatto esecutivo il Piano con la delibera 9074 del 31 ottobre 1995.

Il "Piano" prevede il trattamento di circa 30.000 arnie, che non rappresentano l'intero patrimonio apistico regionale, in quanto il dato non è supportato da un censimento capillare ma da stime presunte ricavate dalle domande presentate per la richiesta dei contributi come da Legge n. 75/88 art. 3 e art. 4.

L'intervento sanitario sarà quindi indirizzato in modo prioritario a coprire le zone più a rischio per l'infestazione della varroa, quali:

  1. zone dove le condizioni ambientali e climatiche favoriscono il ciclo biologico della varroa, quali le zone costiere e quelle temperate ove non si verifica il blocco naturale della covata, abbassando di conseguenza l'efficacia dei trattamenti antivarroa e favorendo la proliferazione della varroa anche durante il periodo invernale;
  2. zone ove nell'ultimo anno si è verificata notevole mortalità delle famiglie a causa della presenza massiva del parassita;
  3. zone dove viene praticato il nomadismo, in quanto può essere più facile la diffusione del parassita sia per gli stanziali che per lo stesso nomade. In queste zone saranno coinvolti tutti gli apicoltori della regione che praticano il nomadismo.

Per gli apicoltori nomadi che aderiranno volontariamente al piano che provengono dalle altre regioni saranno applicate le norme sanitarie previste dalla L.R. n.75/88.

Ad esaurimento delle 30.000 arnie da trattare con il "Piano" i prodotti saranno distribuiti prioritariamente a:

  1. apicoltori regolarmente censiti ed in regola per quanto previsto dalla L.R. n. 75/8 8 che aderiranno volontariamente al "Piano";
  2. apicoltori in possesso di almeno 5-10 arnie in produzione che hanno intenzione di aderire volontariamente al "Piano" e che saranno censiti e registrati attraverso scheda di adesione.

I trattamenti

Alla luce delle esperienze dirette sul territorio regionale si ritiene che per raggiungere un controllo soddisfacente della varroa, viste anche le numerose segnalazioni di fenomeni di resistenza nei confronti di alcuni prodotti e visti i danni causati da reinfestazioni autunnali, sia necessario ricorrere ad un doppio trattamento utilizzando prodotti aventi principio attivo differente.

Trattamento estivo

Nel periodo fine luglio-agosto, coincidente con la fine delle operazioni di smielatura e con il periodo in cui naturalmente si verifica una diminuzione o un blocco della deposizione di uova da parte della regina, verranno distribuite le tavolette di Apilife Var. Il trattamento sarà effettuato ponendo una tavoletta all'interno dell'arnia a distanza di 8-10 giorni per tre volte. In questo modo l 'apicoltore sarà anche costretto a verificare l'andamento della famiglia durante questa fase critica per la vita della famiglia.

Trattamento invernale

Nelle famiglie, e nelle zone, in cui si evidenziano rischi di reinfestazione, si procederà ad un doppio trattamento con Acido lattico al 15% a distanza di circa una settimana uno dall'altro. Questo trattamento sarà effettuato a scopo sperimentale negli apiari di apicoltori che intendono eseguire il trattamento volontariamente e sotto lo stretto controllo dell'Istituto Zooprofilattico e delle Unità Sanitarie Locali che autorizzeranno tale intervento.

Per l'operatività del programma di risanamento, saranno previsti degli incontri provinciali (o per zone) al fine di illustrare la strategia del "Piano".

I Servizi Veterinari, l'Associazione Produttori Miele - Lazio e le altre Associazioni presenti sul territorio che eventualmente vorranno partecipare volontariamente al piano, saranno coinvolti nella raccolta dei dati (schede di adesione) riguardanti i singoli apicoltori; l'elaborazione dei dati sarà effettuata e coordinata dall'Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana e sarà finalizzata alla individuazione:

  1. delle zone omogenee di intervento;
  2. del numero degli apicoltori aderenti;
  3. del numero esatto degli apiari e delle arnie da sottoporre a trattamento;
  4. dei tipi di prodotti acaricidi da utilizzare e le dosi necessarie per l'esecuzione dei trattamenti.

I tempi dell'intervento

Prima fase

entro 30 giorni dall'avvio ufficiale del "Piano" in collaborazione con tutti gli organismi coinvolti, dovranno essere effettuate in ogni provincia e se del caso nelle singole USL ove la presenza di gruppi organizzati di apicoltori è più numerosa:

Ed inoltre

Al termine della prima fase dell'intervento sanitario acaricida, non oltre i primi di settembre, gli incaricati provvederanno alla raccolta a campione per zone, dei fogli di controllo e dei campioni di miele; entro la fine del mese di settembre gli apicoltori interessati forniranno la rendicontazione della prima fase di intervento sanitario.

Seconda fase

In queste fasi collaboreranno con i singoli Servizi Veterinari anche i tecnici degli Apiari Dimostrativi ARSIAL e delle Associazioni presenti sul territorio, coordinati dall'Istituto.

Dott. Stefano Saccares
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana


Tratto dal numero 6/96 di Apitalia, rivista mensile di apicoltura edita dalla Federazione Apicoltori Italiani