Giacomo Lubrano

Nacquenel 1619 a Napoli, dove morì nel 1692. Gesuita di sensibilitàirrequieta, fu ammiratore del Marino, il cui stile concettoso imitòfino all’esasperazione nella sua produzione poetica.

da Scintille poetiche o poesie sacre e morali

L’Api s’annidano in bocca di San Domenico bambino

   Vaghe susurratrici, Api dorate,
Dedale de i Giardin’, nettaree schiere,
che al Gusmano bambin in fasce Ibere
su le labbra di latte il mèl formate:
   Api non siete voi, ma Grazie alate,                         5
di Amoretti divin’ musiche arciere;
voi volaste a lambir le primavere
in chi còlse del Ciel Rose beate.
   Non vi atterrir le fiaccole latranti
onde non nato ancor arse di zelo,                            10
Novo Sole al Zodiaco de’ Santi.
   Ché volle pria disfar de gli Empi il gelo
e poi col dolce di fioriti incanti
sciogliere in mèl misterioso il Cielo.