Strage di api nel veronese.



«Trattando con pesticidi i frutteti in fioritura, si sterminano le api e tutti gli altri insetti pronubi, è un controsenso». La denuncia di un produttore di miele biologico.

Zevio. Strage di api a Perzacco. La denuncia è di Giovanni Tomasetto, una vita con il tarlo per l'allevamento di questo insetto impollinatore, sentinella della natura.
Nel suo allevamento vicino a casa, una decina di alveari in via Pomella 136, ha fatto una scoperta che l'ha mandato su tutte le furie: sui predellini di volo delle casette c’erano migliaia di api morte o agonizzanti.
«Un vero e proprio sterminio, e nel momento in cui le api sono strategiche per l'impollinazione di peri già fioriti e meli in procinto di esserlo», dice indignato l'apicoltore.
Che non ha dubbi nell'indicare l'avvelenatore: «Evidentemente qualche agricoltore poco accorto del circondario persevera nella pessima abitudine di trattare con pesticidi i frutteti in fioritura, sterminando non solo le api ma anche tutti gli altri insetti pronubi necessari all'impollinazione. Un vero controsenso».
Purtroppo in primavera l'avvelenamento di api per trattamenti non è raro in campagna, nonostante la Regione abbia emanato una legge che vieta l'aspersione con pesticidi durante le fioriture.
Nei frutteti è addirittura previsto lo sfalcio delle erbe fiorite sottostanti, quando si eseguono trattamenti sulle piante.
E quasi sempre i sindaci integrano la legge regionale con proprie ordinanze. «Ciò nonostante qualcuno si ostina a non capire», dice Tomasetto sconsolato. «Nel '90 avevo 50 arnie, tutte falcidiate dai trattamenti. Ora, ripreso l'allevamento, siamo nuovamente a rischio azzeramento».
Dopo qualche anno di pausa per delusione, l'apicoltore aveva infatti ripreso ad allevare famiglie di api combattendo biologicamente l'altro loro importante nemico: la varroa.
da http://www.larena.it/archivio.htm
20 aprile