Prova di valutazione del kit per la diagnosi della peste americana


L’AFB Test, per la diagnosi in campo della peste americana, non è solo di facile impiego ma nel giro di pochi secondi riesce anche a dire all’apicoltore se il suo alveare è infestato. Può essere impiegato sia in campo sia in laboratorio. A chi è utile? All’apicoltore, al tecnico apistico e al veterinario. La ragione? Tutti hanno un riscontro oggettivo e sicuro alla diagnosi fatta
<------Figura 1 - Schema di funzionamento del supporto.

Nel corso del 2003, l’Istituto di Entomologia Agraria di Milano e l’Istituto Nazionale di Apicoltura, hanno condotto prove di valutazione del Kit diagnostico “AFB Test” messo a punto dalla VITA EUROPE Limited. per la diagnosi in campo della peste americana.
Il funzionamento del Kit si basa sull’uso di anticorpi monoclonali selettivi per le spore di Paenibacillus larvae subs. larvae, secondo una una tecnologia simile a quella del test di gravidanza. Gli anticorpi monoclonali sono stati isolati nel Central Sciences Laboratory in Inghilterra utilizzando colture batteriche ottenute da materiale infetto. Lo stesso laboratorio ha sottoposto i vari anticorpi isolati a screening per la specificità relativa alle spore di P.larvae larvae, verificando la risposta di una eventuale reattività incrociata con altri batteri comunemente presenti nell’alveare.

Tab. 1 - Esempi di confronto del Kit AFB test con il metodo di riferimento.
L’AFB Test è di semplice utilizzo. La larva sospetta di infezione viene omogeneizzata mediante un’apposita soluzione. Quindi tre gocce dell’omogeneato vengono introdotte in un supporto contenente gli anticorpi. Nel giro di pochi secondi su questo supporto si evidenzia una linea in corrispondenza di una lettera C (controllo), il che indica il corretto funzionamento del test; quindi se gli anticorpi reagiscono con le spore del P. larvae larvae, appare un’altra linea in corrispondenza della lettera T, indicante la positività (Fig1-2).
Vengono qui presentati i risultati di prove effettuate per valutare l’affidabilità dell’AFB Test nonché la sua praticità di utilizzo.
Schema sperimentale e risultati
I Test sono stati applicati a campioni provenienti da alveari colpiti da peste americana, su larve a diversi stadi di malattia (larva filante, larva scura, scaglia, ecc.) e di diversa età. Sono state saggiate anche larve sane, per evidenziare eventuali falsi positivi.
E’ stata valutata l’intensità del tratto corrispondente alla lettera T del Test, prendendo a riferimento la linea di controllo. I risultati sono stati comparati con quelli ottenuti applicando ai medesimi campioni biologici un metodo di riferimento che consisteva nel conteggio delle spore attraverso microscopio ottico. A scopo esemplificativo, parte dei risultati è riportata nella tabella 1.


Discussione
Il kit VITA AFB Test è risultato di pratico utilizzo sia in campo sia in laboratorio. L’applicazione del Test a larve con sintomi caratteristici di peste americana produce risultati in linea con quelli del metodo analitico di riferimento. Non sono mai stati rilevati falsi positivi.
L’intensità della risposta all’AFB Test (valutata mediante la tonalità delle linea T) è proporzionale al numero di spore presenti nella larva sottoposta a prova. Il limite di rilevabilità si pone attorno a 20 milioni di spore per ml di omogeneato. In conseguenza di questa soglia di rilevabilità, in assenza di sintomi chiari e in stadi precoci dell’infezione il Test può dare risultati negativi anche in presenza di peste americana.
Sulla base di queste osservazioni, si può concludere che il Kit AFB Test costituisce uno strumento affidabile per la conferma immediata della diagnosi di campo basata su rilievi sintomatologici.
L’apicoltore può ricorrere al Test per verificare l’esattezza della propria diagnosi di peste americana. Il tecnico apistico o il veterinario possono ottenere dal Test un riscontro oggettivo rispetto al referto diagnostico emesso in occasione delle ispezioni in apiario.
Va tuttavia sottolineato che il Test non si presta ad evidenziare casi di peste americana a livello subclinico o a risolvere quadri clinici di dubbia interpretazione, a causa delle limitazioni di cui si è detto. In tali casi è quanto meno opportuno ripetere il test in un momento successivo, in concomitanza con una situazione sintomatologica meglio definita.
Per il futuro sono in programma ulteriori sperimentazioni finalizzate a verificare la possibilità di aumentare la sensibilità del Test sottoponendo a prova più larve contemporaneamente.

Figura 2 - Elementi costituenti
il Kit – (1) Soluzione estraente, (2) Pipetta, (3) Supporto contenente gli anticorpi, (4) Istruzioni, (5) Spatola.
Marco Giorgetti Istituto di Entomologia agraria di Milano Emanuele Carpana Istituto Nazionale di Apicoltura