Approvata nuova legge quadro Apicoltura; Presidente de Ghislanzoni (FI): soddisfazione per rinnovato slancio a settore innovativo per la produzione agricola


COMUNICATO STAMPA Roma, 14 dicembre 2004

 

La Commissione Agricoltura della Camera ha oggi definitivamente approvato le norme della legge quadro sulla "Disciplina dell’Apicoltura". Soddisfazione per il voto è stata espressa da uno dei promotori del provvedimento, il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Giacomo de Ghislanzoni Cardoli che poi nel merito ha così dichiarato: "L’Italia, con un percorso ampiamente condiviso da tutte le forze politiche e grazie al fattivo contributo del relatore On. Sedioli, ha finalmente una legge all’avanguardia che disciplina compiutamente il settore dell’allevamento delle api. Il nostro Paese infatti, nonostante rappresenti la quarta apicoltura su scala europea con 1.100.000 alveari e 75.000 apicoltori, non aveva sino ad oggi un suo strumento legislativo nazionale.
Credo che sia doveroso in questa occasione – ha proseguito il Presidente de Ghislanzoni – dare atto alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato di aver saputo predisporre un articolato snello, ma di grande valenza per il riassetto organizzativo del settore. L’apicoltura è ora definita attività agricola a tutti gli effetti; si individuano le figure soggettive dell’apicoltore, dell’imprenditore apistico e professionale; si disciplina l’uso dei fitofarmaci per la difesa delle api in primavera; si prevede un Documento programmatico che individui tipologie di intervento e risorse adeguate per tutte le specifiche esigenze dell’allevamento apistico: dalla tutela dei pascoli di interesse mellifero, alla promozione dei prodotti, dalla incentivazione e salvaguardia dell’allevamento dell’ape italiana ai controlli di qualità sui prodotti di origine nazionale o di importazione.
L’approvazione della legge quadro – ha concluso il Presidente de Ghislanzoni – offre quindi non solo un controllo sui delicati equilibri ambientali del territorio e alla tutela della biodiversità ma anche un contributo sostanziale alla innovazione e alla remunerazione della produzione agricola, garantendo nuove opportunità di crescita al reddito delle imprese agricole".


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