La struttura del favo   
Nel 1712 l'astronomo Giacomo Maraldi misurò l'angolo di inclinazione dei tre rombi di una cella di api e trovò la misura di   109°28'  (Angolo B in ABC v.fig.) e il suo supplemento
 70°32'(Angolo C in BCF v.fig.) .
Réaumur, ritenendo che la forma dell'alveolo corrispondesse a un criterio di economia propose  il seguente quesito a Koenig
Fra tutte le cellule esagonali a fondo, composte di tre rombi uguali,determinare quella che può essere costruita con il minimo di materia.
E Koenig, nel 1739, mediante il calcolo differenziale trovò che gli angoli della cella di minima superficie erano di 
   109°26' e il suo supplemento
 70°34'. Ma sbagliò i calcoli, vedremo perchè.   Mac Laurin nel 1743  confermò i valori di Maraldi.
Segue la dimostrazione geometrica di Mac Laurin 
Sia F il vertice comune dei tre rombi di lato c che formano il fondo della cella . 
Sia l'esagono   AKCL.. di lato a  sezione retta del prisma; il suo centro  O sarà la proiezione di  F 
sul piano della sezione.
 Uniamo 
 A   con 
 C  e K   con O   . Per   AC   conduciamo  un piano  che interseca i piani  CFO  ,AFO   ,RABS   ,  SBCT  e determina il rombo AG'CG   . Sia h =AR  l'altezza del prisma e  d    la semidiagonale AP   .
Consideriamo un terzo dell'alveolo, calcoliamo la superficie e vediamo a quale posizione del piano
  AG'CG  essa risulta minima.
La superficie formata dai trapezi RAGS  , CGST    e dal romboAG'CG   , è
(h+GS)a+2d x GP = (h+h-GK)a + 2d x GP = 2ha - a  x GK +2d x GP. 
Il prodotto 2ha    è costante, il problema si risolve rendendo minima l'espressione 
  [2d x GP +  a  x GK] (1) .
Posto   B   su KS     in modo che [BK:BP=a:2d]  (2)  .
Da  P  come  centro e raggio PG   , si descriva nel piano  BKP   un arco di circonferenza che incontra PB    in J  , si conducano le perpendicolari  a PB    da  K    e  G  .
Dai triangoli rettangoli simili  GIB, KHB, BKP   e dalla (2) si ricava
BI:BG = BH:BK = BK:BP = a:2d     per la proprietà dello  scomporre delle proporzioni si ha (BH-BI):(BK-BG) = a:2d   
ovvero IH:GK = a:2d    oppure  a x GK = 2d x IH  
L' espressione (1)  si scriverà  2d x GP -2d x IH = 2d(GP-IH)= 2d(JI+HP)  
Ma  d  e HP     sono costanti, allora il minimo si ha per JI=0    ovvero quando 
 J e I         si confondono, quindi   G   si trova in B   , posta vera la (2) .
da:From Colin Mac Laurin to Sir Martin Folkes  30. June 1743.
Therefore is the Rhombus of the most advantagious Form in Respect of Frugality, when  KB  is to  PB  as  KC   is to  AC .
 This is the same Method by which we have elsewhere determined the Maxima and Minima , in the Resolution of several Problems that have usually been treated in a more abstruse Manner. See Treatise of Fluxions Art. 572, &c....
Determiniamo gli angoli dei rombi FABC, FCDE,..
Sia 
   P il punto di intersezione delle diagonali   AC  e OK   del rombo AOCK   .
Essendo il triangolo
OKC   equilatero si ha:  KC2=OK2=4PK 2.
L'angolo in K di  PKC   è di  60° ,
segue che 
PC 2=3 PK2   o   AC=2PC=2Ö3 x PK. 
Di conseguenza si ha
 KC:AC = 2 PK:2Ö 3 x PK = 1: Ö3   e per  ipotesi 
(2)
KB:PB = KC:AC = 1:Ö 3   
o
PB:PK = Ö 3 : Ö 2   
  e poiché (PK:PC = 1:Ö 3)    allora
 PB:PC = 1:Ö 2  
o PC/PB= Ö 2   . 
  
Ma  PC/PB   è la tangente trigonometrica dell'angolo B=b/2 di  CBP ;
 
b/2  =54°44'08''   
 da cui l'angolo in B di   ABC  è di 109°28'16'' e il suo supplemento
angolo C= adi 
BCF è di 70°31'44''= a=2arctan(1/Ö 2  )
Mac Laurin .... that is the  Angle CBP is that, whose Tangent is to the Radius as Ö 2   is to 1, or as 14142135 to 10000000,
and therefore is of 54°44'08'', and consequently the Angle of the Rhombus of the best Form is that of 109°28'16''
Diamo ora una dimostrazione, più elegante con il calcolo differenziale.
Consideriamo il prisma piatto  P con base esagonale e il prisma a vertice V  costuito da tre rombi.
Per brevità consideriamo un terzo della cella.
I volumi dei prismi, di altezza uguale a h,  P e  V  sono uguali perchè i tetraedri  CBAK  e  CFAO 
hanno lo stesso volume per simmetria centrale, ciò che viene tolto viene aggiunto.
Calcoliamo le superfici laterali dei prismi  P ,  V  e poniamo il lato 
AK = KC dell'esagono uguale a 1; quindi AC=Ö 3 .
L'altezza del prisma piatto  P  è h, sia  x = OF = KB .
Si ha AF=FC=CB=BA= Ö( 1+x2) e 
FB=Ö (1+4x2)
Area totale di (sempre un terzo della cella)  P , 2 rettangoli e un rombo, uguale a  2h + Ö 3 /2
Area totale di (sempre un terzo della cella)  V  , 2 trapezi e un rombo, uguale a  2h- x + Area( FCBA)
Area( FCBA)= 1/2*AC*FB= (1/2)* Ö(3+12x2)
Dunque per un terzo di  V  si ha la superficie funzione di x --> V(x);
V(x)= 2h-x +(1/2)* Ö(3+12x2)  * 
Per x=0, ovvero quando  B  coincide con K  si ritrova  2 h + (Ö 3) /2
Con lo studio della derivata prima V'(x) si ha:
V'(x)=[Ö(1+4x2) +2xÖ(3)]/
Ö(1+4x2)
,
  si trova il minimo per x=(Ö 2)/4
Sostituendo  x=(Ö 2)/4 in * si trova per   V  
il valore 2h+(Ö2)/2 che è inferiore a 
 2 h + (Ö 3 )/2
 Quindi con la costruzione dell'alveolo a fondo cuspidato le api risparmiano cera.
Considerando il rombo FABC si ha che FA=FC= 3*(Ö 2 )/2
 , per  x=(Ö 2)/4, e AC=(Ö3) 
dunque nel triangolo ABC con il teorema di Carnot si ha cos(ABC)=-1/3 l'angolo   
  ABC misura 109°28'16'' e il suo supplemento
BCF 70°31'44''
Koenig sbagliò perchè  calcolò le somme parziali dello sviluppo in  serie della funzione arctanx fino alla tredicesima potenza, mentre Mac Laurin
ottenne il suo risultato arrivando alla diciasettesima potenza 
 Arctan x = x-(x3)/3+(x 5 )/ 5 - (x7 )/7+....+  [(-1)n-1)* (x 2n-1)/(2n-1)]con |x|<1
Da  a/2=arctan(1/Ö 2  )
Calcolando le somme parziali,con Derive o Turbo Pascal si ottengono i risultati in radianti e riferiti a  a/2
 
Le somme parziali fino alla tredicesima potenza ci danno in radianti 0,6157356087 , risultato di Koenig.
Le somme parziali fino alla diciasettesima potenza ci danno in radianti  0,6155298025 ,risultato di Mac Laurin.
Conclusioni.
Abbiamo ricostruito la storia del problema posto da Réaumur, risolto da Mac Laurin. C'è da dire 
che a parità di volume tra due prismi a  facce esagonali la superficie è minima non quando il fondo è costituito
da tre rombi con angolo di 'Maraldi' ma se il fondo è costituito da 2 rombi e due esagoni.Problema  risolto
da F.Toth.
Tóth, L.F. 1964. What the bees know and what they do not know. Bulletin of the American Mathematical Society 70(July):468.
Altre considerazioni. 
Alle api va bene la soluzione di 'Maraldi'.
 
Ma le api perchè costruiscono le celle a forma esagonale e con il fondo a cuspide?
Si potrebbe rispondere con le parole di Plinio."Ogni cella è esagonale, perché ognuna delle sei zampe dell'ape ha fatto un lato". -Sexangulae omnes cellae a singolarum pedum opere-.
Non accettabile,ovvio. Vedremo la spiegazione fisico-matematica in un prossimo articolo.
 
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Bibliografia
The collected letters of Colin Mac Laurin  
edited by Stella Mills University of Birmingham Shiva Plubbishing Limited pp 386-391
Matematica dilettevole e curiosa 	  Italo Ghersi Hoepli Milano 
Quinta edizione 1988 
pp 556-561 
Giacomo Omallini