La danza delle api modello per i server
ATLANTA
Una versione informatica della danza che le api mettono in scena, per segnalare alle compagne i luoghi dove è possibile trovare fiori con nettare, potrebbe diventare un modello per migliorare l’efficienza dei server di Internet.
L’americano Craig Tovey, dell’istituto di tecnologia della Georgia, e Sunil Nakrani, dell’università britannica di Oxford, impegnati entrambi nel campo della biomimetica, cioè lo studio di come principi biologici possono essere applicati in ingegneria, hanno lavorato a questo studio, ora descritto sulla rivista Bioinspiration and Biomimetics.
I ricercatori erano interessati al modo in cui le api riescono a raccogliere molto nettare con limitate risorse e senza una gestione centrale. A vivere situazioni di emergenza di gestione della domanda, spiegano, sono anche i server di Internet che però, quando ricevono richieste eccessive, anzichè soddisfarle tutte nel migliore di modi si sovraccaricano e possono bloccarsi.
Un server, spiegano gli esperti, è una componente informatica che fornisce servizi ad altre componenti (tipicamente chiamate client) attraverso una rete di calcolatori. Questa macchina riceve dai client delle richieste di servizio e restituisce loro i risultati dopo averne effettuato l’elaborazione relativa.
Per ottimizzare il servizio, evitando cattive sorprese quando c’è troppa domanda, i ricercatori hanno realizzato una traduzione virtuale della danza delle api in base alla quale il server può migliorare la sua efficienza di circa il 25%.
La tecnica consiste in un avviso posto in un luogo virtuale chiamato "pista da ballo" che compare quando la rete di server riceve una richiesta per un certo sito web. L’avviso, non solo serve ad attrarre sulla richiesta i server disponibili in quel momento, ma contiene anche le informazioni sul contenuto della domanda.
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