Comunicati stampa Ismea

Miele: basse rese in pianura per l’acacia

Scarsi anche i raccolti di sulla e agrumi

Roma, 4 luglio 2000

- Bilancio in chiaroscuro nel mese di giugno sull’andamento produttivo del miele di acacia.

Confermando le attese degli operatori il nuovo raccolto è risultato scarso in diverse zone di produzione, soprattutto a bassa quota e nel Nord Italia, mostrando invece risultati migliori in collina e nelle regioni centrali, in corrispondenza delle fioriture tardive.

Da una prima valutazione sulle rese - informa l’Ismea - emergono bassi valori nelle zone di pianura del Piemonte e della Lombardia (da 3 a 15 chilogrammi per alveare), mentre ad alta quota la forbice è compresa tra i 15 e i 20 chilogrammi. Nell’Appennino romagnolo i rendimenti del miele di acacia hanno intanto toccato punte di 25 chili, a fronte di valori in Toscana da un minimo di 20 a un massimo di 40 chilogrammi per alveare.

Riguardo alle altre produzioni, il nuovo raccolto di miele di agrumi è inferiore alla norma e comunque al di sotto dei livelli ‘99. Il miglior risultato è andato alla Sicilia con 20-35 chilogrammi per alveare, mentre in Calabria le rese hanno oscillato da 15 a 30 chilogrammi.

Scarso, o addirittura assente, il raccolto di sulla in Emilia Romagna, a fronte di ottime fioriture di medica, castagno e girasole per i quali la produzione di miele è appena iniziata.

Sui mercati nazionali intanto le transazioni di giugno hanno decretato il completo esaurimento delle scorte di vecchia produzione. Quanto ai nuovi raccolti è emerso, dalle battute iniziali, un buon interesse da parte dei compratori verso i mieli italiani, mentre dall’Ungheria si registrano offerte di miele di acacia a prezzi competitivi grazie a una produzione giudicata abbondante.