Ricordo di Jérôme Trouiller
E’ con profondo sconforto che siamo costretti ad informare che il nostro caro amico e collega, Dr Jérôme Trouiller, è prematuramente scomparso mentre era in vacanza con la famiglia.

Era nato ad Argenteuil, Francia nel 1962. Si laureò in biochimica a Parigi e completò il suo PhD con uno studio sui feromoni dell’ape e le sostanze attrattive per la Varroa. Divenne uno specialista della biologia dell’ape e della varroa con un dottorato di ricerca presso la Simon Fraser University, a Vancouver ( Canada ) ed era appena rientrato in Francia quando il nostro direttore tecnico, Max Watkins, lo incontrò per la prima volta nel 1994 e gli offri la possibilità di recarsi presso l’Università di Udine per effettuare uno studio sulla farmaco resistenza della varroa e relativo monitoraggio.

Nonostante a quel tempo avesse una conoscenza approssimativa della lingua italiana, Jérôme prese al balzo l’occasione e con la moglie e la giovane figlia si trasferì a vivere e lavorare ad Udine per 3 anni. Era ovvio che fosse un esperto ricercatore, affascinato dalla biologia dell’ape e che a questa avrebbe dedicato il resto della sua vita.
Rimase per tre anni presso il dipartimento diretto dal compianto Prof. Norberto Milani e rapidamente apprese importanti nozioni teoriche e pratiche sulla biologia e sulle patologie dell’ape.
Apprese molto bene anche la lingua italiana per la sua convinzione che bisognava immergersi totalmente nel paese dove si vive cercando di parlare con la gente comune.
Durante la sua permanenza a Udine, oltre all’importante lavoro svolto nello studio e nel monitoraggio della farmaco resistenza della Varroa, partecipò attivamente allo sviluppo dell’Apiguard ( timolo in gel ).
In Italia Jérôme e la famiglia si fecero molti buoni amici con cui rimasero in contatto anche dopo il suo rientro in Francia, dove iniziò la sua collaborazione con il gruppo Vita come Technical Manager alla Swarm SA (ora Vita-Swarm SAS) in Bougival, Parigi.

Jérôme godeva di molta considerazione nell’ambiente scientifico e le sue pubblicazioni venivano citate spesso nella bibliografia di lavori sperimentali. Ma più che un profondo studioso, Jerome era un appassionato del mondo apistico e spesso si faceva coinvolgere completamente quando intraprendeva lo sviluppo di un progetto in cui credeva fermamente. Aveva un occhio attento al particolare, anche se apparentemente insignificante, e non era contento fino a quando non riusciva ad andare a fondo ai problemi, fino a risolverli completamente.

Il suo spirito innovativo è stato essenziale per la Vita e la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. Era un buon amico e un collega davvero speciale.

Jérôme lascia una moglie e tre figli ed il nostro pensiero sarà costantemente rivolto a loro.

Maurizio Borhy