Miele agli antibiotici su Rai 3


Non fare di tutte le erbe un fascio!

(28 settembre 2005) Venerdì in prima serata la trasmissione Rai "Mi manda RaiTre" ha dedicato un lungo servizio al problema della contaminazione del miele con antibiotici.
La trasmissione ha ospitato per la prima volta un test condotto dall'associazione di consumatori AltroConsumo la cui rappresentante ha in primo luogo ricordato il blocco delle importazioni di miele dalla Cina a causa della presenza di un pericoloso antibiotico il Cloranfenicolo, per poi sottolineare come nel mese di agosto un test sempre condotto da AltroConsumo aveva messo in luce il perdurare di gravi contaminazioni di Cloranfenicolo nella Pappa Reale cinese. A questa introduzione è seguita un intervista alla Dott.ssa Annagloria Sabatini, dell'Istituto di Apicoltura, che ha elencato in modo dettagliato tutti i possibili trattamenti cui possono venir sottoposti gli alveari: Il conduttore ha quindi stabilito che queste sono le modalità con cui vengono contaminati i mieli di antibiotici e si è proceduto alla videata delle marche sottoposte ad analisi.

La rappresentante di AltroConsumo ha illustrato le tipologie di operatori sottoposti a controllo con prelievi di vasi posti al consumo: le principali marche commerciali del settore (Ambrosoli, Mielizia e Rigoni), le marche della distribuzione commerciale, dei campioni rappresentativi di segmenti quali il biologico e l'equosolidale.
Dei venti mieli esaminati ben sei sono risultati all'analisi contaminati, prevalentemente con l'antibiotico Tilosina; solo in uno dei sei mieli contaminati la presenza di antibiotico veniva definita di "tracce". Uno dei mieli è d'origine latino americana ed equosolidale. A commento si è sottolineato che la contaminazione rapportata alla dose quotidiana (e alle contaminazioni ammesse dalle norme in altri alimenti, diciamo noi) non presenta alcun rischio per i consumatori anche se sarebbe opportuno il ritiro dal mercato di prodotti che hanno una presenza residuale non ammessa per legge.

Il messaggio emerso è che tutto il miele è a rischio di contaminazione.
La trasmissione televisiva ha posto in evidenza e fatto emergere, seppur con le modalità gridate dei mezzi di comunicazione, un rischio reale.
L'unico grande assente in tutta la trasmissione sono stati gli apicoltori italiani. Nessun loro rappresentante è stato chiamato e nessuno ha avuto modo di ricordare le grandi battaglie, proprio su questo tema, che hanno condotto.
Da anni l'UNAAPI e i suoi associati come gran parte della filiera del miele italiano e del mondo agricolo italiano denunciano il grave rischio di contaminazione del miele e chiedono a tutti i soggetti implicati - autorità, trasformatori, commercializzatori, distribuzione commerciale e apicoltori - un grande impegno per garantire che il miele posto al consumo sia puro e naturale come può e deve essere.

Da anni gran parte degli apicoltori italiani sono impegnati e consueti a combattere le patologie apistiche senza l'uso di alcun tipo di antibiotico e di prodotto contaminante, conformemente alle normative nazionali ed europee.
Da anni si chiede con forza che il rispetto del divieto di uso di antibiotici riguardi tutte le produzioni poste al consumo, incluso il miele importato da paesi ove è legale e diffusissimo l'uso di sostanze vietate in Italia e in Europa.
Migliaia e migliaia di apicoltori italiani, centinaia e centinaia di imprese di commercializzazione apistiche italiane propongono al consumo miele puro e senza alcun residuo chimico.
Tutta la parte sana dell'apicoltura italiana per anni ha subito la concorrenza sleale di quanti con l'uso di antibiotici riducono costi di manodopera, effettuano l'allevamento in modo industriale e risparmiano quindi sui costi di produzione

Questi stessi apicoltori oggi rischiano di pagare per responsabilità non loro un incommensurabile danno d'immagine per un prodotto che non merita d'essere così svilito.
Noi apicoltori ci impegniamo a proseguire in questo difficoltoso cammino e chiediamo a tutti i consumatori, alle autorità, alla distribuzione commerciale di aiutarci a "pulire" il mercato.
Fino a quando il principale se non unico criterio di scelta per un alimento sarà il prezzo e solo il prezzo - il più basso possibile - ci sarà il rischio di trovare al consumo alimenti (e persino miele) ottenuti con forzature e metodi produttivi inaccettabili.
La stragrande parte degli apicoltori italiani non ha mai scelto e non sceglie la strada delle facili scorciatoie. Invitiamo i consumatori a non trarre conclusioni affrettate e a non generalizzare.
Ci sono delle erbacce da estirpare anche nell'orto dell'apicoltura aiutateci anche voi a farlo scegliendo prodotti che siano fieri di dichiarare da dove provengono e da chi sono attentamente controllati e certificati.

Francesco Panella