La formazione di nuove colonie di api è un argomento già trattato in manuali di apicoltura quali "Le Api" di Alberto Contessi (Edagricole, III ediz. 2004), e "Apicoltura Tecnica e Pratica" di Alessandro Pistoia (Edizioni L'informatore Agrario, 1993) comunemente utilizzati dagli apicoltori italiani. Però non sono ancora tanti gli apicoltori che, sistematicamente, adottano tale accorgimento nella conduzione dei propri alveari.|
Cosa si intende per nucleo
Viene definito "nucleo" una nuova colonia di api che, a pieno sviluppo, è composto da tre favi con covata di diversa età, da due favi con riserve alimentari (miele e polline), una regina dell'anno di formazione del nucleo (se la regina è dell'anno precedente il valore commerciale del nucleo diminuisce) e da una quantità di api tale da coprire completamente tutti i cinque favi in entrambe le facce. I nuclei vengono di norma collocati provvisoriamente in arnie di polistirolo. Le arnie di questo tipo hanno il pregio di essere leggere, poco ingombranti (possono essere trasportate in buon numero anche con una normale autovettura) ed economiche. Esse, per migliorare il trasporto, sono munite (sul fondo e sul tettuccio) di una rete metallica fissa al fine di permettere il passaggio dell'aria e di distanziatori anche nella parte inferiore, in modo che i favi non si muovano evitando, fra l'altro, di rovinare le eventuali celle reali presenti su di essi. |
I nuclei devono essere adeguatamente seguiti ed eventualmente aiutati sia somministrando alimento di sostegno sia inserendo favi con covata ma liberi da api adulte e favi già costruiti. Le cellette di quest'ultimi sono vuote e quindi subito utilizzabili dalla regina per la deposizione delle uova. I nuclei giungono al loro pieno sviluppo quando sono costituiti da 5 favi con covata e con riserve e sono completamente coperti da api adulte. Possono essere utilizzati non solo per gli scopi già citati ma anche per produrre miele, sovrapponendo i melari di dimensioni opportune (Foto 5).