Ossalico:varie modalità di somministrazione

Altre particolarità didattiche su quanto globalmente già esposto

Prima modalità preferenziale di somministrazione dell'ossalico

Sgocciolamento tra le intercapedini dei favi presidiati dalle api

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Esemplificazioni quantitative per i giustamente pignoli: 1ml ( millilitro=1 cc ( centimetro cubo).

Con lo sgocciolamento tra i favi questi vanno lasciati al loro posto --Cinque millilitri per favo= 5 cc

50 ml per una colonia con api su 10 favi.

Ad una colonia su sette favi bastano 35 ml.;

con api su 5 favi occorrono 25 ml

Siringa normale o grossa, senza ago evidentemente, con indicazioni grafiche volumetriche indicate già sulla circonferenza .

(Il favo indicato dalla freccia è accerchiato da un doppio escludi regina-Bozzi, utile per tenerla bloccata su un favo solo..)

Agire lentamente .. Le api allorché vengono bagnate scendono "intimorite" verso il centro nido. Risaliranno, però, altre al loro posto anche solo per contrattaccare l'operatore... . Ripassare con una seconda irrorazione per costoro

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-L'acqua distillata, si può trovare, a lire 1200 il litro, in farmacia. Anche dal meccanico- benzinaio. Chiedergli acqua per batterie...

Scaldare solo leggermente l'acqua e sciogliervi dentro l'ossalico. Aggiungere lo zucchero. Miscelare di nuovo fino a far sparire la nebulosità del liquido.

Rivedere sull'argomento preparazione per dose svizzera 35 grammi valida per le sue modalità anche in questo frangente. http://www.apicolturaonline.it/ossalico0.htm

 

Seconda modalità preferenziale

Sgocciolamento ossalico soltanto sul dorso dei favi

"Carissimo Adolfo e soci,

in genere mi attengo alle dosi e alle istruzioni passate dal Centro veneto diretto da Dott. Mutinelli.

Quest'anno però, da quanto letto in list consiglio e adotto la soluzione di 80 g ossalico-400 di zucchero- 1 litro acqua demineralizzata tiepida.

Come già detto si risparmia nello zucchero che costa + dell'ossalico. Venti grammi di ossalico in meno, credo non siano così determinanti.

Devo anche dire che io la soluzione l'ho sempre sgocciolata solo su montanti dei telaini e non direttamente sulle api. Così mi avevano insegnato all'inizio. Ho continuato a farlo con buoni risultati. Nicola

 Un grazie a Nicola per la indicazione che ha indicato allorché somministra l'ossalico per sgocciolamento facendolo cadere sul dorso del favo telaio e non sulle api tra le intercapedini. Così, tra l'altro, si agirà più in fretta.. Le api - con questo sistema- vengono investite solo se metteranno "i loro piedini" sulla pozzanghera, acida solo quanto basta, ( si spera!) planata all' improvviso su trabeazioni igienizzate, fino allo spasimo, con la propoli

Se fosse sufficiente questa forma di contatto tanto meglio!... Se non su tutte come fa Nicola o il sottoscritto se occorresse.. ai singoli lettori, il provare ugualmente su alcune arnie e riferire sui risultati. Grazie.

Penso che il suggerimento sullo sgocciolamento spaziale limitato= solo dorso, potrebbe essere sperimentato -documentato anche da studiosi addetti allo specifico settore, tipo Istituto Ina a cui inviamo da già da qui il nostro grazie anticipato.

 

Terza modalità preferenziale

Ossalico nebulizzato-schizzato con pressione da siringa veterinaria industriale contro la soffitta del coprinido tenuto in diagonale....

-"Carissimo Guglielmo, mi interessa molto ciò che hai scritto sulla modalità di applicazione ossalico. Vorrei riferire su apicolturaonline come si comportano anche i grandi professionisti tra cui per me ci sei anche tu..".

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A: aol-mondoapi@yahoogroups.com

" Adolfo Percelsi ci conforta sempre con brio....(un caro saluto).

L'ossalico lo uso da anni, nella classica formula, 1 hg ossalico (= 100 grammi); 1 kg di zucchero, 1 litro acqua; sciogliendolo con acqua tiepida si amalgama meglio...

-Nel dì designato ho operato anche con 5 gradi e non è mai successo nulla di grave. Ecco il metodo veloce:

( il tetto della prima arnia viene posato a terra ; il secondo trasferito sulla prima arnia liberata e così via...)

- con già il nutritore inserito per tutto l'inverno, alzo il coprifavo mantenendolo in diagonale con il lato anteriore- davanti ancora aderente all'arnia ;

schizzo l'ossalico contro il coprinido inclinato ; caricata prima a 50 CC, con la mano destra, premo la siringa contro la pancia--, con la sinistra sostengo il coprifavo che gocciolerà (n.d.r: ora è il coprinido che compie l'azione, ergo gocciolerà e non sgocciolerà!!!) un po' dappertutto.

La quantità di ossalico, se 5 ml- 4ml o meno, la decido al momento, guardando i favi sottostanti

Pochi secondi per alveare e ci vediamo l'anno prossimo.

Per quel che ne so io l'acido ossalico agisce rendendo acido l'ambiente interno all'alveare.

La Varroa soccombe, le api no.

L'ossalico lo compro alla "chimica Strola", zona Corso Regio Parco, con visione principale ingresso del Cimitero torinese.

Vendono sacchi per apicoltori. Con 20.000 lire, tratto per tre anni 150 alveari.

Un saluto a tutta la lista." Guglielmo Rubiola

 

Annotazioni ulteriori personali su questa forma di nebulizzazione sotto il coprinido:

constatare la parte destra o sinistra scelta dalle api ( De gustibus dispitandum non est anche qui nonostante l'Est geografico solare sia sempre Est ..) ed irrorare di più questa loro parte...Nonostante si nebulizzi la parete sottostante del coprinido, l'ossalico gocciolerà sia sul dorso dei favi che tra le intercapedini degli stessi....

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Mie perplessità sull'Ossalico nebulizzato

spruzzato sulle api di ogni facciata del favo ( che verrà estratto)

28 grammi di ossalico - zucchero zero - 1 litro d'acqua demineralizzata

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Metodo ossalico nebulizzato riservato a chi avesse poche arnie. Permette di visitare a fondo ancora una volta tutti i favi, supplire alla eventuale già visiva povertà di nutrizione.

   

Infatti se con lo sgocciolamento tra le intercapedini viene irrorato acido sulle api e che le stesse trasferiranno-amalgameranno queste molecole varie su parti dei favi grazie a camminamenti-deambulazioni, il loro favo non si inzupperà mai tanto quanto con la nebulizzazione diretta sui favi che resterà per mesi e mesi su quegli esagoni per di più con l'undici per cento volti verso l'alto, perfette mini scodelline ricettive per ogni tipo di liquido

L'ossalico nebulizzato riduce pareti ceree, con celle a miele, talmente "lucide" da non poter essere scalfitte dalle mandibole delle api.

Un favo con quattro finestrelle a miele, messe volutamente in esterno, per prova saccheggio, in primavera, fu sventrato in parte solamente dai tenaci calabroni ( Vespa crabro..) dopo ore ed ore .

Le api non le degnavano nemmeno come piattaforma di tentativo per loro atterraggi.

-Immaginiamo pure un bell'esemplare di favo ricco di polline con la sua immancabile dose di acido lattico che le api addette al settore chimico distillano in dosi mini infinitesimali perché non debba fermentare. Improvvisamente il prodotto si troverà ad essere irrorato da 5 millilitri di acido ossalico sia pure suddiviso in due e mezzo per ogni facciata.... Addio polline, propellente ghiandolare per ghiandole (ceripare= lat.: partorienti cera) e per acido pantotenico ( greco : pas, pasa, pan= tutto; panteismo..)

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Sapientis est mutare consilium . ( è tipico del sapiente saper mutare parere..)
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Da: "Luigi ***" <***@inwind.it>
a: ...aol-mondoapi.
Oggetto: informazioni circa ossalico e saluti .Data: mercoledì 15 ottobre 2003
Ciao Luigi...
Circa la somministrazione di ossalico 28 grammi nebulizzati, volutamente con niente zucchero e un litro di acqua demineralizzata fornita tiepida alle api, occorre anzitutto avere un apparecchio erogatore che funzioni alla perfezione bene; che nebulizzi cioè e che non faccia spruzzi da .. elefante su alcune api soltanto..
Oso dirti ciò che faccio concretamente io.
Al momento del trattamento stendo una specie di "lenzuolo" plasticato davanti ad ALCUNE ARNIE sottoposte al presidio sanitario fotografandole il giorno seguente per conoscere anche visivamente la "quantità" di api decedute su quella triste pista d'atterraggio cimiteriale..
Chi non palesa mai di constatare anche " api morte" in occasione dei trattamenti, ritengo lo affermi solo perché non controlla praticamente un bel niente.
C'è ora ed ora..
Per i trattamenti fatti verso le 17 ,anche se persiste tempo bello, l'esperienza , mi ha riservato la triste visione di due-trecento api morte raggomitolate . per contorsioni da avvelenamento.. Per le irrorazioni fatte nelle ore 10, 30- verso mezzogiorno, le api morte da conteggiare sono state, per fortuna, pochissime. Possono, infatti, uscire-buttarsi all'esterno; dimenarsi sì ma grazie al sole, infermiere del pronto soccorso di turno, riprendersi rientrando tra le sorelle..
Verso sera ,invece penso che logicamente diventi proibitivo- letale.. -E' necessario farsi la mano per essere solo lievissimi nel bagnarle. Non bisogna presumere di voler vederle interamente"bagnate" Ciò risulterebbe eccessivo, mortale.. Non ti suggestionare da chi ti parlerà o suggerirà di fare due tre trattamenti anche a novembre dicembre, tanto peggio senza l'intervallo almeno di un mese.. Tu fermati ad un unico leggero lievissimo intervento Ci penserà la natura stessa a mettere fuori dal giro dell'apicoltura. questi grossolani igienisti sanitari improvvisati.. Cerca infine, di non indirizzare il getto direttamente sulla regina che cercherai invece di tenere fuori dalla rosa nebulizzante.
Per non bagnarli inutilmente, solo sadicamente preleva gli ultimi favi quasi in esclusiva a miele e le poche api che li presidiano, scuotile sul nido, ricoperto per quel solo momento da un foglio di carta su cui buffamente le farai scivolare cadendo sulle sorelle già sui favi centrali in modo che il tutto diventi un'unica grande massa da irrorare...

Diario di bordo, di navigazione

Dopo aver elencate le dosi italiane e svizzere, le specifiche modalità preferenziali ( intercapedini, dorso favo, sottocoprinido- pareti dei favi presidiati) torniamo ora ancora di più alla quotidianità, all'acquisto dello stesso ossalico. Preferire normalmente la farmacia che maggior purezza chimica che le Ditte all'ingrosso..

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Acquisto ossalico.

ß --tovaglia teloncino da stendere sopra i favi su chiodini rialzo alti due spazi d'api..

In commercio si trova l'ossalico in forma anidra o diidra.

Per l'ossalico se andate dal farmacista rifiutate la forma anidra-senza acqua ( anidra, a : alfa privativo e b o u l o m a i = volere-; a-bulico, senza volontà, anche se lui tenterà di convincervi con parolone che un prodotto vale l'altro

-Scegliere quello diidrato (dal greco idor, idatos= acqua.)... Nella molecola di acqua - come noto- ci sono due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno ( H2 0).

 

 

Un prodotto definito diidrato o bis-idrato, concetto quest'ultimo identico al primo, dichiara che siamo davanti ad un raddoppio di molecole. Per indicare, quindi, la molecola d'acqua biidra si scriverà semplicemente 2 H2O, invece del solito H20.... Il numerino aggrappato ( "l'albero a cui tendevi la pargoletta mano" del poeta) alle gonne della madre H è l'equivalente documento del nostro certificato-stato di famiglia anagrafico comunale: la signora Molecola Idrogeno ha due figli, quattro figli (H20; H40)

Annotazione tecnicofalegnameristica.

Prendere la barra superiore di quattro telai vecchi da nido, stenderli sul fianco e con tre chiodi infiggerli sopra alle quattro pareti del nido, ottenendo un ulteriore spazio- pianale per operare- nutrire, conservare il calore tramite una doppia tovaglia cartacea "oleata" idrorepellente... In una delle ultime visite prima di mettere i mielari bisognerà inserire delle comode facili barrette preparate per mantenere il giusto spazio d'ape tra nido e mielari.

A fine stagione togliere questa barretta per ritornare alla utile spazialità descritta sopra. OK.

 

Prima di parlare soltanto per mostri in chimica, magna cum laude ora esamineremo qualche interrogativo pratico posto dal vulcanico amico Nicola Donà

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a)"L''ossalico, come reagisce. Si rende efficace contro la varroa " avvelenando" leggermente l'emolinfa dell'ape e mortalmente la varroa? L'ossalico anidro, mono, diidro, da soli, al naturale, bastano a combattere la varroa?

b) Lo zucchero nell'ossalico cosa ci sta a fare?

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Caro Nicola, sono state effettuate delle prove, depositando l'ossalico, formato "neve", così come si compra , mettendolo " solido" sul costone del favo-telaio dove tu ora ( come ti è stato insegnato già dall'apparizione sul mercato dell'ossalico stesso) svuoti lentamente gocce diidrate.

Nonostante l'abituale umidità ambientale, soprattutto notturna, provocasse reazioni chimiche dell'ossalico lasciato al naturale, quelle arnie testate non sopravvissero alla presenza terribile della varroa destructor..

La molecola spugnosa dello zucchero ( C12H22011) assorbente acqua

Le ceneri prodotte dal fuoco, se lasciate sul posto, a fuoco " spento", mantengono le braci vive, ancora attizzanti...

Come le ceneri per il fuoco, pare che ugualmente l'ossalico abbia bisogno dell'acqua sia per entrare in azione che per poter prolungare- la sua reazione- chimica.. Aggiungere dello zucchero ( prove del 1996) sperando che le api trovassero nell'acidità ossalica, anche un elemento gradevole-addirittura nutritivo, è stato una fortuita casualità per portare ad altro risultato utile, senza cioè, averlo specificamente previsto o intuito

-Le api, in realtà, non assorbono- non suggono, per via orale, l'ossalico misto ad acqua zuccherata come noi rifiutiamo le fragole, pur invitanti, se prima sono state avvoltolate- innevate di uno strato di cloruro di sodio, sale finissimo da cucina.

Ergo, Nicola, pare- da quello che sono riuscito a trovare in saggi sull'argomento-che l'ossalico operi non avvelenando l'emolinfa delle api come fa l'Apitol e di riflesso poi anche la varroa che a va a bere anche diciotto "crodini " quotidiani nel bar addominale entomologico delle api...

-Plaudo all'iniziativa di Consorzi-Associazioni apicoltori che stanno regalando dell'ossalico a tutti gli iscritti ma ho l'impressione che il particolare della necessaria aggiunta zuccherina o meno non sia stato ancora recepito bene e non se ne segnali l'importanza nella stessa fase di benefica consegna del prodotto..-

-Aggiungere dello zucchero all'acqua, fa sì, quanto meno, che l'ambiente acquoso ossalicato, sia arricchito di specifiche spugnette molecolari per cui l'ossalico può prolungare la sua tipica reazione

-C'è un cagnolino che passando davanti al mio cancello rudimentale, allorché scorge una gatta entro al recinto, diventa sempre invasato da tremolii divoratori

Fatta nascondere dal sottoscritto la gatta in questione, il furibondo si acquieta automaticamente

Fuori metafora.

Sulle pareti dei favi o tra le intercapedini o solo sui costoni dei favi telai, finché c'è acqua presente, la reazione dell'ossalico, si mantiene, si protrae .

Finita l'acqua, tolta, cioè, di mezzo la "gattina"-acqua, l'ossalico di cui è compenetrato, cessa la funzione sanitaria contro la varroa

Continuerà ( purtroppo) l'altra sua di impregnata acidità ambientale su esuvie, pareti ceree degli esagoni, igroscopicità del miele non ancora chiuso... e ciò per tutto l'inverno e primavera successiva...Già visivamente, a lungo, si può "notare" la proiezione d'ombra cromatica dell'ossalico versato sui costoni lignei dei favi ....

Richiesta presenza dell'acqua-dicevamo- per la reazione ossalica....

Già per questo motivo ritengo venga scartato l'ossalico anidro (greco: a h i d r o s , anidros., an e idor..=...senza acqua come la parola anidrite ricorda concretamente. Anidrite, infatti, è il gessetto che la maestra ci metteva in mano invitandoci a scrivere sulla lavagna. Esposto all'arnia, questo elemento a base di gesso, perde in breve ogni residuo di acqua..)-

Non si ricorre, quindi, per lotta alla varroa all' ossalico anidro,... Potendolo, neppure al monoidrato ossalico, arricchito una volta sola di acqua .. ma bensì si ci si affida all'ossalico biidrato: arricchito di un'altra molecola d'acqua....

Che poi nel nebulizzato dei 28 grammi di ossalico non ci sia dose alcuna di zucchero forse si spiega proprio ancora per questo. Lo zucchero (C12H22011 ) con i suoi 22 atomi di idrogeno ( idor, idatos= acqua ) un'umidità acida persisterebbe molto più a lungo tra le celle esagonali...... Anche Lapis è su questa linea :.

" Riducendo la dose di zucchero da 1.000 grammi a 400 sembra che il danno alle api sia inferiore" (Lapis,n.6, 2.001)

 

Ora - come preannunciato- procederemo per pochi eletti, per i soli laureati chimici o per chi è obbligato ad interessarsi e conoscere ugualmente bene le cose anche per motivi di lavoro diretto.

Da: Raffaele Finocchiaro

Data: lunedì 5 novembre 2001 11.24

"Gentili e cortesi amici della mailing, potendo reperire sul mercato locale solo acido ossalico monoidrato e non diidrato, qualcuno di voi conosce di quanto debba essere ridotta la percentuale di ossalico in soluzione?

Qui usiamo l'acido ossalico (diidrato, quando c'è) in 100 gr x litro di acqua e chilo di zucchero, con ottimi risultati. Ma con l'acido ossalico monoidrato tale concentrazione è troppo forte. Ringrazio in anticipo chi vorrà darmi notizie.

Raffaele Finocchiaro \Acireale -

(In confidenza. La risposta non mi è pervenuta dall'Università di Cambridge ma semplicemente dal nipote Franco e da suoi colleghi che quotidianamente sono obbligati a vivere tra controlli di acquedotti, esami sul contenuto delle acque potabili o meno..- So che non hanno solo la testa sul collo ma che la stessa con la specifica massa grigia è continuamente allertata sull'argomento. Ok)

Da: Franco Percelsi <Franco.Percelsi@...................

A: adolfope@tin.it <adolfope@tin.it>

Oggetto: risposta alla richiesta di consulenza. Data: venerdì 9 novembre 2001 10.09

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Terminologia.

Moli plurale da mole..

mole= quantità... mole= etimologicamente: tratto da molecola. Molare oltre che dente= macina da mulino..

In chimica: mole= grammo molecola o grammo mole.

Concentrazione molare: soluzione molare quella che contiene disciolta in un litro di soluzione , una mole, una quantità di un dato composto...

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Nella molecola ci sono due gruppi carbossili

L'Acido Ossalico (C2H2O4) è uno degli acidi più diffusi nelle piante, dove si trova come ossalato acido di potassio (KHC2O4).

Acido Ossalico, peso molecolare = 90

Acqua, peso molecolare = 18

 

 

 

Acido Ossalico monoidrato, HOOC - COOH x H2O, peso molecolare = 108

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Acido Ossalico biidrato , HOOC - COOH x 2H2O, peso molecolare = 126

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100 gr. biidrato/126 (gr/moli P.M.) = 0,794 moli di biidrato

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0,794 moli x 108 (gr/moli P.M) = 85,752 gr monoidrato

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Pertanto 100 gr di acido ossalico biidrato

corrispondono a 85,752 gr di acido ossalico monoidrato,

oppure a 71,46 grammi di acido ossalico anidro.

La nuova ricetta allora sarà:

71,46 grammi di acido ossalico anidro

1028,54 grammi di H2O nel caso si utilizzi in acido ossalico anidro,

1000 grammi di zucchero

oppure 85,752 gr di acido ossalico monoidrato

1014,248 gr di H2O nel caso si utilizzi acido ossalico monoidrato,

1000 gr di zucchero

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( A seguire precauzioni sanitarie per l'operatore).

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Adolfo Percelsi