Acido ossalico come varroacida -Meccanismi di resistenza  e di riduzione di efficacia acaricida 
 
Un ricercatore italiano, il Dr Massimo Maddaloni ( coautore il Professor David Pasqual  )  , operante presso il Department of Infectious Diseases & Pathology, University of Florida, ha potuto dimostrare  che la varroa può  ospitare batteri in grado di alimentarsi di acido ossalico (  ossalotrofici ) ovvero di degradarlo allo scopo di utilizzarlo come fonte primaria  di carbonio.
Sembra logico che questa presenza batterica vada a diminuire la quantità  di ossalico con la quale le varroe risultano in contatto  e con ciò riducendo  l'effetto acaricida.
Si può anche ipotizzare che , dal momento che questi batteri utilizzano l'acido ossalico come fonte di cibo , più si insiste nell'utilizzo dell'acido il loro presenza , più si aumenta la quantità  presente  di questi batteri con sempre maggiore degradazione dell'ossalico  e diminuzione dell'effetto varroacida .
Sembrano dunque necessari consistenti approfondimenti e riflessioni sull'uso di questa sostanza allo scopo di tutelarne l'efficacia e la possibilità  di uso .
La ricerca  , dal titolo Isolation of oxalotrophic bacteria associated with Varroa destructor mites è pubblicata su Letters in      Applied Microbiology
  
 
  
