Dove sono finiti gli aiuti agli apicoltori?
(17 settembre) Servono immediatamente 4 milioni di euro per non far morire l'apicoltura italiana
L’apicoltura italiana rischia di scomparire insieme agli oltre 50 miliardi di api italiane, indispensabili per garantire un corretto equilibrio ambientale e le produzioni agricole.
Il grido dall’allarme arriva da Castel San Pietro Terme (Bo), in chiusura di un convegno sulla Difesa del miele vergine integrale e applicazioni di misure urgenti di sostegno all'apicoltura, svolto nell’ambito della Fiera nazionale del Miele, al quale hanno partecipato rappresentanti del Parlamento e una nutritissima rappresentanza degli apicoltori italiani.
La gravissima crisi che ha colpito l’apicoltura italiana la produzione di miele nel 2002 è scesa del 70% a causa del maltempo - senza un immediato aiuto da parte del Governo potrebbe trasformarsi in un incalcolabile danno per tutto il sistema agro-ambientale italiano.
Per molti apicoltori professionisti è venuto il momento di decidere se continuare nella propria attività o abbandonare l’allevamento delle api. E senza le api, rischia di crollare tutta la catena che da esse parte.
E’ stato infatti calcolato che il reale valore monetario del settore apicolo in Italia non si limita a quello relativo alla produzione di miele e derivati (pari a circa 60 milioni di Euro all’anno), ma supera i 2,5 miliardi di Euro se si considera il servizio di impollinazione all’agricoltura e i 3,5 miliardi di Euro se si tiene conto delle piante spontanee. Dunque, la scomparsa dell’apicoltura non significa solo una perdita di 7-8 mila posti di lavoro (tanti sono gli apicoltori professionisti in Italia), o di 10 mila tonnellate di miele (produzione annua media), ma di un danno inimmaginabile per l’agricoltura e l’ambiente.
Per questi motivi da Castel San Pietro Terme è partita una lettera al ministro alle Politiche agricole Giovanni Alemanno e ai presidenti delle Regioni italiane, per chiedere immediatamente un incontro chiarificatore. I firmatari: l’Unione nazionale associazioni apicoltori italiani, il Consorzio nazionale apicoltori, l’Osservatorio nazionale del miele, l’Associazione nazionale Città del miele, confortati dal parere tecnico-scientifico dell’Istituto nazionale di apicoltura, chiedono che nell’incontro vengano definiti: · quali interventi intende attuare il Governo per far fronte al grave momento di crisi dell’apicoltura italiana e su quale fondo si intende reperire i finanziamenti (i 3,8 milioni di Euro promessi nei giorni scorsi sul Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali non sono arrivati);
· tempi e modi per una rapida approvazione della legge sull’apicoltura;
· un azione a sostegno del definitivo riconoscimento della specialità tradizionale garantita per il miele vergine integrale;
· provvedimenti per evitare i ricorrenti avvelenamenti di api causati da un non corretto uso degli antiparassitari;
· provvedimenti per evitare il rischio di frodi a fronte di una grande richiesta di miele, considerando la poca disponibilità di prodotto;
· azioni nazionali per l’assistenza tecnica e la promozione del settore apicolo, con il reinserimento nella norma finanziaria 2003 dei fondi ritrattati con la precedente del 2002.
Servono immediatamente 4 milioni Euro per non fare morire l’apicoltura italiana.

Andrea Malossini, Ufficio stampa "Città del miele" c/o Osservatorio nazionale del Miele di Castel San Pietro Terme. tel 339 7835543 e-mail: amalossini@yahoo.it