Nuovi aspetti relativi al bottinamento del propoli da parte delle api e all’automedicazione mediante il suo utilizzo
plos one
OPEN ACCESS RESEARCH ARTICLE traduzione e adattamento gianni savorelli ditta Savorelli Gianni - Prodotti per apicoltura
A clue on bee glue: New insight into the sources and factors driving resin intake in honeybees (Apis mellifera) Nora Drescher1, Alexandra-Maria Klein2, Thomas Schmitt3, Sara Diana Leonhardt3*
1 Institute of Ecology, Leuphana University of Lu ¨neburg, Lu ¨neburg, Germany, 2 Chair of Nature Conservation and Landscape Ecology, University of Freiburg, Freiburg, Germany, 3 Department of Animal Ecology and Tropical Biology, University of Wu ¨ rzburg, Biocenter—Am Hubland, Wu ¨ rzburg, Germany * sara.leonhardt@uni-wuerzburg.de

Introduction
La resina delle piante è un composto colloso e insolubile in acqua che le stesse secernono per proteggere i tessuti feriti , germogli e gemme da erbivori e attacchi di patogeni [21].
Da un punto di vista chimico la Resina risulta un complesso di più di 300 sostanze ( per lo più composti fenolici come flavonoidi, acidi aromatici carbossilici e terpenoidi), molte delle quali mostrano capacità antimicrobiche e repellenti [21].
La composizione chimica della resina è tipica della pianta e può variare in maniera consistente sia come qualità che quantità prodotta[21].
Gli alveari non gestiti dall’uomo rivestono l’intera parte interiore del nido con uno strato di propoli [26]. Questo rivestimento può ridurre il carico microbico ( oltre che selezionarlo come “ qualità “ ndt ) . Da ciò risulta diminuire l’espressione di due geni a valenza immunitaria delle api [19]. Diversi studi dimostrano che particolari tipi di propoli riducono la crescita di Paenibacillus larvae, agente causale della peste americana [27– 29], e di Ascophaera apis, agente causale della covata calcificata [28,30].
In aggiunta , la resina raccolta dagli alberi e trasformata in propoli con aggiunta di cera aumenta l’attività immunitaria individuale delle api ( verosimilmente mediante un effetto epigenetico - le sostanze in esso contenute hanno capacità di deacetilazione degli istoni e da ciò si ha aumento di trascrizione dei geni ndt ) cosa che permette di lottare più efficacemente contro i patogeni [19,31–34].
Il propoli è tipicamente prodotto miscelando differenti resine e cera . E’ dunque difficile capire quali singole resine siano utilizzate dalle api e da quali alberi esse provengano [21].
Il presente studio ha per ciò tentato di studiare quanto “ sottratto” alle bottinatrici di resina di ritorno all’alveare in un certo numero di apiari .
Gli alveari in studio hanno mostrato di raccogliere da 3 a 5 differenti tipi di resine in quantità variabile rispetto ai 7 tipi di resina complessivamente osservati nello studio.

Discussione
Dietro all’uso del propoli come materiale da costruzione dotato di capacità antimicrobiche è celato verosimilmente anche un suo uso più propriamente farmacologico[36,49]. Si conosce ancora poco di questo così come si conosce poco relativamente a quali tipi di resine e relative variazioni di “ spettro “ sono raccolte dalle api .
Resin sources used by honeybees
I risultati dello studio effettuato mostrano che le api raccolgono resina non soltanto da diverse specie di pioppi (P. balsamifera, P. x canadensis), ma anche da betulle (B. alba), ippocastano (A. hippocastanum) e conifere (sia P. abis che P. sylvestris).
Sembra che le api selezionino specifici chemotipi di resina indipendentemente dalla loro distanza dall’alveare[64]. Non necessariamente raccolgono resina dalla fonte più vicina .Al contrario sono altamente selettive compiendo scelte estremamente specifiche .
A functional role of benzoic acid and derivatives?
Sia il tipo di propoli denominato nello studio “ocra” che quello denominato “arancio” in conseguenza del tipico colore , risultano contenere una notevole quantità di acido benzoico . Questo acido risulta presente anche , in minor quantità , in resine di P. x canadensis e P. tremula .
Si tratta di un composto aromatico comunemente usato dall’uomo per la conservazione dei cibi in conseguenza delle sue capacità antimicrobiche e antimicotiche [65].
Essendo solubile in acqua è regolarmente rinvenuto nel miele [70] e probabilmente contribuisce alla sua conservazione. Si può ipotizzare che la presenza di acido benzoico nel miele derivi almeno in parte da quanto raccolto nella resina ovvero dal propoli. In maniera analoga altri tre costituenti la resina di pioppo (pinobanksin, pinobanksin 5-methyl ether, and pinocembrin) risultano essere inseriti nel miele [71].
Quantità relativamente consistenti di un derivato dell’acido benzoico, il benzyl benzoate, risulta presente in alcune resine di colore rosso e ocra . Questa sostanza possiede dimostrate capacità acaricide e potrebbe in qualche modo proteggere le api nei confronti di varroa.