| L'importanza delle problematiche relative all'allergia al veleno di imenotteri e le conseguenze spiacevoli delle punture sono noti da moltissimo tempo (come dimostrano antiche iscrizioni rupestri dell'età della pietra) e tuttavia divengono di forte attualità ogni anno in primavera e nella stagione estiva, quando più elevato è il rischio di puntura da parte di api e vespe. Negli ultimi anni in Friuli-Venezia Giulia ci sono stati diversi episodi di reazioni gravi, a volte anche fatali, ampiamente trattati dalla stampa locale e dai mezzi di informazione. In Europa gli imenotteri importanti da un punto di vista allergologico appartengono al sottordine Apocriti, sezione Aculeati e sono rappresentati dalle famiglie degli Apidi e dei Vespidi. | ![]() |
L’ape è costretta ad abbandonare il pungiglione nel tessuto punto assieme ad alcuni organi ad esso associati |

<--Reazione alla puntura di ape
Per quel che riguarda il trattamento delle reazioni
localizzate è sufficiente l'applicazione di impacchi
freddi associati ad antistaminici o cortisonici per
via topica od orale. Il trattamento d'urgenza va
praticato nei casi di reazione sistemica: antiistaminici
e cortisonici (per via orale o intramuscolari a
seconda della gravità) per le reazioni di I e II grado
della scala di Mueller, gli stessi per via parenterale
associati all'adrenalina nelle reazioni più gravi
a rischio vita. Va rimarcato che l'adrenalina, essendo
un farmaco salva-vita, deve essere portata
sempre con sè dai pazienti a rischio, in modo da
poter essere utilizzata immediatamente (per questo
è consigliabile l'uso del prodotto monouso in
commercio in Italia - Fastjekt, Bracco). Tuttavia,
l'impiego dell'adrenalina in pazienti anziani o con
preesistenti affezioni cerebrovascolari o cardiovascolari,
deve essere preceduta da una attenta valutazione
da parte del medico del rapporto rischio/
beneficio.