|   | Da Alcyone da  Sogni di terre lontane   (2, Le Terme,
vv.33-41)
      [ … ]
Ronzano le api ne’ silenziosi
 orti dei bianchi monaci defunti;
 35 e nelle celle àbitano gli iddii,
 làcerano le Menadi la vittima,
 Anassimandro medita, dal muro
 svégliasi il carme dei fratelli Arvali.
 “ Enos Lases iuvate. “ Un’ape or entra,
 40 per la chioma di Iulia che l’illude.
      Nell’àlveo d’un ricciolo si chiude.
 
 da Il commiato,   vv.
113-20,  125-6,  128-32
 […]
 Ode, innanzi ch’io parta per l’esilio,
risali il Serchio, ascendi la collina
 ove l’ultimo figlio di Vergilio,                                   
115
 prole divina,
 quei che intende i linguaggi degli alati,
strida di falchi, pianti di colombe,
 ch’eguale offre il cor candido ai rinati
 fiori e alle tombe,                                                       
120
 […]
 il figlio di Vergilio ad un cipresso                              
125
tacito siede, e non t’aspetta. Vola!
 […]
 ché ben t’accoglierà nella man larga,
ei che forse era intento al suono alterno                     
130
 dei licci o all’ape
o all’alta ora di Barga
 o al verso eterno.
 […]
 
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