Atti del convegno Le api: Vizi e Virtù
Calice al Cornoviglio (SP) - Castello Doria Malaspina
Domenica 30 settembre 2001


"Cose mirabili". Elogi letterari delle virtù delle api

Sintesi della relazione

 

  1. In un passo del dialogo Il Conte o dell'imprese Tasso ricorda le "cose mirabili" scritte dagli antichi a proposito delle api. "Cose mirabili": in latino mirabilia, notizie curiose e favolose, a cui si può credere oppure no... Esempi di "virtù" delle api, secondo antichi (a partire da Aristotele) e moderni; ma anche esempi di "vizi": dipende dal punto di vista!
  2. Spesso la descrizione delle "virtù" delle api è solo implicita: esse sono un elemento necessario all'interno della descrizione di un paesaggio campestre ameno. Innumerevoli i poeti che hanno rappresentato paesaggi del genere: tra i più moderni Pascoli, nei versi dedicati al monte Pania (sulle Alpi Apuane) che fanno parte di una lirica dei Canti di Castelvecchio intitolata The hammerless gun.
  3. Le mirabilie delle api hanno spinto a celebrare la loro vicinanza al divino: creature immortali per i classici, vicine alla santità per gli scrittori cristiani. Illustrano il tema alcuni passi dalle Dicerie sacre, un manuale ad uso dei predicatori scritto dal più famoso poeta barocco, il Marino; si risale poi a Dante, alla celebre similitudine api-angeli all'inizio del XXXI canto del Paradiso, e ancora più indietro, all'elogio delle api nel canto in latino eseguito durante la cerimonia liturgica della benedizione del cero pasquale.
  4. Non mancano però le voci "contro": lo è quella di un grande umanista, Leon Battista Alberti, che nella Musca riprende alcune osservazioni del greco Luciano, critiche verso l'obbedienza delle api a un monarca (cui è contrapposta la felice anarchia delle mosche). Per Alberti (come per Luciano), diversamente dal solito, l'accumulare tesori di miele, cera ecc. da parte delle api non è segno di generosità operosa, ma solo di avidità incessante.  
  5. "Virtù" deriva dal latino virtus, etimologicamente legato a vir, da cui "virile", "virilità". Col tempo, la parola finisce per assumere sempre più spesso il significato di "verginità" (naturalmente femminile): "Verginelle volanti" inizia infatti una lirica che comprende in sintesi tutti i principali temi di elogio delle api, scritta dal napoletano Girolamo Fontanella (ci ha fornito il titolo per il CDRom su cui si trovano tutti i testi qui citati).
  6. Tasso ci ha lasciato alcuni dei passi poetici più intensi fra quelli in cui il tema dell'ape è sviluppato con sensuale erotismo. Cambiando punto di vista, lo stesso autore ha esaltato la "verginità" delle api, nella V "giornata" del poema Il Mondo creato; ma nello stesso brano del Conte da cui siamo partiti Tasso ricorda, non senza malizia, che l'opinione di Aristotele secondo cui le api generano la prole senza "congiungimento" sessuale è, in effetti, contraddetta da "coloro che n'hanno la cura", gli apicoltori.
  7. "Vizi" o "virtù" che siano, le caratteristiche delle api osservate dagli scrittori testimoniano la loro varietà, la diversità delle loro stesse strategie di sopravvivenza (cfr. la relazione di Scusa), ma anche la diversità dei punti di vista da cui le si può osservare. Una diversità che genera armonia: quell'armonia così simile alla musica di cui ci parla uno scrittore francese del XIII secolo, Richard de Fournival, nel suo Bestiario d'Amore. Qualcosa di più: una diversità che ci ricorda un valore, l'apprezzamento tollerante per le diverse manifestazioni della natura e della cultura: qualcosa di cui, soprattutto di questi tempi, abbiamo tanto bisogno.

Rino Consolo