Giovanni Pascoli

da Myricae

I due fuchi

      Tu, poeta, nel torbido universo
 t’affissi, tu per noi lo cogli e chiudi
 in lucida parola e dolce verso;
      si ch’opera è di te ciò che l’uom sente
 tra l’ombre vane, tra gli spettri nudi.
 Or qual n’hai grazia tu presso la gente?
      Due fuchi udii ronzare sotto un moro.
 Fanno queste api quel lor miele (il primo
 diceva) e niente più : beate loro!
 E l’altro : E poi fa afa : troppo timo!
 


Fior d’acanto

     Fiore di carta rigida, dentat
 i petali di fini aghi, che snello
 sorgi dal cespo, come un serpe alato
 da un capitello;
     fiore che ringhi dai diritti scapi                        5
 con bocche tue di piccoli ippogrifi;
 fior del Poeta! industria te d’api
 schifa, e tu schifi.
     L’ape te sdegna, piccola e regale;
 ma spesso io vidi l’ape legnaiola                      10
 celare il corpo che riluce, quale
 nera viola,
 dentro il tuo duro calice, e rapirti
 non so che buono, che da te pur viene
 come le viti di tra i sassi e i mirti                       15
 di tra l’arene.
     Lo sa la figlia del pastor, che vuoto
 un legno fende e lieta pasce quanto
 miele le giova: il tuo nettare ignoto,
 fiore d’acanto.                                                20