Escludi regina: un fastidio sopportabile per le api.Come applicare l'escludi


Fare un utile trattamento tampone estivo contro la varroa verso il 25 luglio ( acido formico. Apilife var-timolo) invece di uno, pericolosamente non solo per le api ma anche per la "contaminazione" del miele soltanto verso la fine di agosto, occorre anzitutto trovare i mielari assolutamente privi di covata nel mese di luglio stesso...L'escludi regina in questo offre una precisa pratica soluzione. Basta inserirlo a tempo debito.
"Ho acquistato "l'escludi" ma non so come posizionarlo; non capisco se la parte della griglia più fitta.. vada messa verso l'alto o verso il basso.. Ciao a tutti Luca"
Spero, Luca, tu abbia voluto riferirti ad un escludi con raccordi -barrette compattanti non in linea con la base dell'escludi stesso


Anch'io anni fa ho avuto problemi di posizionamento logistico. Li ho risolti dicendomi: se metto nella parte inferiore le barrette che sostengono e compattano l'escludi regina, vado a sforare in maniera decisamente provocatoria il giusto spazio d'api.. Si supererebbero i 9,525 millimetri scoperti dal rev. Langtroth indicati come invalicabili, pena costruzioni di raccordo impensati ( dalle stalattiti alle stalagmiti..)
-Se, comunque, per svariati motivi avessimo comperato un tipo di escludi non adatto, le barrette "extrautrine" compattanti dell' escludi, dovranno guardare verso il mielario e andranno appoggiate sulle pareti perimetrali della zona covata. Agendo così si incapperà almeno in un danno minore. Fare il contrario si metterebbero a disagio i riflessi spaziali della maggioranza delle api che risiedono appunto soprattutto nel nido.


In intesi e ricordando scherzosamente il da farsi:
i tondini esterni compattanti l' escludi dovranno fare solletico alle pareti perimetriche del mielario e non a quelle del nido

 
-Prima di applicare l'escludi bisogna anche assolutamente cercare di evacuare i fuchi presenti nel mielario, ché altrimenti farebbero una brutta fine.

I fuchi sono un valore essenziale per l'arnia. Il massacrarne inutilmente, soprattutto con l'abitudine presa da alcuni sempre più rari, superstiti moderni taglia teste, di sopprimere tutte le celle da fuchi che incontrano quando curiosano un favo, serve purtroppo a documentare come anche il cervello apistico, al posto della massa grigia o della ghiandola amigdala, sovente abbia tutt'altro che ossigeno ( Capperi!!)...


Quando applicare l'escludi regina ?
Qualche paragone- pensieri generali che aiutino a scegliere meglio


Ogni bimbo dallo stadio noioso di quadrupede (=quattro piedi..) in cui si trova, cioè dal suo marciare "gattamiao", ad un certo giorno decide di "salire a mielario, .. di buttarsi sia pur traballando tra le braccia della mamma che lo invita da giorni dopo averlo appoggiato ad un angolo del sofà in soggiorno...Gambe ormai forti quelle del putto, mani di già con tenuta perfetta, stile gabbiano contro vento...
Se non sono già nel bel mezzo di un'ottima estensione di covata (7-8 o più favi ), con tantissime relative bottinatrici, favi con miele opercolati o meno, polline in completo accerchiamento circolare dei favi accanto all'ultima covata anche le api mancheranno dell'audacia di "salire a mielario" ... Sarà inutile e controproducente inserirlo..

-C'è un tempo preciso da concedere ad una famiglia affinché possa essere pronta al momento del flusso nettarifero .. Non è facile indovinare questo periodo in cui si possono ultimare dei fogli cerei o far portare loro a termine favi di cera integrali autoprodotti ...Se risultasse sgarrata simile previsione temporale non bisognerà inserire il mielario. Alle api verrebbe fatto il torto analogo al solito nostro bimbo neodeambulatore "salito a mielario", a cui in pieno inverno tenessimo aperte le finestre della cameretta con la scusa di farne un atleta fortissimo
-Se la famiglia d'api non è pronta per affrontare in maniera efficiente la situazione incombente nettarifera si deve coraggiosamente scegliere di fare di "due scadenti" una sola famiglia robusta
Apicoltori americani ad Apimondia in Canada mi confidavano che loro colonie Langstroth con un singolo corpo da nido (in pratica come da noi) erano più produttive di quelle con due corpi di covata..


Annotazione. Tutto quello che si addice al piazzare o meno il mielario è collegato- vale anche per l'escludi. D'accordo?
A favore dell'inserimento dell'escludi rendendo purtroppo merito alla stessa varroa sta la seguente considerazione.
In Piemonte fare un trattamento antivarroa alla fine di agosto e non ( come minimo) al 25 di luglio circa, vuol dire continuare a sottoporre per diciotto punture quotidiane le api da parte di sei-sette mila varroe..
C'è la necessità, quindi, di togliere i mielari al più presto per effettuare il presidio sanitario ma se nei mielari stessi ci fossero estese presenze di covata, attendere ancora i 21-24 giorni per la loro schiusura si finirebbe calendariamente fine agosto con api fortemente indebolite, parassitate, esposte alla vasta gamma di subdole virosi
Possiamo, quindi dire anche obbiettivamente che l'escludi regina, oggi come oggi, è un utile indiretto salvataggio dalle varroe stesse. Diventa decisamente fuori posto il luogo comune, l'ironico :" escludi regina= escludi miele!"




 

Arnie langstrtoh del mio amico Edoardo, alto atesino, che per motivi di lavoro estivo in zona torinese, ama trasferire le sue api, vicino alle mie..
 
Solo raffinatezze per chi può giocare con le api
Alla posa del mielario, se possibile non inserire subito l'escludi regina
E' ovvio che potrà optare per questa scelta chi ha tempo a disposizione per seconde movimentazioni ; se conosce con certezza che sotto c'è ancora qualche favo disponibile per ovodeposizioni.
-Inzuccherare nebulizzando alcuni favetti centrali del mielario per invitare le api a salire al piano di sopra autonomamente..
Una volta partito il "Progetto Mielario Pieno" le api di certo continueranno a proseguirlo con minori indecisioni pur trovandosi improvvisamente davanti l' ostacolo escludi.
Escludi per quanto tempo?-------
Da:
acarnino@....
<Io uso l'escludi durante tutto il raccolto..
"Scusate la domanda stupida, l'escludi regina va tenuto sempre inserito? Grazie Beniamino"
Risposta.
Non per tutta la stagione... Metterlo solo quando è effettivamente richiesto
Si può ricorrervi

  1. per indurre le api già stabili nell'arnia a salire anticipatamente a mielario;
  2. al fine di attuare la stessa cosa ad uno sciame con produzione miele nel mielario senza dover attendere l'anno prossimo;
  3. ricorrere all'"escludi" dovendo effettuare un nucleo grazie all'aiuto del calore di una famiglia sottostante, separata dall'escludi regina;
  4. in occasione della divisione col Metodo naturale Rolle dell'arnia in due settori: a covata prevalentemente opercolata ed uno a covata globalmente aperta per imprigionare le varroe grazie ad un "sei finestre";
  5. per cercare una regina che deve essere tolta al più presto ma che non si riesce a scovare;
  6. quando si vuole ricorrere ad un doppio cassone con due famiglie vicine- separate ma con il garage in comune, fruenti degli stessi mielari

(Descriviamo ora singolarmente le annunciazioni precedenti)

Ricorrere all'escludi per:
Anticipare la salita a mielario

a)
quando si vuole anticipare la salita a mielario di api già presenti da tempo in arnia
b) allorché, con le medesime modalità, si desidera obbligare uno sciame recentissimo ad andare subito a mielario senza aspettare l'anno prossimo per raccogliere l'acacia o altro.
-In Apitalia, n.5 -2001 articolo "Vigilare sugli alveari per garantire un buon raccolto" anche Francesco Mussi descrive lo stesso nostro procedimento invitando a ricorrere a soli cinque favi; un "separè" di cm44,5x17xh.. che consiste in un autentico armadietto che preclude l'accesso in quella zona alle api costringendole per forza ad andare di sopra..

NB. Le nostre indicazioni operative sono molto più semplici, più spartane di quelle di Mussi. Invece di un armadietto possono bastare cinque-sei telai lignei...
http://www.apicolturaonline.it/Salita1.htm (Attrezzatura: escludi regina orizzontale, separè e telai vuoti lignei per impedire costruzioni eventuali direttamente dal sottotetto) .

c) Escludi e nuovo nucleo.


Fare uso dell'escludi
quando si decide di fare un nucleo con favi presi dalla stessa arnia o con apporti da altre, usufruendo dell'utilissimo vitale calore della famiglia sottostante...
E' raccomandabile per chi lo volesse, inserire sotto e sopra all'escludi del nuovo nucleo una rete che tenga lontane fisicamente le api dei due reparti dal "pungiglionarsi" a vicenda


d) Escludi e Metodo Rolle.
Ricorrere
ad un escludi regina verticale o alla gabbia doppia, detta Bozzi dall'ideatore, per dividere l'unica arnia in settori B "tutto" opercolato e la Camera A a covata globalmente aperta e in cui a date precise apisticamente, regalare un "sei finestre" già a larve recettive per abbattere la presenza varroa. Avendo avuto il permesso del nostro Preside prof. Giacomo Omallini di dotarci di una biblioteca virtuale accessibile da ogni località, ecco opportunamente gli indirizzi precisi di questi scaffali da cui è possibile scaricare -fare un download del Metodo Rolle.
http://www.apicolturaonline.it/rolle.htm...
( Schema generale)...it/rolle1a.htm ( Premessa);... it/rolle1p.htm (Preparazione)...; it/rolle2div.htm ( Divisione); it/rolle.sep.htm ( Separazione) ; it/rolle1c.htm ( Considerazioni)

"Chi l'ha vista?"
e)
Piazzare un "escludi" per ritrovamento forzato d'una regina camaleontica, nera come il carbone tra figlie ugualmente nerissime... La Regina sarà bloccata e riacciuffata proprio alla frontiera dell'escludi...

Presento il metodo anche se laborioso.

 
Se si constaterà che la covata nel nido è un'autentica superficie tombarola=piena di buchi e che la regina deve essere prelevata al più presto ma non si riesce proprio a trovarla, cosa fare come ultima ratio?
Una filastrocca. "Du monsieur Lapalisse/ la belle alme est partie/ un quart d'heure avant sa mort/ il était encore in vie" = il signor Lapalisse un quarto d'ora prima di morire era vivo". Ciò servirà per ricordare meglio un consiglio importantissimo, lapalissiano:
controllare anzitutto se la regina è nel mielario.

Spostare tutti i favi da nido in cassetta di servizio. Prendere un fondo volante a misura di nido e metterlo al posto della vecchia arnia su cui piazzare il mielario con i favi della stessa arnia in questione.
Piazzare sopra l'escludi regina. Altri 2 mielari = equivalente spazio nido covata . Scuotere dentro "ai mielari" le api che attraverseranno subito le barrette occludenti per andare sui favi sottostanti. La regina resterà da sola( o quasi) sopra tra le barrette che però le impediranno di scendere. Recupero e prelevamento della regina. OK........Cercare per lei la forma eutanasica ( gr.: eu= bene: f a n a t o s , zanatos= morte..) più veloce e meno indolore che si conosce

Poi, rassegnarsi a rimettere la vecchia arnia al suo posto primitivo. Appoggiare il fondo volante in diagonale davanti alla stessa e piazzare i favi scossi nella precedente progressione ..

f) Gabbia Bozzi- Escludi doppio- senza procurare traumi, come far deporre la regina, solo sul favo che vuole l'apicoltore..

La gabbia Bozzi è un doppio escludi regina su cui si può fare grande affidamento. Personalmente ho alcune arnie con inserita abitualmente questa doppia gabbia. Bisogna solo avere la malizia tecnica di togliere le reggette distanziali e servirsi di chiodini che io chiamo "psicolabili"( facilmente estraibili con pinza..) per tenere ugualmente le giuste distanze ed evitare sbandamenti soffocatori durante il trasporto. Sovente chiedo alla regina di stare chiusa lì dentro con tantissime api un qualche giorno soltanto e soprattutto su un favo integralmente disponibili per la sua sempre generosa voglia di deporre altre sue eredi .
Questa doppia gabbia Bozzi può aiutare a dare ad una famiglia prescelta 1) un favo da nido con covata o una sola "finestrina" pronta per imprigionare la varroa oppure semplicemente permettere di 2) regalare covata a nuovi nuclei
Invece di un favo intero da nido è facilissimo ricorrere all'inserimento ( anche se purtroppo verrà rovinato da "presenza covata") di un comodissimo favo vuoto da mielario a celle femminili, privo di celle spanciate per eccessivo peso di miele precedente. In pochi giorni tutt'e due le pareti del favetto saranno punteggiate da capocchie di spillo erette o già sdraiate per coadiuvare la fase larvale





<----arnietta doppia per nuovi nuclei
g) Escludi e doppio cassone con ingressi opposti ma utilizzo unico di mielari .

A pochi metri dall'uscio della mia pseudo casa-"una capanna dello Zio Tom", ho sistemato lungo il tronco squamoso d'un pino bellissimo di trenta metri, due cassette-mini villette estive per cinciallegre... L'anno scorso, anche per la mia casuale fortunata presenza, sono stato impressionato nel constatare che da uno di quei fori sono usciti ben sedici piccoli..in un chiacchiericchio tale che anche il gatto più sordo, da un chilometro avrebbe potuto farci sopra un pensierino cattivo lipidico mangereccio.
Giorni appresso, da un amico ornitologo ( gr. o r ni s , i t o s , ornis, ornitos= volatile..) ho avuto, penso, una giusta spiegazione su quella prolificità inspiegabile. Ho saputo, cioè, che a volte, se la casa villetta proposta è ottima, oltre a mamma cincia titolare, decide di coabitare assieme a lei anche la sorella, la zia dei piccoli naturalmente con proprio premuroso partner ...
L'apicoltore, tra le infinite forme di fantasia massimamente produttiva con le api, ha pure progettato di far coesistere, come la cincia titolare e la sorella, una o due famiglie di api contemporaneamente, ben inteso a precise regole con il sistema del cosiddetto doppio cassone:
due nidi separati, con ingressi diversi opposti, con escludi regina sotto al mielario-mielari unici per i due ceppi

(In confidenza. Anch'io ho voluto sottopormi a questa esperienza ma i risultati sono sempre stati disastrosi. C'è sempre un dato momento in cui cessata l'euforia dell'importazione le api d'una fazione iniziano ad attaccare le altre, lasciando ineluttabilmente sul campo la morte di una o di tutte due le regine...Quando, poi, per svariati motivi anche apisticamente colpevoli da parte dell'apicoltore, una sciamasse,... l'altra viene totalmente coinvolta. "Esci tu? Ebbene scappo anch'io, anche se non ne avrei bisogno!")

I grandi operatori apistici

 
Dall'idea, grosso modo, che mi sono fatta dei pochi grandi operatori apistici che ho conosciuto, so che per loro è "impossibile" ricorrere all'escludi. Occorre esagerato tempo per l' inserimento.
Pur ritenendo questi apicoltori degli extraterrestri ( il mio amico Mario Dallari accudisce duemila arnie soltanto!!) penso che possiamo ugualmente imparare qualcosa da loro visto che pur non ricorrendo all'escludi se la cavano sempre

In concreto. Il modo con cui preparano le famiglie per transumanza possono ricordare partenze imposte ai nostri alpini per la Russia... con scarponi solo abboracciati senza calze di lana, solo con delle pezze- fasce militari.. Questi pionieri (anche della fatica) trasportano arnie tenute volutamente leggere, con la quasi assenza di miele nel settore nido, con favi ancora pronti per ricettività . Mielari ugualmente con fogli cerei da ultimare..
La regina, quindi, è previdentemente -obbiettivamente senza problemi di spazio ( tempo pessimo prolungato!?. Anche questo previsto nel programma. Ritorno mesto anche sotto acquazzoni sul posto per nutrizione di sopravvivenza - candito a contenuto "anti saccheggio").

Se, nonostante tutto ciò, la regina finisse nei mielari dei nostri amici carovanieri del miele?
Assemblano tutti i favetti da mielario con covata in arnie, assicurandosi che in quegli stessi a covata ( almeno in uno) ci siano larve con meno di tre giorni ( se le sbirciano bene e subito sanno che sono di già troppo vecchie!)...Mentre si allontanano per salvare altre postazioni, sempre correndo, augurano ogni bene ai loro nuovi nuclei ....

E se succedesse che la regina, nonostante tutto s'è fatta beffe anche della nostra escludi regina? ...Pure per noi "piccoletti" esiste la possibilità di fare altrettanto.....

Basta avere pronte una o più arnie vuote a fine corsia delle esistenti..
Raccogliere gioiosamente tutti i favetti da mielario a covata, provenienti anche da famiglie diverse e trasferirli in queste arnie. Personalmente, quando li poso nell'arnia nuova, li nebulizzo subito con acqua e zucchero perché cambino già parzialmente il tipico odore di famiglia. Sono poi tanti gli odori di provenienza ed il tempo lasciato loro prima di finire l'operazione che finora non ho mai avuto guerre globali con relativo impressionante massacro generale
Come già detto. Accertarsi dell'allestimento avvenuto di abbozzi celle reali.. Se queste sono assenti, fornire alle api un favo con covata uova- larvine.
Lasciare che le api gestiscano il problema della loro futura madre.
Altra soluzione per chi trovasse solo pochi favetti invasi da covata. Si trasferiscano i favetti da covata da mielario in qualche famiglia meno forte ( Meno forte qui non vorrebbe significare debole!!).....
Se a fine stagione avremo favi da nido con cui sostituire questi mezzi favi da mielario tanto meglio altrimenti li si lasci sul posto.. L'anno a venire le api allungheranno il favo da mielario con un equivalente spazio dell'intero favo da nido che manca...
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Appendice.
Come andare incontro già falegnameristicamente al giusto spazio d'api...
A Torino nell'apiario consorziale di La Mandria a Venaria Reale ( Torino) il geom. Rolle- progettista del metodo omonimo stesso e l'amico Stabio sono soliti presentare agli allievi che frequentano quegli interessantissimi corsi anche un tipo di telaio da nido che qui accludo in foto scannerizzata. Qualche dato tecnico.
Un semplice chiodino fa sì che le api non siano invogliate ad inchiavardare il telaio alle pareti anteriori e posteriori...La parte superiore del telaio stesso più larga della solita classica combatte la tentazione delle api di imbastire ponticelli indebiti. I listelli laterali verticali sono poi sgambati verso la parte inferiore per lasciare maggior spazio all'interno della hall-arnia per le api che in fila si accingono ad arrampicarsi su specifici favi
Un grazie per avermi letto fino alla fine e complimenti per la tua gran voglia di saperne sempre di più.

Con stima .
Adolfo Percelsi