La Trappola "Lega" .. carrozzata Pinin farina

Sommario. Introduzione relax pollinica rosa.- La Ferrari di Irvine che ai box non trova la ruota.. Le sole orecchie possono fungere da ombrello efficiente? -. Come aggiungere alla trappola "Lega" una utilissima uscita superiore. Sue minime modifiche, aggiustamenti, due uscite a botola in verticale come quella del "pendolino"; un rettangolo in masonite oscurante la griglia, ecc...-. Dopo le parole per la vostra raffinata massa grigia ora alcune specifiche fotografie per gli occhi, sempre sullo stesso argomento.

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L'innamorato e la Mimosa con i suoi granuli maschili fecondatori pollinici.

La Mimosa che l'innamorato, l'otto marzo, offre alla sua amica, al di là delle varie sublimazioni poetiche, dal punto di vista botanico (gr.b o t a n e , botanè= erba), altro non è che un ramoscello di granuli fecondatori pollinici maschili gialli, finalizzati dalla natura alla ricerca di una partner femminile vegetale che purtroppo sulle scrivanie dei vari uffici metropolitani non incontrerà mai. Ben lontano, infatti, da simbologie affettuose lo scozzese Linneo, nella sua giusta freddezza scientifica, all'anagrafe tassonomica (gr. t a x i s = ordine). "Species plantarum", ha semplicemente registrato la Mimosa sotto il cognome Acacia. Dopo questa sgradita sofferta demistificazione, unitamente a quella che il primo arbusto rispuntato dalle ceneri di una fabbrica in cui sono rimaste carbonizzate delle donne sarebbe stata una Mimosa, sono ancora certo che il prossimo otto marzo, ogni nostra donna gradirà ugualmente senza problemi pure un semplice mazzetto di viole purché questo sia stato comperato per lei, esclusivamente per lei.

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-Polline, chiosavamo, simbolo affettuoso per l'altra metà del nostro cielo; polline granuli-stami maschili fecondatori di ovuli "pestellari"( da pestello-pistillo) femminili dei fiori e delle piante fruttifere o meno.


-Elemento base essenziale nientemeno che per riattivare le ghiandole ovipare (lat.: pario=partorire) della Regina e per quelle delle giovani api infermiere addette alla produzione e somministrazione di pappa reale nelle corsie concentriche delle larve.. -Polline rassicurante, unico biberon sostitutivo materno per l'ape solitaria Megachile, l'apina che stacca teneramente e con maestria i petali da un fiore di Clarkia per farli diventare culla in cui depone un singolo uovino, che lei non vedrà più, su un generosissimo strato di polline. Solo così la piccola madre megachila sa che la sua erede femmina se la caverà anche da sola.. (Foto National geographic Society).-Polline elemento sempre più richiesto dall'uomo moderno come hanno documentato tutti gli stands ad Apimondia in Canadà nel settembre 1999.


Oggi presenterò finalmente la trappola "Lega", il "tipo di ruote" che il mio team ha ritenuto di adottare da tanti anni non senza prima premettere ancora una essenziale richiesta operativa inerente alla difesa meteorologica della piglia polline stessa.

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Le orecchie umane normali non sono mai l'equivalente di un ombrello

- In piena corsa, davanti al mondo intero, ad un preciso inaspettato istante del '99, fiondò ai box della Ferrari il pilota Irvine per un cambio gomme, ma come è notorio, una di loro-incredibile dictu- non fu proprio trovata....Ci raccontavamo già nella prima parte che attualmente l'apicoltore italiano pur avendo a che fare con una Ferrari straordinaria come potenza, affidabilità.. Pur trovandosi a gestire un prodotto mercatale pollinico straordinario come contenuti (ventitré aminoacidi, ecc...), quando si presenta ai box dei rivenditori apistici, constata, quando proprio va bene, che gli possono offrire solo miscele di gomme per piccole cilindrate a bassa velocità; mancano soprattutto ruote (trappole efficienti ). A me ora, qui, con i precedenti esempi, interessa ribadire chiaramente che nonostante ci fossero le specifiche trappole adatte se non cureremo l'aspetto protettivo antipluvico dell'arnia..... Se non le programmeremo anche per correre ( soprattutto) sul bagnato, non saremo persone dotate di un minimo di serietà professionale...

Obbligo affettivo psicologico, quindi, per l'apicoltore di imbastire all'ingresso dell'arnia anche un mini balconcino sul tipo delle arnie per transumanza ( trans+ humus=terra) sovrastato da ulteriore economicissimo ondulato antipioggia ...
[un esempio solo psicologico contro l'acqua]
Devo ammettere che da qualche rara foto ho potuto già notare come alcuni apicoltori in realtà abbiano programmato una qualche specie di difesa da intemperie per la trappola ma il tutto talmente minimale che mi fanno rammentare il bel tipo che sotto un temporale disdegna l'ombrello convinto che possano bastare le sue due orecchie a proteggerlo ( a meno che queste non siano larghe quanto quelle dell'asino di Apuleio!)

[-cerchi -posti strategici dove attorcigliare i tiranti
per la stabilitą della trappola e per l'ondulato antipioggia ]

Trappola efficiente, ergo, ma anche obbligatoria logistica difesa antipioggia della stessa trappola.

Siamo d'accordo? Muchas gracias.

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Torniamo alla lavagna, ai nostri utili schemi didattici riassuntivi.
Attualmente possiamo defraudare le api dal polline con saggia moderazione in triplice maniera:
1) con trappole inserite all'esterno, cioè sul davanti, all'altezza del solito abituale ingresso dell'arnia (Vedi "Lega", la " Cuneo", la "Cilena"..)
2) con rubapolline piazzate all'interno arnia, al coperto, appena sotto la covata , con fondo apposito ("Fedrizzi"-"Australiana"- "Quarti", l'ultima "Americana" vista ad Apimondia- Canada)
3) con sistemi detrattori ubicati in alto, sempre all'interno dell'arnia, sotto il soffitto-coprinido con unica entrata superiore. (La "Rumena")
(Purtroppo il dover descrivere come è fatta una trappola metterà terribilmente a disagio oltre che il sottoscritto, soprattutto voi. Se presenti gli uni gli altri, davanti all'oggetto in questione, basterebbero infatti pochi secondi visivi.)
Soltanto per chiarezza, quindi, mi sottoporrò a questa barbosa fatica
Alla preesistente valida trappola, portante colonna ionica-dorica" della Lega", ante '89 ( data importantissima. Vedere giudizi al riguardo), ho apportato, lungo gli anni, vari abbellimenti corinzi, questi accorgimenti che oso proporre.

Taglio parziale della Trappola Lega nella parte posteriore del soffitto
Per capirci bene immaginiamo la trappola Lega ripresa fotograficamente dal retro, cioè dalla stessa parte percorsa dalle api quando escono. La medesima trappola è stata lasciata pure volutamente libera dal cassetto. Come agire praticamente ?

  1. Tagliare con seghetto manuale, la parte retro della soffitta "Lega"soltanto fino dove si
    incontra la verticalità della griglia, salvandone due supporti laterali, e quello centrale. Questo taglio farà sì che moltissime api in uscita siano ecologicamente, fotonicamente ( gr.: f w s ,f w t o s = luce) convogliate in direzione della luce che giungerà loro da alcuni "lucernari" programmati e non transitino, invece, tutte dai fori della griglia, incocciando in altre colleghe che rientrano.
    [Lega vista da retro,con taglio parziale soffitta effettuato. Notare nella griglia in alto a destra e a sinistra due fori contigui per fuchi e regina]

Tre listelli

2) Ai supporti salvati nel taglio parziale della soffitta, andranno sovrapposti tre listelli identici per lunghezza, purché con altezza superiore a quella dei fuchi per permetterne i loro voli quotidiani sia, purtroppo, anche il loro trascinamento quando ospiti indesiderati ( agosto..) saranno impietosamente sospinti all'esterno talora da varie api coordinatissime in questo tristo tiro stravincente alla fune....

[Altra Lega settore retro , gią ritagliata
con i listelli salvati e gli altri sovrapposti------->]

Vetroresina


[Arnia dedicata a un mio fratello (Valter) ancora vivente con lucernari a triangolo e molta erba per fessurizzare le possibili entrate nei primi giorni di inserimento cassetto]
3) I tre listelli salvati ed i tre sovrapposti, incollati, diventeranno supporto per una nuova uscita trasparente in vetro resina. Praticamente sopra i listelli, sarà appoggiato un vetro resina, in vendita presso qualsiasi Città Mercato. Andrà ritagliato con seghetto per ferro. La misura del vetro resina, è pure ovvio che dovrà essere uguale alla primitiva integrale soffitta della trappola. Infiggendo dei chiodini si rinsalderà il tutto. (Anche falegnami cerebrolesi sanno che per evitare lo spappolamento del vetro resina tramite colpi di martello è sufficiente scaldare per un momento, i chiodini occorrenti, sull'accendino, sul gas, e piantarli subito, a caldo).

Due richiami-lucernari di luce

Questi richiami di luce-(lucernofori-semafori: lat.: fero= portatore; gr.: s e m e i o n , semeion=segno, portatore di segnali, di luce) si ottengono pitturando, con vernice, il vetro resina, eccetto due lucernari formato triangolo lasciati al loro colore vitreo naturale che diventeranno così richiamo pilotato luminoso per l'esterno.
Volendo, è ugualmente possibile lasciare al vetro resina tutta la integrale trasparenza.

Lamierini ostruenti, piegati a botola solo nelle due uscite davanti ai lucernari.

Il Ploceus cucullatus, un uccello tessitore capace di annodare fili d'erba in un suo anello elaborato precedentemente, come tanti altri cospecifici, sa volutamente costruirsi un ingresso di casa il cui accesso risulta quasi invalicabile: è un'autentica botola in verticale.
Anche in Api meliponine (Hypotrigona gribodoi) l'accesso al nido è assicurato da una galleria, un tubicino di ingresso lungo una ventina di centimetri, che per emergenza contro aggressori, intasano di miele.
Pure il notorio ginnico uccello dei nostri canneti, detto "Pendolino" per come sa agganciare il nido, progetta e realizza un ingresso di casa, tutto in verticale, o meglio costruisce l'ultima parte ingressuale ad imbuto assieme alla sua prescelta Giulietta.
Come tutti gli insetti, animali, ecc.. anche le api sono molto furbe ed accurate circa la integrale difesa della loro abitazione. Ne perlustrano ogni millimetro. Se lasciassimo qualche uscita fessurale dall'alto, addirittura libera l'intera fessurale lunghezza del vetroresina, di certo, quel passaggio verrebbe notato; sarebbe segnalato subito da qualche ape che come un'esperta ballerina di cancan alzerà sfacciataggine il profumato sederino indicando a tutte le colleghe in arrivo che si potrà passare da lì senza pagare alcun pedaggio. Qualcuna, sotto i vostri occhi, dimostrerà addirittura come la cosa sia risibilmente fattibile nientemeno che con un doppio carico di pallottoline.
Nel nostro caso, volendo imitare il "tessitore, il Ploceus cucullatus, e le api Melipone, si riuscirà ad imbrogliare meglio le nostre amiche api ritagliando due lamierini ad altezza leggermente inferiore ai tre listelli citati e che serviranno a chiudere, tipo siepe, il bordo superiore aperto in questione, eccetto le uscite, a botola, in verticale, nei pressi dei lucernari descritti. (Vedi particolari nelle foto).
Oso precisare per i giustamente pignoli che queste uscite, in verticale, si ottengono portando in esterno, piegando a quadrato, meno un lato, il centro dei due lamierini, il cui perimetro dovrà restare, come già ribadito, sufficientemente largo in modo che le api possano trascinare fuori volumi equivalenti alla stazza di un fuco.
-Una colla al silicone trasparente fisserà al vetro resina (Vedi foto) questi lamierini con uscite stile paracadute o catapulte per api- razzo, verso alto.
Sottovoce: ritengo si possano fare più lucernari alla trappola con relative uscite in verticale ma ognuno ha il proprio grado costruttivo di pazienza per deciderlo.

Un rettangolo di masonite, dondolante, annodato a due fili
Un rettangolo di masonite sarà utile per contrastare viariamente i riflessi condizionati delle api che vorranno continuare ad entrare dalla griglia anche quando non è più necessario.
Molte api, infatti, anche quando l'ingresso viene liberato dal cassetto, continueranno a transitare attraverso la griglia.
Allorché non si raccoglie polline, onde evitare una inutile e faticosa loro perdita di tempo, si può ricorrere ad una parete oscurante rettangolare di masonite verniciata, acquifuga, da issare all'esterno, in verticale, davanti alla griglia. Le api saranno indotte più facilmente a rientrare dal solito ingresso.
-Dato che il vento, sovente, farebbe scivolare a terra il rettangolo di masonite, è senz'altro più comodo appenderlo a due fili per armatura fogli cerei invece che su chiodini supportatori. Così bene agganciata, ogni spostamento manuale per riporla sulla "terrazza" della coinquilina trappola diverrà rapidissimo.
-Per evitare che la masonite o altro materiale similare risentano dei reumatismi da umidità..; per evitare contorsioni varie, sarà previdente verniciare il pezzo. Il cassetto del polline, invece, anche se si tratta della sola parete esterna, dovrà essere lasciato al suo stato naturale perché con il passare delle stagioni il sole sbriciolerebbe la vernice facendone coriandoli blu o rossi destinati a finire sovente anche tra il materiale pollinico. Sarebbe una voluta, ricercata difficoltà in più, per la pulitura.

La "vasta"griglia ruba polline Lega e l'utilità di alcuni separè, angolazioni solo verticali appoggiati lungo la sua parete.

Solo angolazioni terminali, i fine corsa, fanno decidere l'ape ad accelerare il rientro dai fori della griglia.
[Angolazioni verticali ottime, orizzontali negative]
Avevo già riscontrato come griglie grandi con i loro numerosi fori offrissero infiniti tentativi di ricerca d'ingresso, quasi come al momento dei cartoni animati in cui è veramente problematico mandare a nanna i bimbi: "Ancora uno! Ancora uno!"
Come i ragazzi, gli artisti inquieti, anche l'ape continua a cercare ("ancora un forellino!") sperando che sia proprio quello vicino a permetterle d'entrare senza perdere il polline...
Il tipo di griglia " Cuneese" (di cui forse parlerò) pur avendo un ingresso poco spazioso mi regalava sempre doppio raccolto di polline in rapporto ad altre di formato diverso, anche a parità di condizioni: stesso numero di favi costruiti, quasi identica estensione di covata, età della regina, ecc.).
Da questa banale osservazione circa la gradita ristrettezza spaziale dell'ingresso delle le api mi sono convinto, non tanto a chiedere al mercato di settore trappole con griglia minima, ma a tentare semplicemente di dividere in vari spazi l'utilissima ossigenante "grande" parete a griglia della "Lega con dei separè in rete a triangolo isoscele ( gr.: i s o s , isos= uguale, naturalmente senza base).
Una precisazione: questi separè andranno sempre messi verticalmente perché altrimenti rischierebbero di fermare i granelli nel loro precipitare.
Ci sono api che ( per precisi motivi logistici di ubicazione della Direzione) entrano nell'arnia massicciamente dalla parte destra o sinistra.
Ebbene questi separè in rete, spostabili manualmente, dove, cioè, le api hanno già fissato le loro preferenze viarie, possono offrire ulteriori seducenti inviti per il rientro ( quasi come un ingresso accattivante a scivolo costrittivo verso l'interno per i colombi viaggiatori quando rientrano da Milano per Torino, dopo centinaia di chilometri.
Dopo questo inserimento di angolari divisori, con gradito stupore, ho constatato la quasi immediata accettazione delle api ad entrare da simili plurime angolazioni. Alcuni giorni appresso, poi, olfattivamente, in tutte quelle zone di frontiera, si consolidano passaggi odorosi invitanti già di per sé, perché ormai, proprio lì, le api hanno impregnato il loro tipico odore di famiglia. Sarà anche questo ripetuto massiccio sfregamento di un tipo di polline a sollecitare altre api verso uno specifico bisogno pollinico mineralogico o indirizzarle verso il nettare tale con la tal gradita amarevolezza.

Un filo mancorrente lungo la facciata esterna del cassetto pollinico

Prolungando la raccolta del polline fino ad ore preserali (20,00) o addirittura per tre giorni ininterrotti, il prelievo del cassetto o l'innalzamento liberatorio della griglia, comporterà sempre qualche fastidio in più perché molte api si saranno già sistemate lungo la parete posteriore del cassetto per continuarne l'ancoraggio (propolizzazione) al resto dell'arnia.

[in visione cassettino col suo filo mancorrente coadiuvante nelle estrazioni difficoltose causa propoli recente,separč davanti la griglia]
Nessuna mamma accetterebbe in regalo da un'amica pur pulitissima un materassino baby per la propria creatura se non dopo averlo accuratamente lavato. Le api fanno altrettanto. Qualsiasi pezzo venga immesso nella casetta (i trenta cupolini per la pappa reale, i separè per evitare degli slarghi proibitivi lungo le pareti laterali, la stessa trappola per polline piazzata sulla traiettoria dell'ingresso. Ogni pezzo aggiunto viene sottoposto alla loro specifica lavanderia con detersivo resinoso al propoli. Fanno ciò con le tipiche mosse del piallatore o della donna di casa che tenendo i piedi fermi spinge il moccio avanti indietro sul pavimento. Con zampe ferme pennellano la propoli portando la loro bocca avanti indietro.
Se ci si imbatte in famiglie con grande senso della pulizia al propoli basta già una sola giornata, un'intera nottata per avere difficoltà nella estrazione dei cassettini. Sovente questi si squassano nei ripetuti tentativi liberatori.

Il sottoscritto ovvia alla difficoltà facendo col trapanino due mini fori vicino alle angolazioni del cassetto. Parlo di vicinanze alle angolazioni perché scegliere proprio gli angoli sarebbe errato ( il filotroppo aderente impedirebbe una veloce evacuazione del materiale). Nel retro idem. Questo filo flessibile resterà ondeggiante, stile mancorrente, sul davanti del cassettino. Parlo di filo e non di un sia pure qualche facile aggancio estrattore centrale per le mani perché anche questo indurrebbe le api a cercare attorno a lui possibilità di ulteriori ingressi.
Pure l'ancoraggio dei fili sul retro della rubapolline dovrà essere fatto a dovere, con consistente robustezza. Facendo forza agli angoli di questo filo mancorrente potremo "scollare" i punti propolizzati che oppongano resistenza

Cassetto.

(NB. Del cassetto, se con fondo in legno, ferroso, a rete plasticata alzata dal "pianterreno" per maggior ventilazione, ecc.. riparleremo per esteso).
[in basso foto a sinistra->il lato destro corto limato a scivolo con pendenza interna- a destra-->altro cassettino occhieggiante nel suo box]

Qui richiamo soltanto l'utilità, oltre l'aver inserito il filo estrattore un po' lontano dagli angoli, di limare anche diagonalmente a mo' di scivolo i due lati corti dello stesso contenitore, per permettere a tutti i granellini di polline di finire già nel cassetto senza andare perduti durante l'estrazione perché ancora precariamente in bilico... sui muretti laterali del cassetto.
-Senza dover portare ogni volta tutti i cassettini in un luogo asciutto e magari lontano, si possono riporre gli stessi sopra la stessa trappola protetta dall'ondulato anti pioggia


[<-----ecco appare la Lega in funzione]
Comunque..., comunque...... nuovi adepti-neofiti del club delle pallottoline, per me sarà ancora didatticamente gratificante se inseriranno la trappola acquistata anche solamente così com'è nella sua semplice struttura primitiva. " "Com'è buono, lei!" "Grazie!"


Riassumendo:
La "Lega" perfezionata dai succitati suggerimenti comporterà:
1) il parziale taglio del retro soffitta solo fino alla verticalità della griglia;
2) la asportazione salvaguarderà tre supporti per altrettanti relativi listelli ad altezza per uscita fuchi;
3) disporrà di un vetro resina in totale trasparenza o se pitturato, salvando almeno due richiami di luce;
4) lo spazio della griglia sarà perimetrata con separè piazzati sempre e solo verticalmente. Per i fuchi eventuali regine vergini o meno che cerchino di rientrare, ho notato che questi separè messi in verticale permettono un facile cambio pista d'atterraggio fino a trovare la giusta corsia ove ci sono i famosi due fori contigui ingressuali programmati per la loro specifica mole.
(Lapalissiano. Se l'intelligente staff falegnametrico della "Lega" riceverà parecchie domande con l'esplicita richiesta di questa ulteriore uscita dall'alto, penso che della trappola potrebbe già esserne fattibile la costruzione in serie. Ma videant consules... So di certo, comunque, che l'intelligenza notoria di ogni apicoltore saprà sbrigarsela da sola).

Circa la descrizione (almeno parziale) di altre trappole: "Australiana", "Rumena," la " Fedrizzi", l'ultima interessantissima "Americana" vista ad Apimondia in Canada; sulla scalarità di come mettere le trappole ( subito la intelaiatura generale e niente cassetto), quando, per quanto tempo, quanto polline rubare, a quale essiccatoio ricorrere, posologia del polline, inframezzate come sempre ad altre infinite storie, grazie al professor Omallini (aol@fr.flashnet.it ) mio saggio referente di Apicoltura on line, penso che potremo gioiosamente, ecologicamente "pasticcarci" ancora in altre prossime videate.

Sempre con stima ed affetto.
Rodolfo Percelsi. La Loggia , Via Po, 83. 10.040. ( To)
Tel. fax con preavviso 011 9627976adolfope@tin.it