I report di Gianni Savorelli
Dicembre 2003


Data: Wed, 17 Dec 2003
Apimondia 2003
Storage proteins in winter honey bees
Gard Otis

Si sono studiati i cambiamenti nella quantità di alcune proteine che possono servire come elementi di stoccaggio delle riserve energetiche invernali. E' noto che vitellogenina è una proteina di stoccaggio .Essa non è presente nelle api appena nate e successivamente aumenta significativamente fino a 60 microgrammi nelle api invernali di 60 giorni campionate in novembre. In queste api è stata identificata un'altra proteina verosimilmente di stoccaggio, probabilmente arilporina.
Anch'essa non è presente nelle api appena nate è raggiunge una quantità media di 75 microgrammi nelle api invernali a novembre.


Data: Tue, 16 Dec 2003
J Theor Biol. 2002 May
The regulatory anatomy of honeybee lifespan
Amdam GV, Omholt SW. Department of Animal Science, Agricultural University of Norway, 1432 Aas, Norway.

Le api (Apis mellifera) possono essere classificate come api estive dalla vita breve e api invernali dalla vita lunga.
La disponibilità proteica sembra essere il fattore determinante della aspettativa di vita delle api e la lipoproteina Vitellogenina sembra possedere un ruolo cruciale. In questo studio si discute il ruolo di vitellogenin e viene presentato un modello matematico che descrive la dinamica di questa proteina nella singola ape in funzione del lavoro svolto.
I risultati supportano l'ipotesi che Vitellogenina sia una importante proteina di stoccaggio. Utilizzata per vari propositi inclusa la sintesi del cibo per le larve.
Eccezion fatta per le api che sono state bottinatrici per diversi giorni ,sembra che la ' storia' dell'ape non sia in contrasto con la possibilità di divenire ape invernale a patto che vi sia la possibilità di effettuare sufficienti scorte di proteine in maniera da costituire le riserve invernali.
Da ultimo ,mostrando che la carenza di nutrienti può essere gestita da comportamenti connessi alla regolazione dell¹età ( compiti) si ipotizza che la divisione del lavoro basata sull'età ma ritardabile in caso di carenze di nutrimento possa essersi evoluta in un meccanismo di risparmio energetico .


Data: Mon, 15 Dec 2003
Swedish University of Agricultural Sciences
The distribution of Paenibacillus larvae larvae spores in the honey bee colony and in the apiary
Anders Lindström* & Ingemar Fries

La peste Americana necessita di buoni metodi di diagnosi . L'ispezione visiva dei favi rivela i sintomi clinici della malattia , ma anche il campionamento di api adulte può essere un metodo in grado di descrivere lo stato patologico del momento. Si è studiata la distribuzione delle spore di P. larvae spores all'interno delle famiglie e dell'apiario determinando se la campionatura di api adulte è una strategia sufficiente a descrivere la distribuzione del patogeno.

Materiali e metodi
Le api sono state raccolte da 98 famiglie in normali condizioni di produzione. L'ispezione visiva è stata condotta in tutte le famiglie al momento della campionatura. Ogni campione era composto di 100 api adulte. Due campioni sono stati prelevati da ogni famiglia;uno dal nido e uno dal melario.
In ciascuno dei 21 apiari, sono stati eseguiti campionamenti composti ; uno prelevando le api da tutti i nidi e uno prelevando le api da tutti i melari. (maggiore di 100 api ).

Risultati
Non vi è significante differenza nel numero di spore rinvenibile sulle api del nido rispetto al numero di spore rinvenibile sulle api dal melario per ciò che riguarda la campionatura di famiglie singole.(N=93, p=0,41). Neppure vi è differenza per le famiglie con patologia evidente.(N=21, p=0,70), o quando i campioni di famiglie sane sono comparati (N=72, p=0,31).

Anche analizzando insieme i campioni composti non sono state rinvenute differenze fra nido e melario (N=21, p=0,99)
Il test assicura l'assenza di falsi negativi. Se una famiglia manifesta sintomi clinici il corrispondente campione risulta positivo in tutte le occasioni. Similarmente, se un apiario contiene anche una solo famiglia malata , il campione composto risulta positivo.

Discussione
I risultati suggeriscono che non vi è significante differenza nel numero di spore rinvenibili sulle api del nido e quelle del melario. Ciò indica che da un punto di vista pratico il campionamento di api dal melario può essere ritenuto un valido sistema di monitoraggio.(Goodwin et al., 1996).


Data: Fri, 12 Dec 2003
Cardiff School of Biosciences
Genetic comparison of the Paenibacillus larvae subspp. larvae and pulvifaciens
Brian DANCER

Il batterio Paenibacillus larvae subsp. pulvifaciens è considerato come una varietà essenzialmente non virulenta. Uno studio comparativo su frammenti degli enzimi di restrizione eseguito sulle specie p. larvae e su subsp. pulvifaciens dalla collezione belga mostra che essi sono molto simili.
Tuttavia, la specie larvae mostra un frammento ( 1.9 kB HaeIII ) che non è presente nella subsp. pulvifaciens. Questo frammento è stato clonato e sequenziato.
Curiosamente ,il frammento è presente in diverse copie multiple degenerate nel cromosoma della subsp. larvae. Normalmente, sono presenti almeno tre copie, ma in un ceppo ipervirulento, in grado di uccidere le larve in 2-3 giorni rispetto agli usuali 9-10, sono state rinvenute almeno 5 copie del frammento. Si è caratterizzata questa regione vista la probabilità che possa essere definita come isola patogenica essenziale per la virulenza del batterio.
Development of a biological control method for the prevention and /or treatment of foulbrood in honey bees
Strong antibiotic effect exhibited by Paenibacillus larvae subsp. pulvifaciens.
Negli studi di comparazione fra Paenibacillus larvae subspp. larvae e pulvifaciens si è scoperto che subsp. pulvifaciens produce antibiotici nel corso della sporulazione che risultano attivi nei confronti di un¹ampia gamma di batteri, tra i quali M. plutonius. In aggiunta, durante la moltiplicazione ,pulvifaciens produce una batteriocina tossica per subsp. larvae .


Data: Thu, 11 Dec 2003
http://statistics.defra.gov.uk/esg/evaluation/beehealth/chapter4.pdf.
La peste europea è causata dal batterio Melissococcus plutonius
Bailey and Collins

Sintomi e Diagnosi
La peste europea uccide le larve usualmente a 4/5 giorni di età . E' essenzialmente una patologia della covata disopercolata , ma alcune larve infettate possono sopravvivere fino a dopo l'opercolazione e morendo in questa fase faranno riscontrare opercoli perforati o concavi.

Diffusione
Il batterio viene assunto col cibo e si moltiplica nello stomaco della larva. Ciò nonostante, se vi è sufficiente cibo , le larve possono sopravvivere ed arrivare alla pupazione .In questo caso i batteri sono depositati nelle celle e da queste sui favi (Bailey, 1959). In questi depositi rimangono potenzialmente infettivi per molti anni . Molti batteri vengono rimossi dalle api o comunque non sono in condizioni di raggiungere le larve,altri riescono a raggiungere le larve.Esiste un bilancio nelle colonie tra produzione di batteri e relativa eliminazione attraverso le attività di pulizia ( pulizia delle celle ed esplusione di larve malate) sia nel caso di patologia manifesta che latente.
Tuttavia i meccanismi che portano alla presenza di sintomi evidenti non sono del tutto chiari : in alcuni casi a significative infezioni delle larve non corrisponde la malattia (Pinnock and Featherstone, 1984). Il CSL NBU sta studiando la presenza batterica sui favi per determinare se vi è correlazione tra numero e tipi di batteri e probabilità di patologie.
Altri studi ( Leeds University ) cercano di chiarire in vitro la batteriologia della peste europea. Quando la crescita della famiglia è lenta,il M. plutonius si può accumulare quasi senza mostra di sintomi in conseguenza della temporanea abbondanza di nutrici e cibo , manifestandosi poi in modo violento alla minima mancanza di nutrizione. L'espulsione delle larve morte e il rallentamento dell'allevamento di covata rallentano anche la proliferazione della malattia e la comparsa di sintomi visibili.

Batteri secondari
La morte della larva infettata può essere accelerata dalla presenza di batteri secondari . Achromobacter eurydice, Enterococcus faecalis, Bacillus laterosporus and Paenibacillus (Bacillus) alvei (Shimanuki, 1997). L'abbondanza relativa di questi microrganismi conduce a variazione dell'aspetto e dell'odore delle larve infettate. Ciò porta evidentemente ad una difficoltà di diagnosi.


Data: Wed, 10 Dec 2003
Journal of Neurobiology Volume 54, Issue 2 , Pages 406 - 416
Biogenic amines in the antennal lobes and the initiation and maintenance of foraging behavior in honey bees
David J. Schulz 1, Michelle M. Elekonich 1 2, Gene E. Robinson 1 2 * 1Department of Entomology, University of Illinois at Urbana-Champaign, Urbana, Illinois 61801 2Neuroscience Program, University of Illinois at Urbana-Champaign, Urbana, Illinois 61801 email: Gene E. Robinson (generobi@life.uiuc.edu) *Correspondence to Gene E. Robinson, Department of Entomology, University of Illinois at Urbana-Champaign, Urbana, Illinois 61801

Abstract
Diversi studi hanno mostrato che alti livelli di ottopamina e serotonina nei lobi antennnali delle api adulte sono associati al comportamento di bottinamento e che applicazioni di ottopamina inducono bottinamento precoce. Per meglio caratterizzare la relazione tra amine e bottinamento si è realizzata una dettagliata analisi dei livelli di amine in funzione dei vari aspetti del comportamento di bottinamento. L'attività di volo è stata misurata in condizioni controllate . I livelli di ottopamina sono risultati elevati immediatamente dopo l'inizio del bottinamento senza subire variazioni in conseguenza della fase di orientamento che precede il bottinamento, pause diurne pause o differente esperienza al bottinamento, suggerendo che ottopamina aiuta a provocare e mantenere il comportamento di bottinamento. In contrasto , i livelli di serotonina e dopamina non mostrano cambiamenti che possano farli considerare agenti causali del comportamento .


Data: Tue, 09 Dec 2003
Insectes Sociaux Publisher: Birkhäuser Verlag Issue: Volume 50, Number 1 Date: February 2003
Do policing honeybee (Apis mellifera) workers target eggs in drone comb?
L. A. Halling A1, B. P. Oldroyd A1 A1 School of Biological Sciences A12, University of Sydney, NSW 2006, Australia, e-mail: boldroyd@bio.usyd.edu.au .

Summary.
Le operaie dell'alveare svolgono un costante compito di vigilanza per evitare l'allevamento di uova deposte da altre operaie.Queste uova di operaia vengono mangiate mentre le uova deposte dalla regina vengono allevate.
Questo sforzo di vigilanza è presumibilmente associato ad un costo biologico, che include la perdita di tempo utilizzabile per altri scopi e la possibilità di errori la conseguenza dei quali è l'eliminazione di uovo di regina o al contrario l'allevamento di uova di operaia. Una qualche capacità di selezione può certamente minimizzare questo costo.Una possibile maniera di ridurre questo costo è focalizzare la vigilanza sulle uova che più probabilmente possono essere state deposte da operaie.
In questo studio si è mostrato che questa ipotesi è giusta e che l'attività di vigilanza delle api è focalizzata sulle celle da fuco dove le operaie hanno maggiori probabilità di deporre rispetto alle celle da operaia in cui vi è una maggiore probabilità di deposizione da parte della regina.


Data: Sat, 06 Dec 2003
Journal of Comparative Physiology B: Biochemical, Systemic, and Environmental Physiology Volume 167, Number 1
Oxygen consumption in the foraging honeybee depends on the reward rate at the food source
L. Moffatt A1, Josué A. Núñez A1 Departamento de Ciencias Biológicas, Facultad de Ciencias Exactas y Naturales, Universidad de Buenos Aires, Pab II, Ciudad Universitaria - (1428), Buenos Aires, Argentina A2 Calcagno 642, 1609 Boulogne, Buenos Aires, Argentina e-mail: postmast@insect.uba.ar.

Abstract
Il consumo di ossigeno di Apis mellifera ligustica è stato misurato in funzione del flusso di zucchero erogato da un nutritore automatico situato all'interno di una camera respirometrica.
Nell'esperimento le api potevano entrare liberamente nella camera e raccogliere la soluzione zuccherina erogata. Il consumo medio di ossigeno per visita è risultato aumentare all'aumentare del flusso di soluzione zuccherina con aumento dell'attività locomotoria. Tuttavia, anche nei casi in cui non vi è stato aumento dell'attività locomotoria, il consumo di ossigeno è aumentato proporzionalmente all'aumento del flusso zuccherino.
Si è concluso che la spesa energetica del bottinamento è controllata da elementi motivazionali la cui intensità dipende dalla ricompensa fornita dai fiori.


Data: Fri, 05 Dec 2003
Journal of Comparative Physiology A:
Colour-dependent target detection by bees
C. Niggebrügge1 and N. Hempel de Ibarra1 (1) Institut für Biologie-Neurobiologie, Freie Universität Berlin, Königin-Luise-Str. 28/30, subscribed, this 14195 Berlin, Germany

Abstract
La distanza a cui un oggetto è riconosciuto dalle api dipende dall'angolo visuale sotteso e dallo spettro luminoso emanato. In caso di larghi angoli sottesi il riconoscimento è mediato solo dallo spettro luminoso dell'oggetto. Tuttavia anche oggetti acromatici risultano riconoscibili. Si è studiato come lo spunto cromatico ( o acromatico ) interagisca per il riconoscimento di oggetti di larghe dimensioni. Si sono utilizzati oggetti colorati dotati di vario contrasto in grado di esercitare effetti sui recettori L del contrasto.
Il miglior riconoscimento risulta correlato col più alto contrasto cromatico . I recettori L del contrasto non incidono sul riconoscimento. Il riconoscimento di oggetti acromatici è peggiore di quelli con caratteristiche cromatiche. Ciò indica che gli input del sistema acromatico sono trascurabili in conseguenza della bassa sensibilità del sistema .


Data: Thu, 04 Dec 2003
Behavioral Ecology and Sociobiology Issue: Volume 35, Number 2
Social synchronization of the activity rhythms of honeybees within a colony
B. Frisch A1, Nikolaus Koeniger A1 A1 Institut für Bienenkunde (Polytechnische Gesellschaft), FB Biologie der Universität Frankfurt, Karl-von-Frisch Weg 2, D-61440 Oberursel, Germany DE

Abstract:
Famiglie di api e api isolate sono state osservate per la determinazione di ritmi circadiani in condizioni costanti. Si è osservato che le colonie sviluppano ritmi di attività a partire dal ciclo luce/buio. Questi ritmi sono più corti delle 24 ore.
I periodi di attività di api isolate risultano più lunghi delle 24 ore con alternanza luce/buio e luce costante e più corti delle 24 ore in buio costante. Grande variabilità del periodo di attività è riscontrabile nelle api isolate. Se il ritmo di attività di famiglie e api isolate è misurato simultaneamente , l'attività delle api isolate risulta diverso da quello della famiglia .Il periodo diviene più lungo o più corto rispetto a quello della propria famiglia. Dopo 12 giorni di isolamento dalla famiglia di origine non vi è più nessuna coincidenza di ritmo.Si conclude che i periodi di attività comune o inattività delle api di una famiglia risultano da una mutua (sociale) sincronizzazione dei ritmi degli individui.


Data: Wed, 03 Dec 2003
Appl Environ Microbiol. 2000 March; 66 (3)
Genetic and Biochemical Diversity among Isolates of Paenibacillus alvei Cultured from Australian Honeybee (Apis mellifera) Colonies
Steven P. Djordjevic,* Wendy A. Forbes, Lisa A. Smith, and Michael A. Hornitzky New South Wales Agriculture, Elizabeth Macarthur Agricultural Institute, Camden, New South Wales, Australia 2570 . Agriculture, Elizabeth Macarthur Agricultural Institute, Private Mail Bag 8, Camden, NSW 2570,

Abstract
25 profili genetici sono stati identificati nello studio di 30 isolati di Paenibacillus alvei raccolti da diversi alveari di diverse regioni dell¹Australia.Tali profili sono risultati altamente variabili e ampiamente distinguibili uno dall'altro. E' stata anche osservata una grande eterogeneicità biochimica tra i 28 isolati di P. alvei esaminati col sistema API 50CHB. L' eterogeneicità biochimica e genetica in P. alvei può essere un riflesso adattativo all'habitat.


Data: Tue, 02 Dec 2003
Honeybee Research Report 1999 Rural Industries Research and Development Corporation.
OXYTETRACYCLINE SENSITIVITY DIVERSITY AND STUDY OF Melissococcus pluton (EUROPEAN FOULBROOD)
http://www.rirdc.gov.au/reports/HBE/HBREPORT99.doc.

Obbiettivo di questo studio è stato determinare la sensibilità di Melissococcus pluton a OTC e determinare eventuali diversità genetiche degli isolati di M. pluton.
L'eradicazione della peste europea ( EFB ) è difficile in conseguenza della capacità del patogeno di esistere allo stato latente.
In studi realizzati negli anni '60 i ceppi di M. pluton risultavano strettamente simili fra di loro .
Le più moderne tecniche di biologia molecolare hanno aumentato la capacità di differenziazione dei batteri . L'analisi del DNA degli isolati di M. è stata utile per determinare se i batteri rinvenibili in zone in cui la malattia si presenta in manierapiù severa appartengono a particolari ceppi.
104 isolati di M. pluton sono stati raccolti nel corso di questo progetto. La sensibilità a OTC è stata testata. Tutti gli isolati si sono mostrati sensibili all'antibiotico. Si è poi verificato il DNA di 49 isolati provenienti da varie parti dell' Australia che hanno mostrato di appartenere a un gruppo molto omogeneo con insignificante variazione nel DNA.
Esaminando i campioni di covata , si è verificato che Paenibacillus alvei è comunemente presente. 28 isolati sono stati esaminati per la struttura del DNA. In contrasto rispetto a M. pluton il P. alvei mostra di essere molto diverso da ceppo a ceppo.


Data: Mon, 01 Dec 2003
Behavioral Ecology and Sociobiology
Effect of queen quality on interactions between workers and dueling queens in honeybee (Apis mellifera L.) colonies
David C. Gilley1, 2 [Contact Information], David R. Tarpy1 and Benjamin B. Land1 (1) Department of Neurobiology and Behavior, Cornell University, Ithaca, NY 14853, USA (2) Present address: Carl Hayden Bee Research Center, Tucson, AZ 85719, USA Received: 24 July 2003 Revised: 7 October 2003 Accepted: 9 October 2003 Published online: 30 October 2003

Abstract
Le performances degli insetti sociali dipendono fortemente dalla qualità della regina.Nelle api,vi è una marcata variabilità nella qualità delle giovani regine che competono per il possesso dell'alveare a seguito di sciamatura e allevamento multiplo.
Le operaie interagiscono con le regine durante questi duelli e perciò possono aumentare il loro benessere futuro pilotando l'esito degli scontri in favore delle regine di maggior qualità.
Abbiamo suggerito che le operaie abbiano più comportamenti antagonistici nei confronti delle regine che interazioni benefiche e più con le regine di scarsa qualità che di buona qualità.
Per testare questa ipotesi si sono allevate regine da larve di 0-2 e 3 giorni, producendo perciò regine di buona, scarsa e pessima qualità rispettivamente.
Immediatamente dopo la nascita di ciascuna regina , la si è osservata per 1 ora registrando le interazioni con le operaie.
Successive misurazioni morfologiche delle regine hanno confermato che l'età della larva al momento dell'inizio dell'allevamento reale ha un effetto significativo sulla qualità della regina.
Questo non ha però consistenti effetti sul piano delle interazioni regine/operaie :l'ipotesi di partenza non è perciò confermata.
Si conclude che se le operaie effettuano selezioni verso regine di alta qualità,ciò avviene prima dei duelli, durante lo sviluppo dlle regine.

 

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