Spazio d'api antivarroa- secondo Francesco Mussi
3^parte


Proseguendo.

Nella prima parte del discorso avevamo accennato ad una prima soluzione circa le reggette distanziatrici, quelle vecchio stampo suggerendo semplicemente di divellerle.

Ora, altre piccole varianti sullo stesso argomento.

Per chi ha tempo da perdere : inserire dietro alle reggette che restano sul posto un supporto ligneo (con chiodini o meno) come distanziatori: Vedere fotografie.

NB.

Ciò comporterà che i telai possano quasi toccare il sottotetto del copri nido annullando lo spazio d’ape dei 9 mm.

Personalmente svicolo alla difficoltà con le tante barrette che ho su misura , di soli 2 cm x 2 cm con cui posso alzare in un battibaleno tutta la superficie delle 4 pareti di 2 centimetri

------- queste lievi incisioni sono sostituti visivi delle reggette distanziatrici

 

Oppure, soluzione per me facile ed ottimale, a totale mensola liberata dalle reggette, solo tramite incisioni superficiali da seghetto, si potrà indicare visivamente, già dalla superficie superiore piatta delle pareti ante e posteriore, quali siano gli spazi esatti su cui appoggiare un favo (cm 2,50) e quali a distanze antivarroe richiesti (2 cm) tra bordo favo e bordo favo.

Termino.

Dovuta spiegazione per evitare stupori negativi cari ai disfattisti già per genoma umano.

Nel mio ambiente, da confidenze private , a fine agosto, so che sono state rilevate purtroppo ricorrendo ad "potente" chiarificatore prodotto illegale: rotenone.. , anche cinquemila varroe per arnia.

Le mie arnie in questione, dall’ottobre dell’anno precedente, come intervento sanitario al posto delle tavolette o formico,..a fine luglio, hanno subìto il trattamento termico che non ha proprio niente a che fare con il settore chimico né naturale o molecolare di sintesi

( vedi http://www.apicolturaonline.it/termico.htm)

Quindi nessuno stupore se al mese di ottobre, al momento necessario "salvifico" dell’ossalico ci si possa imbattere anche ( come eccezione) in una caduta totale di 1400 varroe invece di ritrovarne 7.000 o 10.000 se è vero che le varro e in certi periodi si raddoppiano.

Che anche con il Metodo Mussi io debba ancora ricorrere per sicurezza ad una nebulizzazione ossalica, la ritengo ancora una gratificante soddisfazione apistica. Avere come virosi solo 1.000 vettori invece dei 5.000 o 7.000, penso faccia già di per sé una grande differenza.

Un primo giudizio, sul Metodo Mussi, sia pure subliminare positivo:

Dal 17 settembre circa ho notato una percentuale maggiore in caduta di varroe vive

Tra le venti arnie che ho a disposizione statistica, vediamo ora la intera trafila numerica di due conteggi per supportare il parere espresso poco fa su possibili speranze

Arnia "Stelutis Alpinis"( Stella alpina furlana)

<-----Un’arnia, questa, stanziata abitualmente in alta montagna..su un tronco di pino, a 4 metri.. >

Inizio conteggio 29 agosto..

Giorni : agosto 29/30/31/ / settembre1/2/3/4/5/6/7/8/9/10/11/12/13/14/15/16/17/18/19/20/21/22/23/24/25/26/27/28/29/30

--------------------------------------------------------------------------- ---33 gg

Primi dieci giorni con distanza normale cm1: 1/1/1/1/1/0/0/4/0/

Dieci giorni a distanza 4 cm: 3/2/0/0/2/1/0/5/6: 4 vive)0/

Venti giorni tra sett. e ottobre, a distanza Mussi:2 cm: 0/4 / 4 una viva/2/0/5/2 vive/4: 2 vive/1/1 viva/0/5: 2 vive/1 viva/5: : piccole rosse, varroe maschi a più piccola struttura.. /0/3: 2vive./1/1/10/8:2 vive/4:2 vive./

controllo presenza favi di covata al 30 settembre:

1 "finestra" favo equatore con 30 celle ancora chiuse/ 2 finestre . chiuse/ 1 finestra . uova/ 3 fin.estre mezze chiuse/ 1 finestra. uova/ 1 finestra con sole 20 celle chiuse/

altro riscontro della estensione covata al 20 ottobre:

10 facciate covata chiusa +uova

al 2 novembre:: pochissima covata

Trovo ancora molte vistose scaglie di cera tra i residui di caduta

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Conteggio varroe ai primi di ottobre sempre della stessa Arnia Stelutis alpinis)

89 varroe :40 gg =2,1 x500=1050 varroe solo ipotetiche

Ore 12,30 api in uscita. Sole. 11 ottobre: ossalico per riscontro delle 1050 varroe "teoriche".

Per non irrorare zone inutilmente prelevo favi con solo miele e con poche api sopra che scuoto sul foglio coprinido Api che ributto subito rimetto all’interno sui favi vistosamente occupati da altre api..

Per molti apicoltori l’ossalico non procura mai dei danni. Pur stimandolo ricordo che fa già spappolare la pelle de nostri polpastrelli quando li bagniamo .

<---Il nessun disturbo dell’ossalico è tipico quindi solo di chi non fa alcun controllo Per attuare qualche forma di riscontro si può piazzare una stuoia davanti a qualche arnia come controllo effettivo delle api morte per il trattamento incorso. Un’arnia me ne ha segnalate 150 in due giorni ; una seconda casetta, sol o una cinquantina..>

Cadute per ossalico nebulizzato

1024+34+30+11+5+4+7+7+2+.)+6+4+5+0+( notte temperatura sotto lo zero)+2+1+3+1+8+2+2+8+0+2+2+1+1+

Totale varroe reali: 1172

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89 varroe :40 gg2,1 x500=1050 varroe (ipotetiche)

Me ne trovo invece 122 in più Hipp Hipp ugualmente. Una bazzecola previsionale sul migliaio

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Ultimo riscontro

Arnia Gelsomino :

dal 1 al 7 settembre distanze normali di 1 cm: 0/0/0/1/1/1/0/

dall’8 fino al 17 settembre, distanze "pazze"a 4 cm 2/0/0/3/3/1/0/1/1/0/0//

Solo per 7 giorni con distanza Mussi dei 2 cm: 3 varroe/ 2 varroe :1 viva/ 1 varroa preninfa varroa pallida immatura/2 varroe morte/1:viva/3: una protoninfa o ninfa biancastra/2: una vuota mordicchiata, solo con i suoi residui di scafandro-di scudo- carapace) .. Stop del conteggio al settimo giorno per altre priorità.

( Come il Dio biblico, al settimo giorno, mi sono riposato perché stanco)

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Miei ultimissimi pallidi interrogativi in attesa delle vostre corroboranti sicurezze

So ancora poco o niente su quando incominciare.. e terminare il Metodo Mussi.

Faccio quindi solo supposizioni

"Quando c’è già tanta covata ( dopo) che sia sfarfallata. Almeno un ciclo o meglio due?

Continuare fino alle prime notti fredde quando si dovrà ritornare alla distanza classica di 1 solo centimetro tra favo e favo!

Circa la distanza dei 2 cm alla Mussi.

Anche ad ottobre ho notato che le api tentano di allungare, o meglio di imbiancare un po’con cera nuova le celle, ma solo quelle del miele, nella parte alta. Quelle sottostanti le hanno lasciate stare : Non le allungano forse per paura di rischiare di allevare una sottospecie di api molto più longilinee, alla Watussi

Fine

Adolfo Percelsi