Acido ossalico Dosi italiane. Acido ossalico diidrato


Anche se non affrontiamo ancora il discorso sull'intima struttura molecolare che faremo più avanti, poniamo subito delle domande su come risponda l'ossalico alle provocazioni dei laboratoristi: se la sua reazione chimica sia "una vampata brevissima acido-soffocatoria " o se la sua "corrosione" perduri giorni e giorni mettendo in difficoltà mortale la varroa...

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Interrogativi.

Come reagisce l'ossalico? Che cosa procura di fastidioso alle api?

Queste lo suggono oralmente ( lat.: os, oris= bocca) per imbroglio dolcificante o viene rifiutato?

L'ossalico reagisce efficacemente solo in presenza di acqua?

Se la temperatura è alta, satura l'ambiente in maniera repentina pericolosa?

Arnie da dodici- con ventilazione maggiore possibile, sono più consone delle piccole da dieci-strette, da nomadismo ?

-Assistere alle prime reazioni delle api alla somministrazione del prodotto ( ossalico-formico- timolo) al fine di poter agire come emergenza..

 

 

FOTO--La GATTINA YASMINE PERICOLOSAMENTE INCARICATA DI LEGGERE I DATI METEOROLOGICI


Caduta di varroe dopo quante ore, giorni. Dati da un mio diario

CADUTA QUOTIDIANA con ossalico (versato solo sul dorso dei favi) di un mese e più

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Fiordaliso 24 /22 /41/ 61/151/39/56/61/20/41/11/ 8/ 6 /14 / 7/ 4 /11/2/0/4 /0/5/ 4/0/ 0/1/1/0/0/0/1/0/0/(33 gg.)

Erika 36/102/76/82/143/20/70/50/25/41/21/17/24/32/11/4 /9/5/0/6/1/3/2/3/1/1/0/0/1/0/1/1/0/0/0/2

Samba 74/252 /130/70/123 /35/50/24/2/ 4 / 5/2 /0/0/4/2/3/0/0/1/0/1/0/0/0/0/0/1/0/0/0/0//!3/0/2/2/0/0/0/0/

Graziella 88 /222/121/77/152 /36/44/56/9/15/9/2/0/5/3/ ?/1/0/0/1/0/2/0/0/0/0/0/0/1/0/0/0/ .......

Annalisa 308/663/369/357/117/135/160/41/69/13/20 /19/13 /7/2 /6/0/2/3/7/2/1/2/ 1/0/0/1/1/1/1/1/

(NB: Annalisa era una doppia famiglia riunita)

La caduta è proseguita decisa anche per una ventina di giorni

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Cos'è chimicamente l'acido ossalico anidro? Il monoidro, il diidro?....

Supporti didattici: peso molecolare dell'ossalico.

Quanta acqua aggiungere per far diventare diidrato l'ossalico comperato erroneamente monoidro?

Modalità uso ossalico.

Acqua tiepida, siringa normale o mastodontica uso veterinario, temperature necessarie.

Alzarsi presto d'estate, trattare alle sei del mattino per non incappare in temperature troppo alte per l'ossalico o agire molto tardi in inverno ( ore dieci ante meridiem..) per non incontrarne eccessivamente basse.

Trattamento ossalicato, con assenza di covata e a mielario già prelevato. Blocco di covata ( anche se non totale..); come coadiuvarla con la gabbia Bozzi che racchiude la regina in un unico spazio ovi-depositorio per circa 25 giorni....

Sgocciolamento tra le intercapedini o soltanto sul dorso dei favi; solo sotto il coprinido, solo direttamente sui favi con nebulizzazione?

Unico trattamento in inverno...

Attendere sempre un mese tra uno e l'altro anche in periodo "estivo".

Ossalico nebulizzato con obbligatoria assenza di zucchero. Perché?...

Testo saggio ed equilibrato del prof. Nanetti a favore della dose "omologata" dei 100 grammi.

Perplessità personali su danni evidenti circa la nebulizzazione diretta sui favi. Precauzioni sanitarie per l'operatore ...Lavorare sotto vento e mai contro..

Testi del dott. Mutinelli e del biologo dott. Mario Muneratti ( notizie da apprendere e ricordare in casi di emergenza )

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Ogni osservazione o concetti qui espressi avranno bisogno della competenza specifica di tutti. Il referente inserirà tutto ciò che può migliorare ogni nostra fatica quotidiana.

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Riassunto.

Dopo aver elencato in http://www.apicolturaonline.it/ossalico0.htm le varie dosi ufficiali o quasi, per sgocciolamento:

cento grammi di ossalico - 1 kg di zucchero/ 1 litro di acqua tiepida demineralizzata ) ;

oppure gli 80 grammi di ossalico - 400 grammi di zucchero- 1000 ml d'acqua demineralizzata;

ed una specifica ancora a sgocciolamento della Svizzera

ora precisiamo solo le specifiche modalità delle loro applicazioni che si articolano in quattro direzioni:

a)sgocciolare direttamente l'ossalico soltanto sulle api tra le intercapedini dei favi

b)sgocciolamento unicamente sul dorso dei favi presidiati dalle api;

c)nebulizzazione l'ossalico solo contro la superficie inferiore del coprinido tenuto diagonalmente

d)dopo averli estratti singolarmente, nebulizzare la facciata dei favi presidiati dalle api

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Proposta didatticamente provocatoria

Prima di ricorrere all'ossalico perché non conteggiare la caduta naturale media di varroe, almeno per soli (complessivi) 5 giorni...?

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Fare alle api un trattamento sanitario, infatti, pur potendo in precedenza sapere quante varroe globalmente siano presenti nelle singole arnie è sottrarsi ad una gratificante soddisfazione statistica, utile tra l'altro ad evitare una dovuta possibile pur distanziata seconda dose di principio attivo. Un'occasione perduta, quindi, e quel che è molto più grave dovuta, forse, solo a pigrizia.

Basterebbe conteggiare, se non quotidianamente, anche solo alla fine di cinque giorni, il numero di caduta naturale di varroe dividendolo per il numero dei giorni stessi.. Supponiamo che il dato totale sia di tre varroe che divise per cinque (giorni): 3 varroe : 5 giorni = 0,6..

 

Moltiplicare, poi, questo risultato 0,6, percentuale media quotidiana, per numeri convenzionali detti di conversione: 100, 200, 300...

Si saprà così, exempli gratia,

che scegliendo il 100, (100x0,6=60,0) ci saranno globalmente ancora nell'arnia almeno 60 varroe...

Su questo in un argomento specifico, ancora in corso di elaborazione ma quasi sul filo del traguardo http://www.apicolturaonline.it/cadutavarroe.htm

vedremo dei diagrammi di circa trenta giorni, espressivi con il loro trend di numeri di caduta varroe crescenti-decrescenti e soprattutto scopriremo in dettaglio:

come conteggiare la caduta media giornaliera di varroe per saper globalmente quante siano ancora presenti nel nido evitandoci in tal modo di fare pericolosamente un altro trattamento acidificante...

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Dopo aver risposto a questo auspicato conteggio proposto sulla media giornaliera di cadute varroe di almeno cinque arnie, si potrà passare alla somministrazione del presidio sanitario tenendo presente i dati precedenti acquisiti su caduta media quotidiana, per verificare la fondatezza o meno dei numeri di conversione proposti per le cinque o altre arnie prescelte ..

Personalmente al riguardo sono sempre positivamente impressionato.

Talora alla fine dei circa trenta giorni la previsione del rilevamento sgarra solo di una trentina di varroe: 800, supponiamo, invece delle effettive 770 conteggiate sul campo di battaglia ....

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Momento relax. Aperitivo grammaticale:

sgocciolamento e non gocciolamento

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"Egregio signore..".

L'egregio iniziale delle nostre lettere postali deriva dal latino ex-grege, ablativo.. A proposito di parole che hanno a che fare con il gregge, le pecore, il latino pecus, pecoris indica una pecora. Per i romani, dato che si pagava con questa merce, il denaro in genere venne chiamato pecunia ( donde oggi: multa pecuniaria ed il concetto peculiare che addita un oggetto di valore deriva pure da questo pecus.....)

Torniamo a noi.

Dando dell"egregio" ad una persona si vuole subito notificarle che la si ritiene dotata di una forte personalità, da vivere fuori dal gregge, lontano dalla massa "pecorona".

In un "italiano apicolturese "vorrebbe segnalare in specifico che il tale collaboratore della list è uno che letterariamente ( pur senza boria alcuna) vive al di fuori del gregge comune; popolani appartenenti al gregge del resto sono ugualmente lieti e pasciuti dell'erba che hanno..,

"l'egregio apicoltore" in questione-è ovvio- saprà definire sostantivamente sgocciolamento e non gocciolamento una tipica operazione apistica sanitaria ... Se il "naso gocciola", verbo intransitivo...; due litri di vino vengono "sgocciolati" da qualcuno. Sulle api- idem- un operatore non gocciolerà ma sgocciolerà 5 ml di ossalico per ogni favo fortemente presidiato....Bla... Bla... bla... Bla... bla.... bla

Altra premessa

--Dato che nella vita bisogna perdere un sacco di tempo già per capirsi facciamolo pure anche questa volta. Non si dovrà dedurre, c'est à dire- dalle riduzioni percentuali proposte che dovremo usare con le api dosi bassissime di ossalico scelte alla carlona.

Diminuire le percentuali quantitative dell'ossalico non significa, in realtà, intaccare la potenza sanitaria chimica dell'ossalico in sé stesso perché si ridurranno proporzionalmente anche gli ingredienti della coformulazione-

Chi possiede poche arnie - se veramente egregio- dovrebbe anche proporzionare le dosi base ufficiali ed adattarle alle proprie necessità

Non è, infatti, economico e già molecolarmente discutibile, avanzare dell'ossalico, per aver mancato la giusta dose richiesta

Esemplificazioni di utili percentuali riduttive sulla base dei

cento grammi di ossalico - 1 kg di zucchero/ 1 litro di acqua tiepida demineralizzata

-Se si scelgono 50 grammi di ossalico (cioè metà)- lo si dovrà amalgamare- miscelare solamente con 500 di zucchero- 500 ml di acqua demineralizzata

Utilissima una bilancina con i vecchi pesi rotondi anche per i primi milligrammi

- 25 grammi di ossalico-- 250di zucchero- 250 ml di acqua

-12 e mezzo grammi di ossalico- 125 di zucchero / 125 ml di acqua

-6 grammi di ossalico - 62 e mezzo zucchero - 62 e mezzo di acqua

-3 grammi di ossalico - 31 gr di zucchero - 31 ml di acqua ...

 


Dose e riduzioni proporzionali degli 80 grammi di ossalico - 400 grammi di zucchero- 1000 ml d'acqua demineralizzata

40 grammi di ossalico - 200 grammi di zucchero - 500 ml acqua demineralizzata

20 grammi ossalico - 100 grammi zucchero - 250 ml acqua

10 grammi ossalico - 50 grammi zucchero 125 acqua

5 grammi ossalico- 25 grammi zucchero - 62 e mezzo acqua mineralizzata

2 grammi e mezzo - 12 grammi e mezzo - 31 e mezzo ml acqua

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Facendo la metà del tutto, con apposito recipiente tarato cc-ml, per liquidi ed alimenti, e poi ancora la metà della metà, ecco altre soluzioni riferite alla

Dose svizzera dei 35 grammi di ossalico- sempre modalità sgocciolamento.

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35 grammi di ossalico - 675 grammi zucchero-- 675 ml acqua

17, 1/2 grammi di ossalico -337 di zucchero - 337 ml di acqua

8 e mezzo grammi di acido -168 grammi zucchero ---- 168 ml acqua tiepida

4,1/2 grammi di acido -84 grammi di zucchero- 84 ml acqua

2 grammi acido ossalico - 42 grammi zucchero - 42 acqua demineralizzata.

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Per inquadrare meglio ed agire di conseguenza circa le dosi di somministrazione vogliamo richiamare, qui, i consigli sommariamente già esposti sull'ossalico dai tecnici del Ticino ( http://www.apicolturaonline.it/ossalico0.htm ) a cui seguirà qualche postilla ( dal latino post=dopo, e quelle, da ille, illa, illa ( parole).. --- Bla bla bla...

Altro relax

Fedro, (secondo secolo d.C.) è un antico intelligente racconta fiabe, schiavo ma che il suo padrone stimandolo molto volle fargli acquisire i diritti degli uomini libri del tempo.

In una fiaba quel pensatore saggio ci ricorda che Giove ha posto due zainetti fatti a pera...( lat.: duo peras ) addosso all'uomo, davanti, dove solo lui può sapere ciò che è; l'altra bisaccia, sulla schiena, in cui gli altri possono sbirciare i nostri veri difetti...Le postille ai consigli apicoli svizzeri saranno solo farina-crusca della mia bisaccia, quella della schiena

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Dati svizzeri.

Epoca del trattamento per l'ossalico:

in assenza di covata, tra fine ottobre - novembre ( tempo delle gustosissime nespole germaniche -Mespilus germanica, dal greco m e s o s : mesòs =mezzo e p i l o s : pilos=palla, forma emisferica dei frutti..) e dicembre stesso se per grave urgenza ( caduta quotidiana naturale di varroe oltre le cento..)

-Fare al più presto il trattamento. Non attendere quasi "l'anno prossimo."..

Il saggio Nicola - indicava in un'altra lettera che se ci fossero ( sono presenti quasi di certo) "rosette di api" vale la pena trattare ugualmente prima possibile, magari fine ottobre .. Lasciare varroe presenti per un mese in più con la scusa di farle fuori più tardi, penso non sia controbilanciato dal danno delle circa venti punture quotidiane di ogni varroa che sugge l'emolinfa delle coinquiline api...

Il trattamento va praticato una sola volta in assenza di covata opercolata...

-Favi di covata a fine ottobre possono essere spostati dalla colonia da trattare per formare una nuova famiglia unitamente a scorte sufficienti già predisposte

E ciò soprattutto potrà essere fatto per chi vive al Sud.

Da Raffaele Finocchiaro. Acireale - CT:

"Opero due trattamenti con ossalico nel corso dell'anno.

Il primo, in gennaio, naturalmente in assenza di covata. Da noi in Sicilia il periodo dell'Epifania regala tempo buono, temperature intorno ai 15 °C.

Il secondo trattamento, in luglio sui nuovi sciami (privi di covata) o sulle famiglie, previo ingabbiamento delle regine.( Vedi pure nostro accenno alla doppia gabbia Bozzi..)

 

Se ci fossero rosette minime presenti, operare ugualmente

Ricordiamo tra l'altro che le "ultime" covate sono evitate dalle varroe. Nella mia modesta esperienza su 1.200 circa cellette chiuse spulciate noiosissimamente ho trovato soltanto qualche varroa.. Non c'erano proprio all'interno degli esagoni anche se parecchie varroe si potevano vedere scorrazzare sul favo stesso della covata opercolata, quasi fossero radunate tutte lì in attesa di chissà quali prossimi eventi liberatori.....

-Ci sono dei missili programmati "intelligentemente" a beneficio di deviazioni per colate su abitazioni ormai lì lì per essere distrutte. Questi vettori appena toccano il suolo non esplodono se non dopo aver trapanato il terreno per una decina di metri...

L'acido formico è intelligentemente programmato dalla natura a raggiungere la varroa all'interno della celletta opercolata riuscendo a privarla dell'ossigenazione necessaria per la sua rudimentale struttura e lasciandone sufficientemente alla stessa prepupa ape grazie alle fessurazioni invisibili per noi dello stesso operculum ( una specie di cuffietta notturna della notte assolutamente necessaria quando non c'era il riscaldamento odierno)

L'acido ossalico è "un missile" privo delle capacità perforatrici del formico ..."Esplode" solo su ciò che incontra.. E' simile all'airbag che piomba sul guidatore per salvarlo solo quando la vettura va a toccare rovinosamente qualcosa.. L'ossalico, cioè, può colpire la varroa solo se viene a contatto. ...Non uccide le inquiline protette e difese all'interno della cella opercolata.

-FAVO straordinario, da dieci più in condotta, perché quasi tutte le celle sono state portate a buon fine ( non ci sono vuoti eccessivi) se i fili verticali di sostegno non avessero rovinato la deposizione. Favo, però decisamente ora antiossalico perché a celle opercolate-protette contro il presidio

-Da: Gianni Savorelli <gsavore@tin.it>A: aol-mondoapi... Data: lunedì 8 ottobre 2001

Un suo concetto:

"... l'acido ossalico agisce per contatto. Se posto nel nutritore, risulterà inefficace.."

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In autunno eseguire un unico trattamento all'ossalico

-Attendere un mese prima di effettuare una seconda operazione di pulizia antivarroa.

D'inverno, invece, una è già, a mala pena, sopportabile dalle interessate.

(E se anche a voi anche dopo soli cinque minuti un infermiere del reparto " Natura premit"? volesse sottoporvi ad un secondo tentativo evacuatore..... Cosa ne direste? )

-Non pensare che le varroe debbano cadere tutte nelle prime ventiquattr'ore. Persistono dosi elevate anche dopo giorni e giorni. Bisogna saper aspettare

Vedi di curiosare ancora una volta la stringa iniziale sulla caduta quotidiana addirittura per un mese

Assistere ai primi momenti di reazione delle api sottoposte ad ossalico o altro

Anche nella foresta amazzonica il primitivo maschio appende la moglie incinta, prossima al parto, a due liane facendola poi scivolare da sotto le pietre su cui si era un po' sopraelevata, attendendo affettuosamente al primo "volo" -atterraggio, del loro piccolo.. Se le api si buttano in massa sull'erba a contorcersi bisogna trovare immediatamente il modo di poter almeno aerare il loro ambiente. Immettere, per es. un mielario vuoto sopra, aprire bene l'ingresso.. Ognuno aguzzi l'ingegno sul da farsi al riguardo...

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Raffinatezza.

Per non sgocciolare direttamente ossalico su di lei chi avesse solo tre arnie.., prima, individui la regina...La faccia cadere in un vasetto vuoto da mezzo chilo con rete sottostante a guisa di cappuccio e che sarà tenuta aderente dal peso del bicchiere stesso rovesciato all'ingiù.. Questo si potrà infatti appoggiare sui lati dei favi... Sempre simile vasetto con rete terrà la regina a contatto delle api che da sotto la potranno affettuosamente ancora slinguacciare

Sconsigliato ossalico a febbraio -marzo?-
Abbiamo più volte ricordato che in autunno, ( fine ottobre..) se si deve rassegnarsi all'ossalico facciamone però un solo trattamento..
A febbraio -marzo ( con covata già abbastanza estesa e quindi per questo già inefficace in maniera rilevante) non bisognerà ricorrere all'ossalico
Per chi ha la fortuna di avere tempo e soprattutto la voglia di farlo, potrà ricorrere semplicemente a metodologie completamente naturali:
Vedi metodo Rolle e Termico http://www.apicolturaonline.it/Rolle.htm (schema generale)
http://www.apicolturaonline.it/rolle1a.htm (premessa)
http://www.apicolturaonline.it/rolle1p.htm (preparazione)
http://www.apicolturaonline.it/rolle2div.htm (divisione)
http://www.apicolturaonline.it/rolle3sep.htm (separazione)
http://www.apicolturaonline.it/rolle1c.htm (considerazioni)
http://www.apicolturaonline.it/percels4.htm (Come in sessanta minuti termicamente soffoco le varroe)
Ancora per ribadire questo discorso aggiungo un parere prezioso di:
nicola.dona@ A: aol-mondoapi@yahoogroups.com---------------
--Più di uno usa effettuare un trattamento primaverile; io lo sconsiglio!!!
Il trattamento autunnale (ottimo novembre) è definito di "pulizia radicale" naturalmente se effettuato in assenza di covata, per cui da novembre ad oggi senza covata è improbabile una eventuale reinfestazione.Considero ancora che in vista della prossima futura raccolta sarebbe meglio che l'interno dell'alveare fosse (zio Adolfo, sono giusti verbi e congiunzioni?) pulito, cioè senza alcun residuo di schifezze ammazzavarroa varie. Penso ancora poi che è sempre meglio non abusare di un prodotto come l'ossalico, che funziona bene, per non rischiare di fargli fare la fine dell'apistan (per chi non lo sa l'abuso di tale prodotto portò alla sua inefficenza causa auseuffazione da parte della varroa del suo p.a.) e inoltre dico: lasciamole un po' in pace queste nostre amate.Saluti. Nicola Donà

Ossalico a luglio?

"Nei casi in cui l'infestazione da varroa si riveli molto alta già in primavera, in condizioni climatiche che non permettono l'uso del timolo, è possibile effettuare dei trattamenti cadenzati con l'ossalico a distanza di un mese, subito o nella già avvenuta levata dei mielari. Tale trattamento non eliminerà, comunque, il trattamento estivo a base di timolo." ( Lapis,.n 6, 2001)

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La soluzione dell'ossalico verrà fatta sgocciolare tra i telaini, direttamente sulle api

-La soluzione sarà applicata tiepida

-La temperatura durante i trattamenti dev'essere superiore a O° C

Non bisogna scherzare col fuoco e nemmeno col freddo..

Sulla temperatura esterna, infatti, ritengo ci debbano essere almeno 8°/10° gradi e-importantissimo- che le api nelle ore successive possano uscire ed asciugarsi un po'. Quando si accenna ai soli 5 gradi andrebbe pure sempre ricordato che subito dopo la temperatura non deve- salvo eccezioni rare- poter scendere rapidamente verso il basso ma con il procedere delle ore incamminarsi verso il discreto tepore meridiano

-Non posso apisticamente accettare si operi con soli 2-3 gradi. Ci sono documentazioni di mortalità di api anche solo perché le basse temperature già in atto sono peggiorate....

Che un bimbetto di una madre degenere messo a bagno con soli cinque gradi, durante il lavaggio, con temperature per lui decisamente esquimesi, non muoia, non significa che i cinque gradi siano accettabili

-Attendere, allora, una giornata in cui dal mattino si preveda con buona certezza meteorologica che a mezzogiorno il clima sarà discreto. Evitare giornate con nebbia anche parziale

(Foto con nebbie, cirri sull'Atlantico, 9 mila metri d'altezza verso Apimondia- Canada)-

-Non fare mai il trattamento nel pomeriggio, sul tardi , o peggio che peggio, verso sera, dopo le diciassette; la notte per le api bagnate è decisamente problematica......

-La soluzione di acido ossalico va preparata immediatamente prima del trattamento.

Qualora ciò non fosse possibile, essa può venire preparata in anticipo e conservata per un periodo di 6 mesi al massimo in ambiente a temperature non superiori ai 15°

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Conservazione del prodotto acquistato

Il geometra Guglielmo Rubiola che ricordo con piacere come rarissimo maestro che anni fa osava già suggerire come raccogliere il polline e non fare solo teoria universitaria ( Vedi http://www.apicolturaonline.it/polline1.htm..;.it/polline2.htm;... it/polline3.htm;.. it/polline4.htm; it/polline5.htm; it/trappole.htm; it/cana.htm; )

In una lettera Guglielmo parla anche della conservazione dell'ossalico tout-court, quello, cioè, comperato e non già alle dosi preparate di cui parleremo a parte.. Alludeva al prodotto ossalico da conservare ( per ben tre anni)

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Breviter. In sintesi.

L'ossalico acquistato va trattato con le stesse attenzioni per le dosi da preparare o già pronte. Andrà tenuto, cioè, a temperature sopra allo zero purché non superino mai i 15 gradi

Livio Cortesi, redattore di L'Ape- Bellizona, mio coéquipier in questo lavoro divulgativo, non a torto, pensa, drasticamente, il contrario:

" Molto meglio non conservare la rimanente dose ossalica del litro di sciroppo zuccherato; tanto peggio darlo a qualche amico apicoltore, a meno che non lo si voglia perdere..

Da analisi risulta un suo aumento dell'HMF (idrossimetilfurfurolo- ceneri non propriamente digeribili dalle api) il cui sostantivo solo a pronunciarlo risulta già " tossico" per le api..."

- Per i disperati di professione, l'invito a pastrocchiare con l'ossalico quantomeno sottovento, mai, contro... A Torino abbiamo già avuto il caso di chi ha dovuto essere portato all'oftalmico restandovi con gli occhi ricoperti, al buio, per una settimana...

-Proteggere la pelle ( guanti) gli occhi, le vie respiratorie, con semi maschera filtrante del tipo FFP2SL ( EN149) o filtro anti polvere P2SL (EN143) applicato sulla maschera in gomma"

-Conservare il prodotto nel contenitore apposito originale debitamente contrassegnato, chiuso e lontano dalla portata dei bambini.

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Adolfo Percelsi

..segue...

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