Scongiurare alla meno peggio le sciamature

Da: Aldo Benetollo < .. @katamail.com>

A: aol-mondoapi <aol-mondoapi@it.egroups.com>

Oggetto: [aol-mondoapi] Re: sciamatura! aiuto

Data: lunedì 7 maggio 2001 16.24

Sono Aldo. Salve a tutti.

Vi scrivo per chiedere consigli riguardo a come scongiurare alla meno peggio le sciamature, che da me si verificano proprio adesso che fiorisce l'acacia e le api promettono un raccolto più che invidiabile.

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Mio tentativo di risposta (su un tema vastissimo, complesso), graficamente sarà quello che qui troverai in caratteri corsivi-ingobbiti. D’accordo?Grazie alla biblioteca che il prof. Giacomo Omallini ci ha lasciato imbastire per nostro uso e consumo su apicolturaonline sarà più facile volendolo, comprenderci meglio. Coraggio che si parte.

Il solito esempio didattico iniziale

Un diciottenne prende l’abitudine di uscire ( di "sciamare" da casa) dopo la mezzanotte con la "250" per andare a fare delle corse da brivido con la sua ragazza, "pazza" in velocità quanto lui.. Il padre viene a sapere di questo, molto ma molto dopo che questa abitudine da brivido si fosse ormai impadronita dei due.. Il genitore pur parlando agli interessati, non riesce ad impedire che i due motovelodromisti non effettuino una scappata almeno settimanale e ciò nonostante i severi controlli ( nonostante siano stati allargati gli ingressi dell’arnia, nondimeno sia stato collocato il mielario, la mansarda degli apicoltori sul nido stesso !)

Premetto che ho provate di tutto (o quasi) per fermare le api (, togliendo covata opercolata, mettendo il melario, aprendo le entrate, togliendo il cassetto dal fondo antivarroa (in Maggio); ma senza alcun risultato.

Le sciamature si verificano comunque compromettendo il raccolto di acacia; il più richiesto nella mia zona.

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( Il togliere tutta la covata aperta come tu sai da recenti scoperte sul campo- è ulteriore motivo per far sciamare le api .. Qualche favo di covata larvale va, quindi, sempre lasciato loro..

Fermare le tue api, adesso, è voler far retrocedere dai propositi rombanti ed estremamente pericolosi ai due centauri innamorati

Tenterò tuttavia di regalarti qualche consiglio .. per l’anno prossimo, unitamente a qualche indicazione per salvare il salvabile oggi come oggi.

Anzitutto, bisogna conoscerere l’abbici dell’apicoltura. Occorre saper aprire con estrema sicurezza e calma una casetta.. Fermare la sciamatura è un’operazione che solo chi ha voglia di imparare a fondo l’arte dell’apicoltura potrà portare a termine con (discreto) successo.. Chi opera con le api solo il sabato pomeriggio o non si rassegna a frequentare un Corso completo non riuscirà ad indovinare neppure le soluzioni più semplici Saper ricorrere a spruzzatore con acqua e zucchero ..Con carta oleata tovaglia che ci difenda dalle aggressioni delle api dei favi ancora tenuti al coperto

(Vedi http://www.apicolturaonline.it/punture.htm ( punture , quasi nulle se )

Uno è discretamente bravo se riesce a parare i colpi delle sciamature selvagge:

dividendo le api, separandole nella stessa casetta per usufruire dello stesso riscaldamento centralizzato ( divisione stessa arnia..) quando http://apicolturaonline.it/rolle1p.htm ( preparazione) ci sono tre-4 favi di covata e non già sette Con sette sarà tutto già perduto..!)

Dal Metodo Rolle potrai ricavare consigli anche solo parziali che forse ti saranno utili

http://www.apicolturaonline.it/rolle2div.htm

http://www.apicolturaonlilne.it/rolle3sep.htm ( separare logisticamente il settore A)

Su venti casette, quest’anno, da me, finora-10-05 ( che le api non sentano) non ho constatato alcuna sciamatura..

Nell’arnia fatta nucleo mi sono rassegnato a lasciare una sola cella reale chiusa, precludendomi di sperare che le api stesse facciano fuori le altre future madri.

Negli anni precedenti, infatti, sono stato ripetutamente tradito dalla loro prassi di massima tolleranza genetica

Cosa fare, comunque, oggi come oggi, a pecore scappate dall’ovile ( lat: ovis, ovis=pecora, citate anche da Virgilio là dove dice: "Come voi uccelli non nidificate per voi= sic vos non vobis nidificatis aves( avifauna?); come voi pecore non portate il vello lanoso= sic vos non vobis fellera fertis oves ; . così ) )

-( Si può ributtare dentro la stessa arnia di partenza dello sciame, se possibile, o in un'altra arnia, lo sciame recuperato ( ricorrere al sistema del giornale..o meglio e più veloce usare una rete zanzariera divisoria) che potrà ancora entrare in batteria per l’acacia già incombente

-Lasciare nello sciame inarniato in due mielari sovrapposti, un solo favo da nido costruito, unitamente ad altri solo cerei. La regina salirà su quello già costruito e tu potrai trovarla per orfanizzare lo sciame recuperato. Se non "elimini"( la scelta di modi indolori li lascia a te!) la regina, ci sarà una nuova legalizzata uscita sul ciliegio....

Se vuoi, vai a riguardare anche http://www.apicolturaonline.it/Salita1.htm (Come anticipare la salita e disincentivare la sciamatura..).

A chi non sa rassegnarsi ad accudire il proprio cervello operativamente, ricordo che dovrà prepararsi ogni anno a fare il préfico-piagnucolone( mi raccomando , l’accento giusto!). Tornerà cioè a lamentarsi pubblicamente sul suo trambusto sciamatorio, difficile già per chi, come noi "navigati" forzatamente, ricorre a questi stratagemmi..

Il motivo- mi ripeto- penso sia anzitutto quello di non partire al momento giusto..Di non notare già alla prima sera che il ragazzo( l’arnia) usciva con la moto dopo la mezzanotte..Di non essere intervenuti quando l’arnia aveva soltanto tre quattro favi

Dopo la partenza dello sciame primario si devono prelevare tutte le altre celle reali (tranne una) o si rischia che, se la regina nata dall'unica cella reale rimasta non viene fecondata (magari a causa del maltempo), la colonia rimanga orfana?.

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Fare o non eseguire questo dipende molto dall’andamento climatico, da giorni e giorni imbibiti di piogge che faranno saltare ogni previsione

Il libri classici parlano di api che una volta uscita la prima regina vergine, su indicazione della nuova regina stessa, distruggeranno le celle ancora chiuse sventrandole ad altezza equatore ..

Questo in teoria. Ma basta che piova alcuni giorni che nell’arnia nasce la prima regina, la seconda, la terza( tutte con diritto di circolazione indisturbata!) e si salvi chi può! Una volta accertato da dove lo sciame è uscito, personalmente mi rassegno a far man bassa delle celle reali ancora presenti, eccetto una . Mi premuro, però, di regalare loro un favo con covata larvale di due giorni. Se la cella prescelta fosse contenitore di regina non andata a buon fine, fosse già in stato necrotico, le api potrebbero supplire ancora con altre celle del nuovo materiale inserito .

( Come comportarsi con uno sciame che rifiuta l’arnia offertagli) http://www.apicolturaonline.it/sciame.htm

Nel sito specifico tratto dell’utilità dell’offrire allo sciame un favo con covata aperta..

-Cosa devo fare se le api finiscono in posti "inaccessibili"?

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Leggi: "Come prelevare sciami (secondari) posatisi in posizioni irraggiungibili con una normale scala a pioli?

Lancio di oggetto con cordino lunghissimo e leggero..) Innalzamento pertica con solo favo cereo senza miele ? http://www.apicolturaonline.it/inseriregine.htm ( inserimento nuove regine..)

-Sicuro del vostro aiuto vi ringrazio in anticipo.Aldo

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Caro Aldo, un salutone a te a tutti gli amici, sempre più numerosi, ricchi di esperienze sul nostro settore..Vedi pure l’ultima indicazione sulla procedura per etichette su un sito fiorentino inviatoci da Studio Rende..

Termino. Appena posso invierò alcune righe come promesso sul rotenone e quesiti posti da Angelo Dettori che ringrazio per gli ultimi utilissimi interventi. Risponderò, penso ( a suo tempo) anche a Massimiliano di cui pure sono entusiasta-circa l’acido ossalico per tentare di dirgli come invece io sia invece intenzionato, potendolo o dovendolo fare, di raccomandare di ricorrere soprattutto al formico che proprio per natura sua costitutiva è destinato a lasciare ( evaporando) il favo su cui era stato irrorato a differenza dell’ossalico che una volta adagiatovisi, stancamente, pigramente, partirà da lì chissà quando .

A presto. Con immutata stima.

Vedi anche Raccolta sciame

Adolfo Percelsi